Autore

Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

Un po' in tutta Italia si sono svolti  i Percorsi Abilitanti Speciali (PAS): si tratta di corsi di formazione divisi in diversi moduli, al termine di ciascuno dei quali “l'abilitando” sostiene un esame, orale e scritto. Tra le attività previste per l'esame vi era la realizzazione di un eBook, da commentare in sede di prova finale. LEGGI
Su Wikipedia la definizione è presente in lingua inglese e in lingua portoghese, ma non ancora in italiano. Sto parlando dell’“Evangelista tecnologico”, appena proposto dal ministro dell’istruzione Giannini, nell’ambito dell’immancabile evocazione della necessità assoluta e inderogabile di digitalizzare la scuola. LEGGI
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È in corso la prima prova scritta, quella di italiano, quella identica per tutti gli indirizzi, quella che fa parti uguali tra disuguali. Quella il cui testo, criptato con “tecnologie militari”, è disponibile sul web poche decine di minuti dopo l'inizio del lavoro, a dire la verità con un ritardo davvero inspiegabile rispetto agli anni precedenti. LEGGI
Oggi nella mia scuola è l'ultimo giorno di lezione. Per molti aspetti è uguale a tutti quelli precedenti, che si succedono sostanzialmente identici da anni e anni. Gli studenti “non hanno portato niente” perché - per consolidata tradizione - in questa occasione “non si fa nulla”. LEGGI
Per italiano invece non so esattamente come incastrare esattamente Bertold Brecht... se riesce a darmi qualche consiglio mi farebbe molto comodo”, mi confessa candidamente M. via posta elettronica, in quella pallida imitazione di classe rovesciata (flipped classroom per i cultori del pensiero pedagogico unico) che abbiamo organizzato durante l'anno). LEGGI
Una delle più dirompenti affermazioni di Lorenzo Milani (di cui parlavamo qualche giorno fa) è la seguente: “Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”. Tra le prassi che violano questo dettato democratico vi è – almeno a mio giudizio – la prima prova dell’Esame di Stato, quella comune a tutte le scuole, ma pensata per chi ha un percorso liceale. LEGGI
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Di quando la scuola, ogni tanto, viene – per lo più suo malgrado – a contatto con la realtà esterna. E dell'effetto Don Milani. LEGGI
Assenze e presenze, e arbitrarietà delle stesse: cosa si può scoprire semplicemente "sfogliando" il registro elettronico come girando per i padiglioni del Salone del libro di Torino. LEGGI
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”La scuola non serve a niente, perché tanto non troveremo lavoro”, afferma una studentessa di 15 anni durante un'animazione lessicale condotta da Andrea Bajani. È questo lo spunto da cui nasce l'omonimo libro, appena uscito, in formato cartaceo e digitale. LEGGI
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Maggio, fine della scuola: i giochi sono fatti. Maggio: il mese in cui si procede alla formale adozione dei libri di testo. Maggio: il mese in cui, in quello spazio a noi destinato che gli ultimi spasmi lessicali dell'ottimismo professionale chiamano “sala insegnanti”, s'insinua l'argomento "tesine". LEGGI

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