Arbitrarietà

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Noi che parliamo ai nostri allievi di cittadinanza e costituzione, di legalità, di valori e di principi, dobbiamo ora attendere i risultati dell’istruttoria aperta con Provvedimento n. 24868 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Argo Software S.r.l. e di Axios Italia Service S.r.l., sulla base di una segnalazione della Casa Editrice Roberto Spaggiari S.p.A., per conoscere e comprendere completamente le caratteristiche degli strumenti di pseudo-innovazione che un’interpretazione facilona e semplicistica della spending review ci ha messo in mano per certificare – per il presente e per il futuro – i risultati acquisiti dagli allievi nel loro percorso di istruzione.

Argo e Axios avrebbero messo in atto “comportamenti anticoncorrenziali” nei mercati di gestione amministrativa per gli istituti scolastici, “con particolare riguardo al registro di classe e alle comunicazione scuola-famiglia in formato elettronico”. Stiamo parlando insomma del registro elettronico: “Argo e Axios hanno introdotto password di protezione dei database inclusi nei gestionali, contenenti i dati della scuola relativi agli alunni (e alle famiglie) e al personale (con specifico riferimento a quello docente), che risultano necessari per il funzionamento del registro elettronico. Tali password non sono state comunicate ai dirigenti degli istituti, nemmeno a seguito di esplicite lamentele dei medesimi in relazione al blocco dei database. La protezione dei database con una password ha trovato corrispondenza nelle condizioni di contratto relative ai software gestionali di Argo e Axios che contengono clausole, di analogo tenore, nelle quali viene imposto ai clienti, e cioè agli istituti scolastici, di non consentire l’accesso ai database sia in lettura sia in scrittura a soggetti terzi. Entrambe le società, nelle comunicazioni alle scuole che lamentavano il blocco dei database, hanno eccepito – a spiegazione delle proprie scelte – esigenze di tutela dei dati personali e dei diritti d’autore connessi ai programmi. Tali condotte hanno di fatto impedito agli istituti scolastici che adottano un software gestionale di Argo o Axios di utilizzare i dati contenuti nei database alunni e personale per il registro elettronico fornito da un diverso operatore, e in particolare dalla segnalante. Argo e Axios hanno risposto agli istituti che lamentavano il blocco dei database contenenti i loro dati, nonché alla stessa Spaggiari, che l’accesso ai dati era comunque possibile grazie all’esportazione in formato ASCII”, modalità poco efficiente e che non comprende “le informazioni necessarie all’interpretazione del significato dei dati e, dunque, al loro utilizzo da parte di altri programmi”.

Il lettore che sia riuscito a giungere fino a qui, superando il tedio indotto dai dettagli tecnici, avrà compreso che – se questa segnalazione risponde al vero – i due principali fornitori di servizi alle scuole (aziende private), si sono allegramente impossessati di dati e informazioni che sono di proprietà di istituzioni pubbliche, per altro obbligate a dotarsi di archivi di vario genere, da quelli delle pratiche correnti a quelli storici.

Non mi meraviglierei se quanto segnalato da Spaggiari fosse vero, dal momento che la tendenza a imporre alle scuole una sorta di etero-direzione tecnocratica è testimoniata da numerosi piccoli particolari implementati nel registro elettronico, l’ultimo dei quali mi è balzato agli occhi qualche giorno fa mentre – per l’ennesima volta – dedicavo tempo destinato alla didattica alla soluzione dell’ennesimo impiccio operativo causato dalla rigidità e approssimazione delle procedure.

Ho infatti incontrato, nella parte relativa alle assenze, la sigla ACA, ovvero “Assenza Collettiva Arbitraria”. Con questa discutibile e poco rispettosa etichetta – che ha risvegliato in me tristi ricordi, oscillanti tra il codice Rocco e il concetto di “culturame” degli anni Cinquanta – il software di gestione dei rapporti professionali tra insegnanti e studenti apoditticamente rubrica ciò che la vulgata chiama, per analogia con quello dei lavoratori, “sciopero” studentesco, e che consiste in un’Astensione Intenzionale dalle Lezioni (AIL, in eventuale sigla).

L’arbitrarietà dei comportamenti è del resto messa in atto dagli studenti anche per quanto riguarda la presenza: in questi giorni a Torino è in corso il Salone del Libro, come sempre zeppo nei giorni feriali e in orario scolastico di classi di bambini e di adolescenti.

Simbolico punto di incontro tra le diverse generazioni di giovani è quest’anno il diadema di Peppa Pig. La maialina protagonista di un cartone animato di grande successo tra i più piccoli campeggia infatti sulla fronte di molte delle più grandi.

Accumulare gadget è del resto l’obiettivo principale dei gruppi di ragazzi e ragazze che percorrono i corridoi della manifestazione, contribuendo in modo massiccio all’inquinamento sonoro. Quando sopraggiunge la stanchezza fisica, la strategia è semplice: si cerca un luogo dove si svolge un dibattito di secondo piano, di quelli che non attirano un “pienone” di folla, e ci si accascia su sedie e divani, in modo da poter con comodità svolgere quelle stesse attività che caratterizzano molti momenti scolastici: si impugna il proprio smartphone e si mandano messaggi, oppure si sghignazza intorno a un video digitale che scorre sullo schermo.

I più abili sono in grado di coniugare intrattenimento e partecipazione, ovvero di mettere in atto la capacità di operare in multitasking celebrata dalla retorica dei nativi digitali. Nel primo pomeriggio di apertura una delle sale minori era affollata di adolescenti: mentre la loro insegnante riferiva di una qualche esperienza didattica, i medesimi – alcuni dei quali avevano addirittura disposto i sedili in modo da volgere le spalle agli oratori – erano impegnatissimi a divertirsi (divertirsi?) nei modi appena descritti, ma riuscivano ciò nonostante a cogliere i vari climax del discorso, in occasione dei quali applaudivano con straordinario e coinvolgente entusiasmo, gratificando straordinariamente chi aveva deciso di portarli fin lì.

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Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

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