La Scuola in rete

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È di questo periodo il passaggio su RAI Uno di “Fuoriclasse 2”, seconda tornata della fiction televisiva con protagonista Luciana Littizzetto, che interpreta la professoressa Passamaglia, “docente di Lettere e Latino nel liceo scientifico Caravaggio di Torino”, come recita la relativa voce di Wikipedia, compilata con ogni evidenza da un redattore tanto anonimo quanto poco competente in merito alle classi di concorso e alle abilitazioni che concorrono a definire l’attribuzione delle cattedre e gli insegnamenti nelle nostre scuole secondarie.

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La serie è dotata anche di un sito specificamente dedicato, al quale possono ricorrere coloro che si fossero persi le puntate fin qui trasmesse, insieme a chi fosse desideroso di avere anticipazioni su quelle future, al backstage, a notizie più precise sul cast. Dalle sue pagine è anche possibile accedere ai video-riassunti degli episodi della prima tornata. Chi fosse interessato a un lavoro di questo genere, potrebbe per altro addirittura confrontare questo particolare tipo di sintesi con le puntate integrali.

Le politiche editoriali delle reti televisive utilizzano del resto la rete come un gigantesco deposito delle loro produzioni, ragion per cui disponiamo nei fatti di un ampio archivio delle serie televisive dedicate alla scuola.

Di poco tempo fa “Non è mai troppo tardi”, sulla figura di Alberto Manzi, dotato a sua volta dalla RAI un portale WEB apposito, la cui struttura informativa è la medesima descritta nel caso precedente.

Impegnato a recuperare allo studio soggetti in difficoltà e per lo più renitenti è anche “O’ professore”: interprete principale della miniserie trasmessa da Mediaset nel 2008 è Sergio Castellitto, nei panni del professor Pietro Filodomini, impegnato con i colleghi a mantenere aperto l’istituto collocato nella difficilissima realtà del Rione Sanità a Napoli.

Decisamente diverso lo stile della professoressa Baudino, a cui dà corpo e voce Veronica Pivetti: la fortunatissima fiction ispirata ai romanzi di Margherita Oggero, “Provaci ancora prof”, è ormai arrivata alla quinta tornata e l’ambiente scolastico si configura sempre più come un pretesto per tenere insieme sul piano narrativo le diverse indagini poliziesche che costituiscono l’attività a cui la protagonista tiene di più.

Non è un caso, infatti, che tra le produzioni fin qui elencate la sola ad avere un vero interesse per gli aspetti specificamente professionali e metodologici sia quella dedicata ad Alberto Manzi, la significatività della cui opera è del resto tale che via rete è possibile visualizzare anche un documentario su di lui realizzato per il Festival della filosofia di Modena.

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Sono davvero molto lontani gli anni di “Diario di un maestro”, trasmesso nel 1973 addirittura la domenica sera, la cui trama dà ampio spazio alla volontà di innovare la relazione didattica del protagonista e che fu riproposto al cinema nel 1975, sia pure accorciato a 135 minuti. Tratta dal libro autobiografico Un anno a Pietralata di Albino Bernardini, la serie è stata fortunatamente digitalizzata e può essere vista ancora adesso.

Completamente sbilanciati sulle relazioni umane e sugli aspetti caratteriali “Caro maestro”, trasmesso in due stagioni su Canale 5 tra 1995 e 1996 e parzialmente ancora visibile su DailyMotion, e le tre tornate de “I liceali”, trasmesso tra 2008 e 2011 e funestato dall’abbandono dopo la seconda serie da parte di Giorgio Tirabassi e Claudia Pandolfi, la cui tormentata vicenda sentimentale aveva animato le vicende del corpo docente del Liceo Colonna di Roma, esasperando la tendenza di registi, soggettisti e sceneggiatori a collocare al centro delle vicende gli aspetti umani, le relazioni tra docenti e studenti, tra giovani e giovani, tra adulti e adulti.

Nella maggioranza dei casi ad agire sono figure stereotipate (l’insegnante disponibile e quello troppo distaccato; la professoressa autorevole e quella timida; il fannullone e la stakanovista e così via), che rappresentano in modo sommario, quasi ridotti a maschere, i ricordi condivisi da molti spettatori, garantendo in questo modo l’immedesimazione necessaria al successo delle diverse serie.

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Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

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