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Istruzione

L’Amore lo troviamo poi espresso in altre materie, o almeno in altri contesti”. Questa frase – certamente criptica e tutto sommato inquietante – testimonia in realtà con molta efficacia lo sforzo titanico di una “candidata”, impegnata nella prova orale dell’Esame di Stato, di trovare collegamenti tra l’argomento scelto per la propria “tesina”, con cui la prova ha inizio, e quelli canonici, affrontati nelle tradizionali discipline di studi.
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Un’intervista a Daniela Aigotti, che da anni insegna italiano agli stranieri e opera anche nell’ambito di associazioni di volontariato come l’ASAI.
Note a margine della Prima Prova dell’Esame di Stato.
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Si può dire che mi piace la nuova pubblicità del Kobo?
Poco (davvero poco, in confronto allo scorso anno) dopo le 8.30, sugli schermi dei PC della scuola dove sono presidente di commissione è comparsa la chiave pubblica (in gergo “ministeriale”), necessaria per decrittare il contenuto del plico telematico, precedentemente inviato dal superiore ministero ai referenti all’uopo e per tempo nominati dai dirigenti scolastici.
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La “questione tesina”, come si sa, non è una faccenda che riguarda la sola stesura scritta. L’esposizione orale del lavoro di ricerca e approfondimento svolto dallo studente infatti è il punto nodale: sarà quest’ultima a diventare elemento iniziale, inevitabilmente condizionante, della prova orale all’Esame di Stato.
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Proseguiamo in questa sorta di “dizionario della scuola”, proponendo alla riflessione del nostro MIUR, o almeno degli addetti ai lavori, un’altra parola chiave.
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Il processo di alfabetizzazione come mezzo di emancipazione civile e politica per vivere nella società in modo responsabile e consapevole.
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Facciamo conoscere e raccontiamo la scuola migliore, le esperienze positive, i risultati più fecondi, non sempre e soltanto i casi in cui la scuola incrocia la cronaca nera, o gli stupidari o le “perle” dei prof, e tutte le magagne che, senza dubbio, ci sono. Raccontare l’eccellenza con continuità può contribuire ad “alzare l’asticella” delle nostre attese e l’orizzonte di confronto professionale di ogni operatore del sistema di istruzione.
Fine anno, tempo di valutazioni. Si valutano i risultati degli alunni, si valutano i successi e gli insuccessi degli insegnanti. Anche senza volerlo si finisce prima o poi per valutare il sistema.

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