Poesia

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La radice operativa e pratica della poesia: Montale, Sereni, Caproni. LEGGI
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Se dovessi raccontare la storia, o meglio le storie della poesia italiana contemporanea, comincerei da un viaggio in Romagna per andare a trovare Giovanni Nadiani, detto Giona o Zvan, poeta e prosatore, autore di teatro e performer, traduttore, Übersetzer, esperto di lingue e letterature germaniche, e amico, anche. Che non è poi così irrilevante, quando si parla di arte. LEGGI
"Proteggimi dal dimenticare, proteggimi dal non sapere, / dal non aver sentito, ascoltato, visto, guardato. / Favorisci in me il pensiero, non sia mai ferito. / Possa lo spazio che ho dentro la testa essere scontento, / perché troppo vuoto anche nell’ultimo giorno".
Orazione della mente, di Roberta Dapunt LEGGI
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È interessante che, con atteggiamento giocoso, ma ricorrendo agli strumenti rigorosi della glottodidattica, si propongano oggi agli alunni che devono imparare l’italiano degli esercizi basati su poesie. Mi pare un ottimo modo per usare la poesia senza conferirle un ruolo eccessivamente ingombrante, come se essa fosse – e come di fatto è – un fatto semplice e necessario. LEGGI
Perché a questo serviva il nome, pronunciabile e scrivibile: a esistere attraverso gli altri, a chiamarsi e a essere chiamati, a fissarsi per sé e per chi sa e vuole leggere. LEGGI
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Ci sono poesie coraggiose, che non temono il rischio di tracciare dei confini, di dire il limite al di qua del quale si barrica il poeta insieme ai suoi sodali. Al di là, lontani, possono andare – o rimanere – coloro i quali non condividono i valori che segnano la frontiera e dettano le regole della civile convivenza. LEGGI

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