I criteri con cui il merito si attribuisce hanno assai poco di oggettivo e sono frutto di dispositivi di ingegneria sociale già esistenti tanto feroci quanto più si rappresentano come neutri.
Gli studi sulla fortuna di Giacomo Leopardi sono in continua crescita: una rete di studiose e studiosi collabora per condividerli anche con il grande pubblico e con insegnanti e studenti.
Quello di «merito» non è un concetto assoluto, ma nasce all’interno del capitalismo e del patriarcato. E i «meritevoli» del canone letterario rientrano in questo schema.