Ci sono momenti in cui non amo il lavoro che faccio. Sono quelli in cui passo intere giornate a decrittare leggi, decreti e circolari, tentando di ricavarne un costrutto utile per la nostra programmazione editoriale.
L'articolo pubblicato su La ricerca ieri (a proposito delle ripercussioni dell'Agenda Digitale sulla scuola italiana) ha suscitato alcune riflessioni e stimolato un breve ma significativo scambio, che di seguito pubblichiamo.
Sedete al tavolo di un bar (o di un ristorante, o della vostra cucina...) con un/a insegnante. Chiacchierate del più e del meno per circa 20 minuti, poi, all'improvviso, buttate lì con nonchalance questa domanda: "e dell'agenda digitale? che mi dici?".