Fuori controllo

Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Ogni tanto la scuola viene – per lo più suo malgrado – a contatto con la realtà esterna. Quella per cui, secondo la fazione più ossequiente i dettati istituzionali, dovrebbe proporsi come incubatrice di “competenze di cittadinanza”, magari certificandole; è sempre più difficile e minoritaria infatti la situazione di coloro che si ostinano a ricorrere all’ottimismo della volontà e mirano quindi a coltivare capacità di pensiero critico.

Oggi la contaminazione è in atto: l’edificio scolastico è semideserto. Non è una deprecabile Assenza Arbitraria Collettiva: siamo di fronte a una tipica reazione autoprotettiva, messa in atto dalla società civile di fronte al prospettarsi di una difficoltà. Tra qualche ora passerà il Giro d’Italia, dividendo di fatto in due la cittadina sede del mio istituto, con grave pregiudizio del traffico su ruota gommata. Le corse dei bus sono anticipate, ritardate, sospese – a seconda delle versioni dei diretti interessati – e quindi studenti e famiglie hanno deciso per la soluzione più semplice, quella che evita attese, sorprese, ansie e preoccupazioni: i ragazzi hanno risolto il problema alla radice, non venendo in massa a scuola, nonostante quest’ultima avesse deliberato, dopo ampia discussione, e annunciato, con apposita circolare, che le lezioni sarebbero terminate con un congruo anticipo.

Per fortuna non è sempre così. Ieri, per esempio, c’è stata un’altra irruzione, di segno opposto. Di fronte alla mia ennesima “predica” sulla necessità di impegnarsi, di stare attenti, di imparare concetti e parole, ad A. – l’educatore, costantemente presente in classe a testimoniare l’impegno inclusivo della scuola e degli enti pubblici che con essa collaborano, molto gradito dagli studenti perché “aiuta tutti quando ne hanno bisogno” – è venuto in mente di citare Lorenzo Milani. Qualcuno dei ragazzi lo aveva sentito nominare, ma nessuno aveva un’idea precisa di chi fosse, nonostante una delle scuole medie locali gli sia dedicata. Detto, fatto: ho estratto il mio mini-proiettore, sono andato a prendere le casse acustiche che tengo nell’armadio in sala insegnanti e – sfruttando il veloce accesso alla rete di cui è dotata la scuola – ho proiettato sul muro alcune parti del film sul priore di Barbiana, disponibile in virtù di una disinvolte gestione dei diritti d’autore via YouTube.
Abbiamo visto l’incipit, con don Milani che arriva nella sede che gli è stata assegnata come “punizione” e abbiamo scoperto le ragioni di questo provvedimento.
Abbiamo seguito Lorenzo presso la “Scuola elementare Giotto”, dove contesta con grande forza espressiva metodi e contenuti della maestra, impegnata a leggere sul sussidiario la retorica descrizione della luminosità degli occhi dei contadini e dei soldati, strenuamente impegnati a svolgere i loro compiti, essenziali per il benessere della comunità nazionale.
Lo abbiamo visto convincere, con le buone e le cattive maniere, le famiglie ad affidargli i propri figli, soprattutto quelli che la metodologia e la mentalità in vigore ai suoi tempi definiva “zucconi”, rafforzando e giustificando così la tendenza dei padri-padroni a impiegarli nel lavoro agricolo piuttosto che mandarli a studiare.
Abbiamo seguito la sua prima, impareggiabile lezione sulla diversa velocità dei ricchi e dei poveri, in cui mescola matematica, fisica, storia e principi costituzionali, creando nei bambini che ha di fronte dapprima stupore e confusione, poi curiosità e interesse.
Abbiamo infine concluso la nostra escursione nella vita di Lorenzo Milani con le immagini della gita compiuta da parte della pluriclasse di Barbiana al mare, con la corriera e con in spalla gli zaini da lavoro, senza abbigliamento specifico, ma con l’entusiasmo di chi vive un’esperienza del tutto nuova, di chi conosce una realtà che fino ad allora gli è stata preclusa.
Quando ho riacceso la luce, ho avuto una sorpresa: alcuni ragazzi avevano le lacrime agli occhi. E quindi nessuno si è stupito che don Milani sia presente su Facebook.

Condividi:

Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

Contatti

Loescher Editore
Via Vittorio Amedeo II, 18 – 10121 Torino

laricerca@loescher.it
info.laricerca@loescher.it