Letteratura
Il mio scrittore preferito? In questo momento della mia vita, interrogato a bruciapelo, risponderei con una certa sicumera: Georges Simenon.
In un mondo globalizzato è importante conoscere le storie degli altri: Il ragazzo giusto di Vikram Seth e Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy.
Per quanto mi occupi di letteratura, ho impiegato molto tempo a comprendere a fondo – e non è detto che la riflessione sia ancora conclusa – il valore e il significato della lettura.
Le competenze dell’italiano a scuola: il progetto “Compìta”.
Dalla lettura silenziosa alla lettura pubblica, un inesorabile percorso alla scoperta del segreto che siamo.
Le parole non sono mai pazze (tutt’al più sono perverse): è la sintassi che è pazza. (R. Barthes).
La celebre scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett ricorda gli anni di insegnamento al liceo e svela il segreto della sua professione: star soli.
Sorprendente e - ovviamente - del tutto non convenzionale fu l’interesse dello “scapigliato” Carlo Dossi per l’archeologia e il mondo antico.
La lettura di un romanzo si completa quando diventa una pratica sociale. Non vi è nulla di più appagante ed istruttivo che confrontare le proprie impressioni, discutere di personaggi e di trame possibili.
Si legge a scuola? E come si legge? Meglio leggere Kafka o la Rowling? Meglio leggere su carta o a video? Meglio leggere in silenzio o ad alta voce? Narrativa o saggistica? Per sé o per gli altri? Per il puro piacere o per imparare qualcosa di nuovo?
