Consulente nel settore cinema e home entertainment, collabora con diverse aziende del settore. Ha lavorato come marketing manager editoriale per Arnoldo Mondadori Editore, Medusa Film e Warner Bros.
Da pochi giorni è nelle sale, da non perdere assolutamente, Libere disobbedienti innamorate - In Between: un racconto al femminile che ha per protagoniste tre ragazze arabo-israeliane che vivono a Tel Aviv.
L'ironia gentile e surreale di Kaurismäki, la sua estraneità da qualsiasi pregiudizio e semplificazione saranno il vostro balsamo in queste vacanze pasquali.
Come in un implacabile rewind, il bel noir di Arévalo si svolge dentro un tempo schizofrenico, che da un lato procede e dall’altro si riavvolge su se stesso.
Due ambientazioni antitetiche, l'abitacolo di un'auto e i boschi scozzesi, fanno da sfondo a un film sul potere del viaggio e sull'inganno del cinema e della politica.
L’ultimo film di Paul Verhoeven appartiene a un cinema eticamente scomodo, psicologicamente disturbante, brutalmente sincero, di fronte al quale non si può restare indifferenti.
Chi lo conosce si attendeva molto dall'ultimo film di Cianfrance. Che però è un mélo scontato che sostituisce alla regia un vedutismo di second'ordine. Peccato.
La Jackie di Larraín è una donna dalla freddezza inquietante, calcolatrice, completamente calata nel suo ruolo pubblico, consapevole di essere destinata a rappresentare un pezzo di storia americana.
Miglior film drammatico ai Golden Globe e candidato a 8 premi Oscar, «Moonlight» di Barry Jenkins è un film di straordinaria sensibilità e intensità emotiva, che scava nel rapporto tra un individuo e l’ambiente che lo circonda.
La vera storia di un medico contro la lobby delle industrie farmaceutiche: si sposa la causa di Irène non per simpatia, ma perché il film fornisce tutti gli elementi di fatto per farlo.