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Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

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Ho appena compiuto il mio dovere di cittadino. A garantirmelo, presidente di seggio, segretaria, scrutatori. Alle spalle di chi ha controllato il mio diritto all'esercizio di voto campeggiava una Lavagna Interattiva Multimediale. Spenta. LEGGI
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Qualche giorno fa sul registro di una delle mie classi campeggiava la dicitura “Accertamento del possesso di un dizionario, cartaceo o elettronico”, lodevole iniziativa di un collega. E in effetti, tra i ragazzi c'è qualche cittadino straniero che – in virtù del fatto che conosce una delle lingue della colonizzazione europea – ogni tanto avvia sul proprio cellulare un traduttore e cerca il significato di qualcuna delle parole che noi pronunciamo. LEGGI
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Eccoli! Annunciati a dire il vero già da un po’, sono stati finalmente pubblicati i vari accordi tra il MIUR, le Regioni interessate e i diversi Uffici scolastici regionali in merito al Piano nazionale per la Scuola Digitale 2013; quello stipulato in Piemonte, per esempio, prevede l’attivazione di 120 classi 2.0 e di una (1) scuola 2.0. LEGGI
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Qualche giorno fa lo sguardo mi è caduto – in senso quasi letterale – sulla rubrica “Zona critica” del Venerdì di Repubblica, dal titolo “Tanti caratteri, ma poco carattere: la grafia fasulla invade libri e PC”, a firma Nicla Vassallo. LEGGI
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Nessuno (almeno di mia conoscenza) rimpiange la TV in bianco e nero, anche se conosco molte persone che sono assai critiche per quanto riguarda la qualità dei programmi. LEGGI
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Nel ragionare del taglio retorico che storicamente connota in Italia sia molta cultura umanistica sia parecchio giornalismo, caratterizzato da "scarsa propensione verso ciò che è analitico, ciò che è falsificabile” e da “scarsa attitudine alla verifica”, De Mauro rileva come sia più facile “scrivere un articolo o un saggio a schiovere” anziché ricorrere a “evidenze sperimentali, fattuali”. LEGGI
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Qualcuno forse ricorda il “Nonno multimediale”, ironico anticipatore televisivo delle fratture culturali tra le generazioni determinate in modo definitivo dalle tecnologie digitali. LEGGI

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