Nei nostri consigli di letture per l'estate Ugo Avalle ha ravvisato un'assenza: quella a libri dedicati ai soggetti disabili. E propone un docu-film: The Special Need.
È certamente un documento di notevole importanza la Direttiva del 27 dicembre 2012 emanata dal Ministero dell’Istruzione, intitolata «Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica».
”Non possiamo insegnare a un’altra persona direttamente; possiamo solo facilitare il suo apprendimento”, C. R. Rogers. "Un vero professore si preoccupa di comprendere il dolore e la solitudine di un bambino che non capisce in un mondo di ragazzi che capiscono", D. Pennac.
Nelle classi delle scuole dei nostri tempi, il numero degli alunni che “non hanno voglia” né di studiare né di frequentare le lezioni aumenta sempre più.
Etimologicamente il termine disagio risulta composto da dis-, prefisso con valore negativo, e da agio, sostantivo che attiene a una situazione di comodità, di benessere sia psicologico sia fisico.
Le competenze vanno valutate, certo. Ma ci sono due modi per farlo: quello matematico dei test INVALSI, che si limita a misurare il presente, e quello qualitativo, attento ai tempi lunghi di ogni processo di maturazione.
La scuola si trova ad affrontare situazioni spesso problematiche e complesse. Tra queste il disagio occupa uno dei primi posti di una ipotetica "graduatoria"; la sua pervasività fa sì che ne siano coinvolti sia gli studenti sia tutti i soggetti che, a vario titolo, offrono il loro contributo allo sviluppo del processo educativo.