Il mistero come chiave per interrogare l'esistenza in tutta la sua ampiezza: sull'ultimo libro di Mark Fischer e sulle due categorie che indaga, il weird e l'eerie.
Uno dei compiti essenziali della scienza è porre le basi per una conoscenza sicura e affidabile. Ma è possibile una conoscenza accurata del mondo? Oppure dobbiamo soccombere al dubbio scettico?
La neve e la sua rimozione; i musei e le loro code; i cappotti e le loro contromarche: viaggio nella capitale russa, tra passato – recente e meno – e presente.
Il documentario di Mark Cousins, uscito in poche sale prima di Natale, è l’affresco di una vita straordinaria, il ritratto di un artista poliedrico e coraggioso, che rivela la ricchezza del suo mondo interiore, il suo amore per ogni forma d’arte.
Del perché, invece dei grandi valori trasmessi dal mondo classico, abbiamo cercato nell’antichità le pezze d’appoggio per costruire identità politiche, nazionali e perfino razziali.
Ho fatto un esperimento in casa, con i miei bimbi: siamo partiti da cinque colori, poi da un disegno, che ho riordinato prima di riaprire il dialogo con il bimbo di cinque anni. È nata una storia.