Harry Potter per lettori incantati #6

Tempo di lettura stimato: 4 minuti
I poteri magici della letteratura, corso accelerato per babbani. Sesta puntata: allenarsi a risolvere i problemi con la Giratempo.

 

Il prigioniero di Azkaban, il terzo libro della serie, è forse il più bello dal punto di vista della struttura narrativa. Anche il film, girato dal regista Alfonso Cuàron, è davvero impressionante proprio per la particolare modalità di narrazione utilizzata.

Gran parte della storia è occupata dalla stessa vicenda, narrata due volte, da due punti di vista diversi. Harry, Hermione e Ron vorrebbero salvare Fierobecco, l’ippogrifo di Hagrid, dalla condanna a morte inflittagli dal Ministero della Magia. Per questo vanno a casa di Hagrid, proprio prima che arrivino Silente e il Ministro della Magia, accompagnati dal boia. Fierobecco è legato alla staccionata dell’orto, in attesa del suo destino. Al sopraggiungere di Silente e dei suoi due accompagnatori, i tre ragazzi, nascosti per non essere visti, sono messi in guardia da un sasso lanciato dall’esterno della casa che si infrange contro un vaso. Ron, Hermione e Harry riescono dunque a sgattaiolare fuori dalla casa e a dirigersi verso la foresta, senza poter fermare la mannaia del boia, che cala sul grifone.

 

Da questo momento in poi, i lettori e gli spettatori assistono a una serie impressionante di eventi rocamboleschi, difficili da riassumere. I tre amici scoprono finalmente l’identità del colpevole del tradimento dei genitori di Harry: è il loro amico Peter Minus, un Animagus che oscilla tra le sembianze di uomo e quelle di topo, e non Sirius Black, il prigioniero di Azkaban, ricercato perché evaso dalla prigione, e padrino di Harry rimasto in realtà sempre fedele a lui e ai suoi genitori.

Tuttavia, per una serie di circostanze sfavorevoli, Peter Minus riesce a fuggire e Harry e Sirius, aggrediti dai Dissennatori, si trovano sul punto di perdere la vita. Quanto tutto sembra perduto, dall’altra parte del lago lungo il quale si trovano i due moribondi viene lanciato un potente incantesimo e un Patronus a forma di cervo riesce a allontanare le terribili creature.

La scena seguente si svolge nell’infermeria della scuola. Ron è costretto a letto e discute con Harry e Hermione su cosa è possibile fare per salvare Sirius, rinchiuso nella torre in attesa di essere consegnato di nuovo ai guardiani della prigione di Azkaban.

A questo punto interviene Silente, che consiglia a Hermione di usare la sua Giratempo, un oggetto magico che è in grado di far viaggiare nel tempo avanzando o arretrando di qualche ora. Grazie alla Giratempo, Harry e Hermione tornano indietro di circa tre ore, ovvero al momento esatto del loro arrivo a casa di Hagrid e prima dell’esecuzione dell’ippogrifo. Gli Harry ed Hermione del futuro possono prestare aiuto ai vari personaggi in pericolo, e scongiurare la morte di Fierobecco.
Ed è, alla fine, ancora l’Harry del futuro a salvare – paradossalmente – se stesso e Sirius nel passato, lanciando il suo potentissimo Incanto Patronus.

 

E ora veniamo a noi. Proviamo a utilizzare questo oggetto magico, la Giratempo, per affrontare e risolvere i nostri problemi. Grazie ad essa, e naturalmente attraverso la nostra immaginazione, potete allenarvi a compiere due operazioni fondamentali: analizzare un problema e individuare l’obiettivo da raggiungere. Per risolvere un problema è importante, infatti, dedicare del tempo a comprendere di che cosa effettivamente si tratta: quando si verifica, in quali condizioni, chi coinvolge.
Immaginate di analizzare quindi un problema utilizzando la Giratempo. Per prima cosa scegliete – o fate scegliere ai vostri alunni – un problema che avete incontrato, un ostacolo che avreste voluto superare. Cercate di circoscrivere la situazione, il tempo d’inizio e di fine, e ripercorrete mentalmente le scene principali. È importante ricordarsi che siete esterni alla scena, vedete le cose da fuori e per il momento è meglio che non interagiate coi personaggi del vostro racconto mentale. Limitatevi a guardarvi intorno per cogliere tutti gli elementi fondamentali della storia.
Quando pensate di aver circoscritto la situazione, è il momento di immaginare come sarebbero le cose se il problema fosse già superato. Quali sono i cambiamenti che vi farebbero affermare che il problema è stato risolto? Per Harry e Hermione, per esempio, gli obiettivi sono da subito chiari: salvare Fierobecco dal boia e Sirius dai Dissennatori. E per voi o per i vostri alunni, quali sono gli obiettivi? State provando a vedere la scena finale della vostra storia una volta che avete risolto il problema?
A questo punto potete entrare in azione: riavvolgete ancora il tempo e stavolta cercate di intervenire per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Che cosa fareste? Cosa vorreste cambiare?

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Simone Giusti

ricercatore, insegna didattica della letteratura italiana all’Università di Siena, è autore di ricerche, studi e saggi sulla letteratura italiana, sulla traduzione, sulla lettura e sulla didattica della letteratura, tra cui Insegnare con la letteratura (Zanichelli, 2011), Per una didattica della letteratura (Pensa, 2014), Tradurre le opere, leggere le traduzioni (Loescher, 2018), Didattica della letteratura 2.0 (Carocci, 2015 e 2020), Didattica della letteratura italiana. La storia, la ricerca, le pratiche (Carocci, 2023). Ha fondato la rivista «Per leggere», semestrale di commenti, letture, edizioni e traduzioni. Con Federico Batini organizza il convegno biennale “Le storie siamo noi”, la prima iniziativa italiana dedicata all’orientamento narrativo. Insieme a Natascia Tonelli condirige la collana scientifica QdR / Didattica e letteratura e ha scritto Comunità di pratiche letterarie. Il valore d’uso della letteratura e il suo insegnamento (Loescher, 2021) e il manuale L’onesta brigata. Per una letteratura delle competenze, per il triennio delle secondarie di secondo grado.

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