Ragazza con coda di cavallo
Potrebbe essere una ragazza qualunque.
Una di quelle che si vedono passare tutti i giorni davanti a qualsiasi scuola superiore. Giacca verde scuro piena di tasche, lunga, con cappuccio, dalla quale spunta un triangolino di felpa rosso. Pantaloni neri che lasciano scoperte le caviglie candide, scarpe da ginnastica: Vans.
I suoi occhiali sono divisi a metà: la parte interna bianca e quella esterna nera.
Potrebbe essere una studentessa qualsiasi, solo che lei oggi è entrata in libreria.
Cammina lentamente, facendo scivolare lo sguardo sulle novità esposte. Accompagna i passi con un movimento lento della mano, accarezzando i volumi distrattamente. Quando poi trova qualcosa che le piace, si ferma: incrocia le gambe, si appoggia sul lato esterno del piede. Con il libro in mano, legge.
Tiene il capo leggermente inclinato in avanti, in una posizione che mette in risalto la sua nuca liberata dai capelli, che porta legati in una coda alta. La sua nuca mi fa venir voglia di avvicinarmi, mi fa pensare al tepore che rimane sul letto la mattina anche dopo che ce ne siamo andati.
Attraversa i thriller senza quasi fermarsi, butta un occhio verso i piccoli editori, prosegue fino agli Einaudi. Lì si ferma. Prende qualcosa, non riesco a vedere. Ondeggia piano, con le gambe incrociate, ondeggia come per cullarsi. Poi rimette giù il libro, e va avanti.
Disegna segmenti con i passi, fermandosi per poi ripartire.
Mercoledì 12 ottobre, ore 15.50
Famiglia
La prima volta che sono arrivati pensavo fossero avventori sporadici, visti l’entusiasmo e la freschezza con cui si aggiravano per gli scaffali. Ma poi sono tornati anche la domenica dopo e quella dopo ancora, sempre di mattina. Vengono pure oggi.
C’è il papà: capelli rosso chiaro, barba appena fatta, un leggero profumo buono. È molto alto, ben piazzato, ispira fiducia e calore. Tiene per mano il suo bambino, che di fianco a lui sembra ancora più piccolo: biondo, indossa una camicetta azzurra da vero ometto e ha una parlantina fenomenale. Li precede la mamma: capelli mossi pinzati dietro la nuca, cappotto beige, sorride.
Sanno già cosa fare, si vede da come si muovono nello spazio, dal modo in cui si siedono sulla panca come se fosse un rito. La mamma si dirige subito verso gli albi illustrati, il papà seduto non smette di parlare con il figlio, che chiede una storia.
Funziona così: mamma sceglie, bimbo porta il libro al papà, papà legge ad alta voce.
Legge con amore, attento all’intonazione, spiegando le parole difficili, rispondendo alle domande che il racconto suscita nel bambino.
Finito il libro, il piccolo ne chiede un altro. E vanno avanti così, mezz’ora, forse un po’ di più.
Poi, quando è tempo di andarsene, scelgono il libro che preferiscono. Sceglie il bambino.
E io li saluto, li guardo andare via: la mamma davanti a preparare la strada, il papà che rallenta il passo e tiene il piccolo per mano.
Domenica 16 ottobre, ore 10.18