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filosofia

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Natura e possibilità della ragione umana, a cura di Gian Paolo Terravecchia e Marco Ferrari.
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Insegnare è un’arte? Oppure è una tecnica, ispirata al pragmatismo di Dewey e Bloom, alle teorie psicologiche di Piaget o a quelle politicamente motivate di Citton? Oppure è una praticaccia, affidata alle capacità personali, come quelle di un bravo esecutore al pianoforte o al clarinetto?
Col paradosso della donazione Derrida ha «fatto scomparire» il dono. La settimana scorsa, ho cercato di «rimettere le cose a posto». Si trattava però di un esito che rischiava l’effimero, in assenza di una definizione di dono capace di offrire un impianto concettuale solido. Oggi è tempo di trovare tale definizione.
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La settimana scorsa, con Derrida, abbiamo visto scomparire il dono: a donar per niente non si dona davvero e a donar per qualcosa non si compie un gesto di totale gratuità, quale un atto di donazione dovrebbe essere.
Quando doniamo, si direbbe che avviene qualcosa di strano: compiamo un atto gratuito eppure al contempo non agiamo «per niente». Questa situazione ha portato alla formulazione di un paradosso piuttosto intrigante.

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