Il percorso di fondo è il medesimo del volume precedente: ricostruire, chiarire, problematizzare. Il testo contiene un’autopsia dei modelli di linguaggio, distinta in “anatomia” e “fisiologia”, per poi chiudersi con un “Glossario informale”, utile non solo in sé, ma come testimonianza di un approccio dinamico e aperto: per quanto riguarda i dispositivi di intelligenza artificiale, siamo ben lontani da conoscenze strutturate e canonizzate e dobbiamo quindi riflettere.
La prima tesi di fondo è infatti questa: siamo ancora privi di strumenti concettuali autenticamente capaci di capire questi sistemi, ed è perciò nostro compito definire con rapidità piste di ragionamento approfondito. Non si tratta soltanto di comprendere, ma anche di mantenere (o riprendere) il controllo. Lontano da ogni sensazionalismo e da ogni volontà di stupire o allarmare, Cristianini individua due reazioni alla comparsa e alla diffusione delle chatbot a partire dall’autunno 2022 in profondo contrasto tra loro: quella messianica (accettazione assoluta) e quella diffidente (rifiuto totale).
Poiché a suo giudizio entrambe derivano dalle medesime incertezze ontologiche ed epistemologiche, l’autore propone – e pratica – un attento atteggiamento analitico, che motiva in particolare con una seconda tesi: richiesti di costruire modelli statistici sul linguaggio, i dispositivi sono andati ben oltre le previsioni e le intenzioni iniziali:
I «modelli di linguaggio», creati esponendo il Transformer a migliaia di libri e miliardi di pagine web, si stanno rivelando dei veri e propri «modelli del mondo» in grado di capire non solo le relazioni grammaticali tra le parole, ma anche le relazioni causali tra oggetti, eventi e concetti nel mondo reale.
Le evidenze comprovano che questi processi e la loro crescente efficacia, che hanno avuto sbocco in “abilità emergenti” dei sistemi, sono strettamente dipendenti dalla quantità di dati impiegati: le capacità impreviste sono comparse quando gli artefatti sono stati in grado di gestire bacini di informazioni enormi. La tendenza, considerando anche la competizione tecnico-economica tra i soggetti proprietari dei dispositivi, è di conseguenza l’incremento senza limiti.
Cristianini esprime però la propria preoccupazione per il continuo aumento di dimensioni dei materiali di addestramento, che gli pare irrazionale in assenza di spiegazioni convincenti e solide per quanto è già avvenuto:
ricordiamoci che non c’è alcun principio fisico o matematico che escluda un’intelligenza «superiore» alla nostra.
Non è un caso, perciò, che tutto il libro sia una sorta di dialogo continuo con Alan Turing, con le sue predizioni, le sue proposte, i suoi entusiasmi, i suoi dubbi, e che l’autore affermi con lucidità
vedremo dei conflitti nei prossimi anni. Gestire tali conflitti sarà il ruolo della politica.