Insegnare la Mesopotamia con il Virtual Museum of Iraq

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Nel 2003, durante l’avanzata americana in Iraq, le immagini del saccheggio del Museo di Baghdad fecero il giro del mondo.

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Dall’esigenza di rendere omaggio all’inestimabile patrimonio archeologico dell’Iraq, e diffonderne la conoscenza, nacque l’idea del Virtual Museum of Iraq, realizzato in italiano, inglese e arabo, su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri italiano, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche sotto la direzione scientifica dell’archeologo Massimo Cultraro.
Il Virtual Museum non è una ricostruzione del reale Museo di Baghdad, ma una sua interpretazione attraverso una significativa scelta di reperti, quasi tutti appartenenti al museo con qualche eccezione, come la Stele di Dario I, conservata a Berlino ed Europa sul toro del British Museum di Londra.
È il volto della Dama di Uruk che accoglie i visitatori nella homepage. Dopo i saccheggi, la suggestiva testa sumerica era stata ritrovata, in seguito a una segnalazione, in una fattoria, sotto 15 centimetri di terra.
Una scalinata introduce quindi alla visita interattiva di otto grandi sale allestite in modo diverso e disposte in ordine cronologico, dalla preistoria al periodo islamico, in cui gli oggetti, corredati da immagini, schede di approfondimento e filmati, si alternano a ricostruzioni tridimensionali e carte geografiche, per un totale di circa sei ore di navigazione.
Nella Sala Babilonese è la Porta di Ishtar che introduce all’interessante esplorazione della ricostruzione di Babilonia, mentre la visita virtuale si conclude, nella Sala Islamica, con la fondazione, nel 762, di Madinat al-Salam, l’odierna Baghdad.
Strutturato in forma didattica, il sito può rivelarsi utile sia agli insegnanti di storia che a quelli di storia dell’arte.
Per approfondimenti sul Museo di Baghdad: Frederick Mario Fales, Saccheggio in Mesopotamia. Il Museo di Baghdad dalla nascita dell’Iraq a oggi, Udine, Forum, 2006.

http://www.virtualmuseumiraq.cnr.it

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Elena Franchi

È storica dell’arte, giornalista e membro di commissioni dell’International Council of Museums (ICOM).
Candidata nel 2009 all’Emmy Award, sezione “Research”, per il documentario americano “The Rape of Europa” (2006), dal 2017 al 2019 ha partecipato al progetto europeo “Transfer of Cultural Objects in the Alpe Adria Region in the 20th Century”.
Fra le sue pubblicazioni: “I viaggi dell’Assunta. La protezione del patrimonio artistico veneziano durante i conflitti mondiali”, Pisa, 2010; “Arte in assetto di guerra. Protezione e distruzione del patrimonio artistico a Pisa durante la Seconda guerra mondiale”, Pisa, 2006; il manuale scolastico “Educazione civica per l’arte. Il patrimonio culturale come bene dell’umanità”, Loescher-D’Anna, Torino 2021.
Ambiti di ricerca principali: protezione del patrimonio culturale nei conflitti (dalle guerre mondiali alle aree di crisi contemporanee); tutela e educazione al patrimonio; storia della divulgazione e della didattica della storia dell’arte; musei della scuola.

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