Quando il museo comunica a fumetti

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I musei stanno cercando nuovi modi di comunicare. Una possibilità interessante è quella offerta dal progetto “Fumetti nei musei”, lanciato nel 2018 dal Ministero della Cultura con la collaborazione della casa editrice Coconino Press – Fandango, e che quest’anno vede l’ingresso di 52 autoritratti di noti autori di fumetti nella Galleria degli autoritratti degli Uffizi.

Dal 29 ottobre al 1° novembre si è tenuto il Lucca Comics & Games, con la sua ricca proposta di fumetti, giochi e videogiochi, cinema e illustrazione, incontri e attività educative, fra cosplayer e appassionati. Nell’ambito del festival è stata organizzata la mostra Fumetti nei musei. Gli autoritratti degli Uffizi, una nuova iniziativa originata dal progetto Fumetti nei Musei lanciato nel 2018 dal Ministero della Cultura in collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango e che lo stesso anno venne premiato da Lucca Comics & Games come migliore iniziativa editoriale.

Il titolo della mostra rimanda immediatamente alla Galleria degli autoritratti presente negli Uffizi, la più ricca e ambiziosa collezione esistente di autoritratti di artisti. Il primo nucleo della collezione risale al cardinale Leopoldo de’ Medici (1617-1675), che si avvaleva del consiglio dei suoi “agenti”; in seguito sarebbe stato il granduca Cosimo III (1670-1723) ad ampliarla notevolmente accogliendo anche gli autoritratti di pittori stranieri, uomini e donne. Verso la fine del XVIII secolo la galleria fu resa accessibile al pubblico.

Fabio Ramiro Rossin, Feuilleton, Palazzo Reale, Genova; MARTOZ, Il pomo rubato, Galleria Borghese, Roma

Negli anni Settanta, molte opere della sempre più ricca collezione erano state esposte nel Corridoio Vasariano, dove si potevano ammirare fino a pochi anni fa. Nel 2016 il Corridoio Vasariano è stato chiuso alle visite per ragioni di sicurezza e la sua riapertura è prevista nel 2022, con un allestimento completamente nuovo. Agli autoritratti sono state riservate una dozzina di sale al primo piano degli Uffizi, dove possono essere esposti a rotazione, in modo da vivacizzare l’esposizione e far conoscere anche le opere conservate nei depositi.

La collezione di autoritratti continua ancora oggi ad arricchirsi grazie ad acquisizioni e a donazioni di artisti contemporanei. È sempre stato considerato dagli artisti un grande onore avere il proprio autoritratto esposto agli Uffizi. Ed è quello che provano, come dichiarato nelle interviste, anche gli autori di Fumetti nei musei, i cui 52 autoritratti, donati dagli artisti ed esposti alla mostra lucchese, entreranno a far parte della collezione degli Uffizi.

Tuono Pettinato, Neri & Scheggia in Galleria, Galleria dell’Accademia, Firenze

La mostra, frutto del protocollo d’intesa fra le Gallerie degli Uffizi e Lucca Crea per favorire lo sviluppo e la promozione del fumetto in Italia e all’estero, è stata dedicata a Tuono Pettinato, fumettista recentemente scomparso che nel 2014 aveva vinto il premio “Gran Guinigi” come “Miglior Autore Unico” nell’ambito di Lucca Comics & Games e autore dell’albo dedicato alla Galleria dell’Accademia di Firenze nella collana Fumetti nei Musei. Il protocollo d’intesa prevede varie altre iniziative, fra cui la partecipazione degli Uffizi e del Ministero della Cultura alla designazione del Maestro del Fumetto di Lucca Comics & Games e l’ingresso, ogni anno, dell’autoritratto del vincitore nella Galleria degli autoritratti.

È interessante quest’apertura di un museo così noto e prestigioso, che sicuramente non ha particolare bisogno di farsi conoscere, all’illustrazione e al fumetto. E soprattutto è interessante vedere come i musei possano sperimentare forme diverse di comunicazione e nuovi linguaggi per proporsi in modo nuovo e coinvolgente.

È lo stesso effetto che si può verificare con giochi da tavolo ben realizzati, non lasciati all’improvvisazione, ma affidati a professionisti del settore, e molti autori e Game Designers italiani sono noti a livello internazionale. Ma anche con i videogiochi, e infatti molti musei si sono aperti anche a questa forma di comunicazione.

La prima edizione di Fumetti nei Musei, nel 2018, vide la realizzazione di 22 albi e una mostra all’Istituto Centrale per la Grafica, dove erano esposti schizzi e bozzetti originali degli artisti, le copertine degli albi e una selezione di tavole a fumetti, opere che sono entrate a far parte stabilmente del patrimonio dell’Istituto Centrale per la Grafica.

Da allora, celebri fumettisti italiani hanno continuato a raccontare il nostro patrimonio museale con storie di fantasia basate su elementi storici e artistici veri. Il sito Fumetti nei musei presenta per ogni albo la trama della storia, il museo o il sito archeologico, l’autore del fumetto, i luoghi della storia e le opere citate, fra furti, rapimenti, opere che parlano, incontri inaspettati, viaggi nel tempo, storie di amicizia e di amore. Una sezione del sito invita anche a creare il proprio fumetto, ovviamente ambientato in un museo.

Bianca Bagnarelli, Vulcanalia, Parco Archeologico di Pompei; ALTAN, Acqua passata, Castello Scaligero di Sirmione

Fra le iniziative collaterali, è interessante scoprire che Fumetti nei musei è stato protagonista nel 2020 della XX Settimana della lingua italiana nel mondo, che aveva per tema L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti. Per l’occasione, le 51 storie presenti in collana sono state ristampate, per un totale di oltre 66.000 albi distribuiti a più di 200 fra Istituti Italiani di Cultura nel Mondo, Scuole italiane all’estero, Ambasciate e Consolati italiani all’estero. Sono stati inoltre realizzati cinque webinar, coordinati dai responsabili di cinque diversi Istituti italiani di Cultura, in cui i direttori dei musei dialogavano con gli autori dei corrispondenti fumetti.

D’altra parte, come ci ricorda il direttore generale di Lucca Crea, Emanuele Vietina, «I musei sono storyteller naturali, contengono tracce di verità e attraverso l’espressione degli artisti del fumetto sono riusciti a raccontare le loro collezioni attraverso un linguaggio diverso, che unisce letteratura e arte grafica».

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Elena Franchi

È storica dell’arte, giornalista e membro di commissioni dell’International Council of Museums (ICOM).
Candidata nel 2009 all’Emmy Award, sezione “Research”, per il documentario americano “The Rape of Europa” (2006), dal 2017 al 2019 ha partecipato al progetto europeo “Transfer of Cultural Objects in the Alpe Adria Region in the 20th Century”.
Fra le sue pubblicazioni: “I viaggi dell’Assunta. La protezione del patrimonio artistico veneziano durante i conflitti mondiali”, Pisa, 2010; “Arte in assetto di guerra. Protezione e distruzione del patrimonio artistico a Pisa durante la Seconda guerra mondiale”, Pisa, 2006; il manuale scolastico “Educazione civica per l’arte. Il patrimonio culturale come bene dell’umanità”, Loescher-D’Anna, Torino 2021.
Ambiti di ricerca principali: protezione del patrimonio culturale nei conflitti (dalle guerre mondiali alle aree di crisi contemporanee); tutela e educazione al patrimonio; storia della divulgazione e della didattica della storia dell’arte; musei della scuola.

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