Festa del Cinema di Roma 2025

Tempo di lettura stimato: 5 minuti
La ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma è iniziata ieri e proseguirà fino al 26 ottobre 2025. Il Festival ha il suo centro negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica, ma molte iniziative e proiezioni si svolgeranno in numerosi altri luoghi e realtà culturali della capitale, confermando la vocazione aperta e inclusiva della manifestazione.
La locandina del Rome Film Fest, ventesima edizione.
La locandina del Rome Film Fest, ventesima edizione, è uno scatto del fotografo Franco Pinna: è tratta da una ripresa effettuata sul set del film Giulietta degli spiriti di Federico Fellini. Rome Film Fest ©Archivio Franco Pinna

La Festa del Cinema di Roma si è sempre distinta rispetto agli altri grandi festival europei proprio per il suo carattere di evento diffuso, in grado di coinvolgere tutta la città e di avvicinare al cinema un pubblico sempre più vasto e non solo gli addetti ai lavori. Il programma del festival si articola in varie sezioni: il Concorso Progressive Cinema, Freestyle, Grand Public, Proiezioni Speciali, Best of 2025 e Storia del Cinema.

Tra gli appuntamenti più importanti del Festival spicca la consegna al regista iraniano Jafar Panahi del Premio alla Carriera, in occasione della proiezione del suo nuovo film Un semplice incidente, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2025. Un riconoscimento che rende omaggio l’attività di uno dei più importanti e coraggiosi autori contemporanei, che nonostante la persecuzione del regime iraniano, non ha mai rinunciato ad esprimere le sue idee attraverso film di grande valore artistico e poetico.

I 18 i film in concorso nella sezione Progressive Cinema sono valutati da una giuria presieduta dall’attrice e regista Paola Cortellesi e composta dal regista finlandese Teemu Nikki, dal regista britannico William Oldroyd, dallo scrittore statunitense Brian Selznick e dall’attrice franco-finlandese Nadia Tereszkiewicz. All’interno del programma Concorso Progressive Cinema abbiamo selezionato alcuni tra i film più interessanti e originali, con una particolare attenzione per le opere prime.

Il film d’esordio del regista cinese Wang Tong, Chang Ye Jiang Jin è un noir che sconfina nei territori del thriller e del dramma sociale, seguendo la deriva e la contaminazione dei generi tipica del cinema postmoderno. L’opera esplora una realtà marginale e spesso rimossa, che tocca le intime corde della perdita e del lutto. Protagonista della storia è una badante di pazienti terminali che incontra un guardiano di uno zoo, preoccupato per le gravi condizioni del padre malato. Un dramma dai risvolti cupi e inquietanti, che descrive con sensibilità e realismo un doloroso aspetto della nostra società.

La coppia di registi portoricani Lorraine Jones Molina e Cristian Carretero firma l’opera prima Esta Isla. Bebo e il fratello sono due giovani pescatori portoricani, che per cercare di arrotondare il loro misero salario, cominciano a prendere parte ad alcuni traffici illegali, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze. Quando un crimine finisce nel sangue, per sfuggire ai sicari di un’organizzazione criminale, Bebo decide di fuggire con la sua ragazza alla ricerca della salvezza.

La regista argentina Agustina Macri presenta alla Festa del Cinema di Roma Miss Carbón, un film ispirato alla storia vera della prima donna minatrice nella regione della Patagonia. Un racconto di emancipazione femminile e di lotta contro una società retrograda e maschilista, governata da pregiudizi e antiche superstizioni. Secondo le credenze popolari, la presenza di una donna in una miniera era causa di crolli e disgrazie. Grazie alla sua tenacia e al suo coraggio, la protagonista riuscirà a infrangere questo tabù fondato sull’ignoranza e la discriminazione, affermando il suo diritto al lavoro e alla libertà.

Six jours ce printemps-là, del regista belga Joachim Lafosse è un film che affronta il tema dei pregiudizi legati al colore della pelle e dello strisciante razzismo ancora presente nella società contemporanea. Sana è pronta per partire per le vacanze di Pasqua con il suo compagno Jules e i suoi due figli. All’ultimo istante Jules deve rinunciare al viaggio, ma Sana non vuole privare i ragazzi della vacanza. Per non mandare in fumo il viaggio, decide di passare qualche giorno in Costa Azzura nella villa degli ex suoceri. Ha ancora le chiavi di casa e conta sul fatto che in quel periodo saranno assenti. Nonostante le raccomandazioni di Sana di cercare di non dare troppo nell’occhio, i due bambini si lanciano all’avventura, portando in luce i problemi d’integrazione con la ricca società francese proprietaria di ville in Costa Azzurra, che già Sana aveva vissuto nel suo precedente matrimonio.

Il regista iraniano Alireza Khatami presenta a Roma The things you kill, un thriller familiare sul tema della vendetta. Ali, professore di lingue, torna in Turchia dopo avere lavorato negli Stati Uniti per una quindicina d’anni. Le tensioni della famiglia d’origine, e i problemi con la sua compagna, rendono la sua vita sempre più complicata e difficile. Quando la madre muore in seguito a una caduta, Alì sospetta che l’evento non sia accidentale. I suoi dubbi lo condurranno a scoprire segreti che alimenteranno la sua sete di vendetta.

Chiudiamo la rassegna con Winter of the crow della regista polacca Kasia Adamik. Quando la psicologa inglese Joan Andrews arriva a Varsavia per partecipare a un convegno, non può certo sospettare che la sua vita verrà d’un tratto sconvolta. Il 13 dicembre 1981 la giunta militare guidata dal generale Wojciech Jaruzelski decide di applicata la legge marziale per cercare di stroncare l’opposizione politica del movimento Solidarność. D’improvviso Joan si trova senza passaporto in un paese straniero investito da una violenta repressione. Un incubo che sembra non avere una via d’uscita.

Condividi:
Alessio Turazza

Consulente nel settore cinema e home entertainment, collabora con diverse aziende del settore. Ha lavorato come marketing manager editoriale per Arnoldo Mondadori Editore, Medusa Film e Warner Bros.

Contatti

Loescher Editore
Via Vittorio Amedeo II, 18 – 10121 Torino

laricerca@loescher.it
info.laricerca@loescher.it