La legge 20 agosto 2019 n.92 disciplina l’introduzione nel primo e nel secondo ciclo d’istruzione dell’insegnamento dell’Educazione Civica. Si tratta di un insegnamento a carattere trasversale, teso a sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture sociali, economiche, giuridiche, civiche e ambientali della nostra società.
L’articolo 5 della legge disciplina il tema della cittadinanza digitale, con particolare attenzione alle seguenti competenze:
a) analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali;
b) interagire attraverso varie tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto;
c) informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l’utilizzo di servizi digitali pubblici e privati; ricercare opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali;
d) conoscere le norme comportamentali da osservare nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’interazione in ambienti digitali, adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversità culturale e generazionale negli ambienti digitali;
e) creare e gestire l’identità digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identità altrui; utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo sé stessi e gli altri;
f) conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali relativamente all’uso dei dati personali;
g) essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo.
Soprattutto nell’ultimo decennio, il cinema ha spesso affrontato temi legati alla digitalizzazione della nostra società, con una serie di film che si sono soffermati su vari aspetti del fenomeno: dalle ripercussioni sulla vita individuale e dal diritto alla privacy ai fenomeni di cyberbullismo, all’attendibilità delle fonti e dei profili presenti sul web, fino alle riflessioni più generali sullo scenario attuale e futuro di un mondo sempre più virtualmente interconnesso.
Cominciamo questo percorso nel mondo del cinema con il film che racconta la nascita di Facebook, il social network più famoso e tra i più utilizzati dai ragazzi. L’invenzione di Mark Zuckerberg è stata una vera rivoluzione, che ha cambiato radicalmente le relazioni interpersonali e il modo di utilizzare la rete. Il talentuoso regista americano David Fincher ne racconta la storia in The Social Network (2010).
Nel 2004, nelle stanze dell’Università di Harward, Mark Zuckerberg crea, quasi per gioco, un software che raccoglie le foto e i profili degli studenti presenti sul sito dell’Università. Nasce così il primo nucleo di quello che diventerà Facebook, un network che permette di creare relazioni online e di stabilire una rete di conoscenze virtuali. La tecnologia modifica radicalmente le abitudini sociali, i rapporti tra individui e il concetto stesso di amicizia, non più basata su una profonda conoscenza personale e una condivisione di reali esperienze, ma semplicemente associata a una superficiale e spesso inaffidabile empatia digitale.
Il film di Henry Alex Rubin Disconnect (2012) è un mosaico che mette in scena la disgregazione sociale e le devianze causate dall’uso eccessivo e distorto dei social media. Una serie di piccole storie che si rincorrono in un universo dominato da relazioni perverse e da un senso angosciante di vuoto e di solitudine.
Snowden (2016), firmato dal grande regista americano Oliver Stone, è sicuramente uno dei film più interessanti sul complesso rapporto tra individuo, società, potere e tecnologia. Nel 2013, Edward Snowden, dopo aver lavorato come tecnico informatico presso la CIA e la National Security Agency del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, decide di svelare al quotidiano inglese «The Guardian» informazioni riservate sui programmi di sorveglianza di massa, utilizzati per ragioni di sicurezza dalle autorità statunitensi, ma che in realtà sono in aperto contrasto con il diritto alla privacy. Il film mostra quanto possa essere inquietante, subdolo e pericoloso il controllo sulle nostre vite effettuato con le più sofisticate tecnologie di intelligence.
The Circle (2017) di James Ponsoldt, ispirato all’omonimo romanzo di Dave Eggers, racconta una storia sulle conseguenze più estreme dell’utilizzo dei social. Quando Mae è assunta da The Circle, è felicissima di entrare a far parte di un’azienda dinamica e innovativa, leader nel campo delle nuove tecnologie e dei social network. Ben presto si trova immersa in uno straniante universo parallelo. A tutti i dipendenti dell’azienda è richiesta una trasparenza assoluta su ogni aspetto della vita personale, con una condivisione totale della loro esistenza, che porta a un annullamento della privacy. Ma come e a che scopo, saranno usate tutte le informazioni sensibili sui dipendenti da parte di The Circle? Con un registro paradossale il film mette in guardia sul valore dei dati privati, che spesso con troppa leggerezza forniamo online.
Chiudiamo in nostro viaggio con Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi (2016) di Werner Herzog. Il famoso regista tedesco cerca di fare il punto sui cambiamenti sociali provocati dalle nuove tecnologie. Attraverso interviste e incontri con esperti di Intenet, Herzog solleva una serie d’interrogativi sul nostro rapporto con la tecnologia, sugli effetti di un’esistenza perennemente connessa, sui vantaggi e le minacce di un mezzo così pervasivo e potente, sugli scenari di un possibile futuro.
Leggi la prima parte, Educazione civica e cinema #1: percorso ambiente
leggi la terza parte, Educazione civica e cinema #3: l’Unione Europea