Descrivere il reale

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Arte della narrazione e arte della descrizione. Così la studiosa Svetlana Alpers aveva sintetizzato, nel suo bel libro “Arte del descrivere. Scienza e pittura nel Seicento olandese” (Bollati Boringhieri, Milano 1999) la principale differenza fra l’arte italiana e quella fiamminga, dovuta a ragioni sociali, religiose e culturali.

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Per conoscere qualcosa in più sull’origine di questa straordinaria pittura ora abbiamo a disposizione anche il portale Flemish Primitives, in inglese, nato dalla collaborazione fra tre importanti musei (il Museo reale di belle arti di Anversa, il Museo di Groeninge di Bruges e il Museo di belle arti di Gand), e completamente dedicato all’arte fiamminga del XV e XVI secolo.
Anche se le etichette sono, per forza di cose, sempre schematiche e riduttive, in questo caso rendono bene la propensione dell’arte italiana per il racconto di una storia, sacra o profana, tratta dalla Bibbia o dalle leggende degli antichi, e la vocazione della pittura fiamminga per la descrizione del mondo visibile e l’indagine della realtà nei suoi più minuti dettagli. Nel Seicento questa caratteristica avrebbe condotto allo sviluppo di una fiorente cartografia, e numerosi pittori si sarebbero imbarcati in spedizioni militari e commerciali per documentare attraverso il disegno la presenza di nuove specie di piante o di animali.
In Flemish Primitives troviamo le biografie di noti artisti, fra cui Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Petrus Chirstus, Hans Memling, Hugo van der Goes, Hieronymus Bosch, con una bella selezione di opere esplorabili in dettaglio.
Nella sezione “Collection” possiamo svolgere una ricerca libera o per temi principali: la natura, una presenza importante nella pittura fiamminga, e il suo rapporto con la raffigurazione umana; il ritratto, molto richiesto dai ricchi borghesi del tempo; alcuni soggetti legati alla religione (il Giudizio universale, la vita di Cristo, la vita della Madonna, la Sacra Famiglia, i santi); i rapporti con l’arte di altri Paesi; la rappresentazione della città e del potere.

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Sempre nella sezione tematica trovano spazio altri aspetti: simboli e dettagli, realismo e naturalismo, il formato dell’opera in relazione al suo scopo e alla sua destinazione, dal grande polittico per l’altare di una chiesa al piccolo dipinto per la devozione privata. Cinque temi sono legati al rapporto della pittura fiamminga con la società del tempo: la città e la committenza, le corporazioni, la devozione e la vita ultraterrena, la stratificazione sociale.
In “Experience more” il sito ci rimanda a link utili sull’argomento. Segnaliamo, fra questi, The National Inventory of Continental European Paintings, ricco database fotografico di dipinti conservati nelle collezioni pubbliche del Regno Unito, e i vari link alle collezioni internazionali che conservano opere fiamminghe.
Anche l’Italia conserva importanti opere fiamminghe. I ricchi banchieri italiani commissionavano opere ai maestri delle Fiandre, che spesso venivano ospitati presso le corti italiane del Rinascimento, in un proficuo scambio di tecniche ed esperienze. Ricordiamo, ad esempio, che nella Galleria Sabauda di Torino è conservata la Passione di Cristo di Hans Memling, bellissimo esempio di racconto simultaneo in cui il pittore, grazie all’impiego della prospettiva, ambienta i vari momenti della Passione in luoghi diversi di Gerusalemme, rappresentata come una città medievale. Legato al movimento della Devotio Moderna, il dipinto invitava i fedeli a partecipare mentalmente alla vita di Cristo, conducendo l’osservatore in un pellegrinaggio immaginario, da vivere con la stessa intensità di un viaggio reale nei luoghi santi della Palestina.

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Elena Franchi

È storica dell’arte, giornalista e membro di commissioni dell’International Council of Museums (ICOM).
Candidata nel 2009 all’Emmy Award, sezione “Research”, per il documentario americano “The Rape of Europa” (2006), dal 2017 al 2019 ha partecipato al progetto europeo “Transfer of Cultural Objects in the Alpe Adria Region in the 20th Century”.
Fra le sue pubblicazioni: “I viaggi dell’Assunta. La protezione del patrimonio artistico veneziano durante i conflitti mondiali”, Pisa, 2010; “Arte in assetto di guerra. Protezione e distruzione del patrimonio artistico a Pisa durante la Seconda guerra mondiale”, Pisa, 2006; il manuale scolastico “Educazione civica per l’arte. Il patrimonio culturale come bene dell’umanità”, Loescher-D’Anna, Torino 2021.
Ambiti di ricerca principali: protezione del patrimonio culturale nei conflitti (dalle guerre mondiali alle aree di crisi contemporanee); tutela e educazione al patrimonio; storia della divulgazione e della didattica della storia dell’arte; musei della scuola.

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