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Attualità

Oggi nella mia scuola è l'ultimo giorno di lezione. Per molti aspetti è uguale a tutti quelli precedenti, che si succedono sostanzialmente identici da anni e anni. Gli studenti “non hanno portato niente” perché - per consolidata tradizione - in questa occasione “non si fa nulla”.
Nella vita scolastica e nello studio domestico gli allievi sono continuamente esposti a input linguistici molto vari. Il fatto che l’input offerto venga sempre compreso è l’obiettivo del progetto MILEL, frutto della collaborazione tra Loescher e il Centro di Ricerca sulla Didattica delle Lingue di Ca’ Foscari Venezia.
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Quando nel 1978 uscì la serie televisiva di Heidi, per la regia di Isao Takahata, l’Italia si accorse improvvisamente dell’esistenza dei cartoni animati giapponesi (anime), che avevano fatto sporadiche apparizioni nel panorama cinematografico italiano già prima del boom della seconda metà degli anni Settanta. Negli anni Novanta, i fumetti giapponesi, noti come manga, invasero il mercato occidentale.
Insegnare matematica in tedesco in una scuola in lingua italiana? Non sarebbe meglio dedicarsi alle discipline meno impegnative, alle educazioni? La risposta è diversa da quanto ci si aspetterebbe.
Anticipo scolastico: un rovello decennale per i nostri governanti. Marina Boscaino ne ripercorre le tappe e intervista in merito il pedagogista Alain Goussot, docente di Pedagogia speciale presso l’Università di Bologna, educatore, filosofo e storico attento alle problematiche dell’educazione e del suo rapporto con la dimensione etica-politica.
Per italiano invece non so esattamente come incastrare esattamente Bertold Brecht... se riesce a darmi qualche consiglio mi farebbe molto comodo”, mi confessa candidamente M. via posta elettronica, in quella pallida imitazione di classe rovesciata (flipped classroom per i cultori del pensiero pedagogico unico) che abbiamo organizzato durante l'anno).
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Difficilmente la lingua franca del futuro sarà il mandarino, ma solo perché è troppo complicato. Negli ultimi anni, però, se si ragiona su scala mondiale, il cinese è la lingua più studiata dagli stranieri. E come lingua madre è da sempre la più diffusa. Abbiamo svolto una ricerca per vedere come si prevede che sia il futuro linguistico del pianeta.
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Riccardo Donati, Nella palpebra interna. Percorsi novecenteschi tra poesia e arti della visione, Le lettere, Firenze 2014. Una recensione.
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L’apprendimento integrato di lingua e contenuti costituisce una forte innovazione per la scuola italiana. Confrontarsi con una nuova metodologia rappresenta una sfida per molti docenti: insegnare utilizzando una lingua straniera porta a un ripensamento del ruolo della lingua dello studio. Per questo il CLIL diventa un potente strumento di riflessione comune.

Note a margine di un importante Convegno organizzato dalla “Consulta Universitaria di Studi Latini”.

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