Un inedito di Remo Ceserani, in cui propone agli studiosi e ai docenti di letteratura di superare le consuete frontiere nazionali, situando la cultura italiana nel contesto dell’Europa e della più ampia comunità mondiale.
“Ogni filologia è figlia di una perdita”, dice la voce narrante del romanzo di Alessandra Sarchi, “La notte ha la mia voce”, che di questo parla: di una perdita.
Con “La stanza profonda”, Vanni Santoni offre un ritratto della generazione dei quarantenni da una prospettiva inedita, affidata a un'esperienza decisiva per migliaia di ragazzi nati tra i Settanta e gli Ottanta: il gioco di ruolo.
La nostra rubrica di racconti di lettori si è trasferita per qualche giorno alla fiera del libro di Torino. I primi due racconti, se ve li eravate persi.