Bullismo omofobico #3 – le domande dei ragazzi

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Cosa fare per prevenire il bullismo omofobico? Una prima azione da prevedere è senza dubbio quella di un’alfabetizzazione degli insegnanti su questi temi (che si può favorire attraverso interventi di formazione, informazione e ricerca e reinserendo, nel curricolo, contenuti che ne sono stati espulsi proprio per la loro caratterizzazione sessuata), affinché possano “leggere” le situazioni e garantire che non si verifichino di fenomeni di violenza e di denigrazione.

Gli insegnanti dovrebbero poter rispondere alle legittime curiosità e richieste di seria informazione che gli adolescenti e i post-adolescenti vorrebbero avere riguardo a questi temi. Rispetto al tema dell’identità sessuale, con particolare riferimento all’omosessualità, una ricerca condotta in un gruppo di studenti universitari ha fatto emergere le seguenti domande (con relativi “pregiudizi” che si possono leggere tra le righe o gravi mancanze di informazione). Queste dunque le domande (una parte di esse, selezionate per motivi di spazio) che gli studenti vorrebbero porre a un soggetto omosessuale e a un soggetto transessuale:

Quando hai capito di essere omosessuale?
Cosa dice la maggior parte delle persone?
Che rapporto hai con la fede cristiana? Sei cattolico praticante?
Come ha reagito il parroco apprendendo la tua inclinazione sessuale?
La tua famiglia come ha reagito venendo a sapere che sei omosessuale?
Al lavoro come vieni trattato?
Perché all’interno di ambienti gay vi è una tendenza a chiudersi, essere schivi, a pensare che tutti i “normali” siano “razzisti” nei vostri confronti? Non pensate che l’apertura debba partire da voi?
Quali parole ha usato, quali spiegazioni ha dato nel momento in cui ha dichiarato la sua omosessualità?
Quali strumenti si possono usare per scardinare il senso comune riguardo ai giudizi nei vostri confronti?
Cosa diresti a un ministro che non riconosce il tuo diritto a formare una famiglia?
Cosa significa in termini di esperienze essere un transessuale in Italia?
Come ti chiami?
Hai capito di non essere eterosessuale già dal primo innamoramento o hai vissuto esperienze diverse per rendertene conto?
In famiglia vivi bene? Se no, ti sei allontanato da loro facendo valere i tuoi diritti o sei rimasto in casa a sentirti dire “meglio un figlio drogato che omosessuale?”.
Sei stato accolto bene nel gruppo di amici dopo aver confidato loro il tuo orientamento sessuale?
Come pensi che evolverà la legge italiana in merito ai temi dei matrimoni omosessuali e la possibilità di modificare il proprio sesso chirurgicamente? [In Italia esiste una legge apposita relativa alla riattribuzione chirurgica del sesso]
Come hai capito di essere omosessuale?
A quanti anni hai avuto la tua prima esperienza omosessuale?
Ti sei mai sentito giudicato per la tua omosessualità? In che occasione?
Dichiari la tua omosessualità con naturalezza o in alcuni contesti te ne vergogni?
Sei innamorato in questo momento? Hai un compagno?
Quando hai scoperto di essere omosessuale e/o transessuale?
Quali sono state le reazioni dei tuoi familiari?
Essere omosessuale e/o transessuale ha comportato per te sofferenza e disagio?
Hai o hai mai avuto in passato una relazione di lunga durata?
Cosa provi rispetto al fatto che non potrai generare figli con il tuo compagno o la tua compagna?
Quando ti sei reso conto che qualcosa stava cambiando in te, e che non ti sentivi più te stesso?
Hai avuto modo di parlarne con le persone che ti circondano e che ti vogliono bene?
Senti che sia un disagio oggigiorno esporre la propria identità sessuale?
Cambiare sesso spaventa, allora perché si ricorre spesso alla chirurgia anche se i rischi sono alti?

Ti senti diverso, ma diverso da chi?
Senti e temi i giudizi da parte della società?
Come affronti il tema “famiglia /figli”?
Come hai notato o quando è stata la prima volta che hai notato di essere omosessuale/transessuale?
All’interno della tua famiglia è un tema tabù?
Hai fatto anche esperienze col sesso di cui non ti senti attratto? Come l’hai vissuto?
Cosa vorresti che lo stato facesse per te? Quali diritti vorresti che ti fossero riconosciuti?
Cosa si prova a non sentirsi liberi di baciare il proprio ragazzo in pubblico o addirittura ad aver paura di farlo?
A un etero: cosa si prova a sentirsi attratto da una persona dell’altro sesso?
Vorresti dei figli tuoi?
In Italia vivi bene?
Mi insegneresti il valore della vita?
Come fare ad acquisire la capacità di scelta che dimostri d’avere?
Come riesci a risolvere i problemi che creano coloro che non ti accettano?
Ci andiamo a prendere una birra?
Che idea hai dell’ordine naturale delle cose e della cultura nella società contemporanea?
Come ti senti quando percepisci imbarazzo negli occhi di chi sa che sei transessuale?
Dici tranquillamente che sei lesbica, gay o transessuale?
Hai mai avuto problemi in famiglia quando hai detto di essere omosessuale / transessuale?
Sei felice?
Qual è stata la tua prima emozione al momento in cui sei diventato consapevole di provare attrazione per una persona dello stesso sesso?
Come ti senti e quale emozione provi quando vedi allo specchio riflesso il tuo corpo non più maschile ma a tutti gli effetti diventato femminile? O viceversa?
Ritieni più importante la tua identità sessuale o il riconoscimento sociale della tua identità di genere?
Ti sei mai chiesto il perché sei omosessuale? Se si qual è la tua risposta?
Perché ostenti la tua identità sessuale?
Ti senti discriminato? In qualche luogo particolare e o da qualcuno nello specifico? Perché credi si verifichino tali atteggiamenti?
Ora che tutti sanno sei felice? Stai bene con te stesso, oltre che con gli altri?
Per un transessuale operato: il tuo apparato genitale funziona perfettamente?
Per un omosessuale che non si opera: perché non operarsi?
Se decidi di adottare un figlio, pensi che nel percorso del suo sviluppo sarà facile spiegargli come mai si trova ad avere genitori dello stesso sesso a differenza dei compagni?
Cosa significa per te innamorarsi?
Quanta importanza ha avuto il pregiudizio?
Mi interessa sapere quale ruolo hanno gli ormoni nella definizione dell’orientamento sia omosessuale che nell’identità di genere.
Non capisco perché la transessualità come l’omosessualità venga spesso associata alla trasgressione.
Come si riconosce un omosessuale, nel senso come ci si incontra?
Come ti poni verso le opinioni che escono dagli ambienti ecclesiastici e non solo?
Cosa si prova nel momento di passaggio per divenire transessuale?

Una recentissima ricerca comparativa tra insegnanti italiani e insegnanti spagnoli (Batini, Fucile, Comprendere la differenza. Verso una pedagogia dell’identità sessuale, Armando editore) ha evidenziato come il livello di ignoranza su questi temi e il timore di affrontarli, anche semplicemente come discussione, nel contesto scuola sia ancora un problema da risolvere (con una situazione leggermente migliore in Spagna rispetto all’Italia); posto che nel resto della società e nella famiglia questi temi non vengono trattati affatto (come si evince dalle risposte degli adolescenti, anch’essi intervistati con un campione comparativo italiano e spagnolo), e quando accade viene fatto spesso in modo poco informato o, addirittura, in modo da favorire l’insorgere di opinioni omofobe.
Ciascun insegnante dovrebbe domandarsi a quante di queste domande sarebbe in grado di rispondere, se saprebbe gestire una discussione su questi temi e con quale grado di padronanza e/o difficoltà e riflettere sull’adeguamento delle proprie competenze. L’identità sessuale si sviluppa in tutto il periodo del primo e secondo ciclo di istruzione, per questo tra gli obiettivi di conoscenza di sé e di conoscenza e rispetto degli altri non può essere dimenticato che cosa avviene/è avvenuto nel proprio corpo e nella definizione della propria identità. I significati si formano con i materiali culturali disponibili: incrementare questi materiali attraverso una corretta informazione scientifica e attraverso incontri significativi e spazi di discussione aperti, significa offrire ai ragazzi la possibilità di costruirsi le proprie opinioni.


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Federico Batini

Insegna Metodologia della ricerca educativa, dell’osservazione e della valutazione, Pedagogia sperimentale e Consulenza pedagogica all’Università degli Studi di Perugia. Ha fondato e dirige le associazioni Pratika e Nausika, da cui è data la LaAV. È autore Loescher. federicobatini.wordpress.com

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