Cortocircuiti dello showbiz. Televisione sulla televisione, cinema sul cinema, fiction sulla fiction: i mestieri dello spettacolo e come vengono rappresentati sul grande e piccolo schermo.
”Cantavano e piangevano gli alpini valorosi, e c’era nel loro canto paziente tutto lo struggimento della nostra umana impotenza“. Un ricordo di Eugenio Corti.
Purtroppo le regole di Facebook non consentono ai digital native minori di 13 anni di iscriversi e di praticare le attività del Social Network più famoso e frequentato del mondo occidentale, tanto che – nell’indifferenza dei genitori e del mondo adulto, a cominciare da Mark Zuckerberg – molti giovanissimi inseriscono dati anagrafici falsi per risolvere in modo truffaldino il problema.
Arte della narrazione e arte della descrizione. Così la studiosa Svetlana Alpers aveva sintetizzato, nel suo bel libro Arte del descrivere. Scienza e pittura nel Seicento olandese la principale differenza fra l’arte italiana e quella fiamminga.
È coerente con l’interesse generale pensare che la totalità degli insegnanti introduca nella mediazione didattica strumenti digitali e processi di cui non è padrona? Se sperimentare è possibile, andare a regime non lo è: per i docenti ci vuole un coinvolgimento consapevole e convinto.
“Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo” (Joseph Heller, Catch 22, 1961).
Dunque, di nuovo: cos’è un paradosso? Ecco la definizione brillante che ne fornisce Mark Sainsbury: “una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile”.
“Eppure, a due ragazzi italiani su tre l’arte interessa”, scrive Francesca Sironi su L'espresso. Eppure. Nonostante tutto. Nonostante la diminuzione, o l’eliminazione, delle ore di storia dell’arte a scuola, nonostante, salvo rari casi, il pessimo esempio dato dalle istituzioni nei confronti del patrimonio culturale, di cui pure proclamano l’importanza.
Augusto tra auctoritas e gadget: icone, iscrizioni, monete, unitamente ai versi di Virgilio e Orazio, e tutto quello che componeva il vasto sistema propagandistico con al vertice lo stesso Augusto e i suoi esperti di marketing.