Tre libri sotto l’albero

Tempo di lettura stimato: 10 minuti
I libri rimangono in assoluto i regali più facili da impacchettare. A qualcunə poi piace davvero riceverli! Se volete scoprire se tra i vostri cari e care si annoverano amanti dei libri, ma vagolate nel buio, ecco che le nostre autrici e i nostri autori vi vengono in soccorso. Per tre settimane vi proporremo le loro terne vincenti: prima e seconda parte qui.
Dalle nostre autrici e autori.

Federico Batini

Senza titolo, di Erna Sassen, illustrazioni di Martijn van der Linden, traduzione di Olga Amagliani, edizioni Camelozampa, uscito il 15 novembre. Un romanzo necessario, in cui i convincenti disegni del protagonista sono nella storia e raccontano, assieme al testo, la storia. Che è quella di Joshua e Zivan, cresciuti insieme, che devono affrontare lo strappo del ritorno, di lei, in Iraq per essere data in sposa al cugino. I disegni di Joshua sono la sua unica ancora, e sono anche il linguaggio per entrare in relazione con chi lo terrorizza.

Le vite infinite di Maia, di Christopher Edge, traduzione di Paola Mazzarelli, Gallucci, uscito a novembre 2021. La realtà del mondo, per Maia, che ha una mente scientifica, è messa in crisi dall’esperienza. Un viaggio straordinario, straziante, incredibilmente affascinante.

Le degenerate, di J. Albert Mann, traduzione di Giuseppe Iacobaci, Uovonero edizioni, uscito nell’ottobre 2024. Un’orfana italiana incinta abbandonata, una ragazza con la sindrome di Down, una ragazza omosessuale, un’afroamericana con il piede equino. Sono le quattro straordinarie protagoniste che mettono in crisi l’ordinata e violentissima vita della Scuola per deboli di mente del Massachusetts (1928). Un romanzo imperdibile.


Elena Franchi

Fumana, di Paolo Malaguti, Einaudi, Torino 2024

Tutti, a Voltascirocco, la conoscono come Fumana, come la nebbia in cui ama rifugiarsi, tutta sola. Fumana è una bambina che cresce con il nonno e impara a pescare le anguille con lui nella palude. Crescendo, inizia a frequentare Lena, che cura la gente con le erbe e le parole. Con il tempo, anche lei diventa una “strigossa”, conosce l’amore, la sofferenza, il rifiuto e la guerra. Una storia poetica in cui l’autore dimostra una rara sensibilità nel raccontare l’animo femminile.

Indipendenza, di Chitra Banerjee Divakaruni, Harper Collins, Milano 2024

Dall’autrice del poetico La maga delle spezie (Einaudi, Torino 1998), la storia dell’India nel 1947 vista attraverso gli occhi di tre sorelle indù che la vita porterà su strade molto diverse. È il momento della spartizione del Paese, delle violente lotte fra indù e musulmani, del passaggio da una serena vita familiare alla disperazione e al terrore. Un libro estremamente avvincente che ci fa conoscere un momento drammatico della storia dell’India, e di cui si fatica ad abbandonare la lettura.

L’agave della Regina Vittoria di Laura Calosso, Aboca, Sansepolcro 2024

Dopo Bordighera Grand Hotel (SEM, Milano 2023), continua l’esplorazione della nota giornalista nell’ambito della comunità inglese in Italia. Le vicende di una ragazza al servizio della Regina Vittoria ci fanno scoprire personaggi, giardini, palazzi e un inaspettato mondo parallelo nella riviera ligure del tempo.


Marzia Freni

La rappresaglia di Laudomia Bonanni; è un romanzo sulla Resistenza, la storia drammatica di una partigiana catturata dai fascisti raccontata da una prospettiva inusuale, il ribaltamento dei ruoli tra carnefice e vittima.

La terrazza proibita di Fatema Mernissi; uno sguardo femminile sulla vita in un harem nel Marocco degli anni Quaranta, alla continua ricerca del superamento del confine tra interno ed esterno, tra tradizione e modernità.

La malnata di Beatrice Salvioni; è un romanzo di formazione, ambientato negli anni del fascismo e della guerra d’Abissinia, a Monza, dove vivono due ragazze che provengono da contesti sociali e familiari molto diversi, ma proprio per questo sono attratte l’una dall’altra.


Barbara Lorenzoni

Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino (Mondadori) perché mette il lettore davanti ad uno specchio, perché parla del senso della scrittura e della letteratura, e perché i metalibri sono un gioco affascinante.

L’isola di Arturo di Elsa Morante (Einaudi), perché è uno dei più bei libri sull’infanzia e sull’adolescenza, perché è uno dei libri in cui maggiormente mi sono identificata con il protagonista, pur avendo poco in comune con lui.

Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marìas, Einaudi, perché la sua tecnica di scrittura è sublime e raffinata


Giusi Marchetta

Musica da camera singola, appunti sull’amore e sul farsi una vita di Amy Key, un saggio delicato e luminoso sulla condizione di chi è single a quarant’anni. Il ritratto dell’esistenza piena dell’affetto degli amici e della bellezza della poesia (l’autrice è un’artista) non sarebbe completo senza la descrizione di una vita quotidiana che deve costruirsi attorno al concetto di mancanza, in una società che ci considera incompleti se non siamo in coppia. Bellissimo.

Corpus Christi di Bea Lema, un graphic novel molto intenso ispirato alla storia dell’autrice. È il racconto della solitudine della madre e della sua ossessione religiosa che cresce negli anni mettendo a dura prova la vita di tutti in famiglia. La straordinarietà delle illustrazioni colpirà gli amanti del genere perché c’è ricchezza dal punto di vista visuale e tanta originalità nel rompere la griglia della pagina. Suggestivo.

L’intravisto di Elisa Biagini è l’ennesimo straordinario libro di poesia che l’autrice scrive consegnandoci un mondo di immagini affilate. Direi che è il contrario di una lettura distensiva: in questa poesia si trovano frammenti della nostra vita per cui era impossibile trovare le parole. O così sembrava prima che lei le trovasse.


Andrea Nocera

Zucchero nero, di Miguel Bonnefoy.
Un libro non si giudica dalla copertina, ma in questo caso la prima, buonissima, impressione rispecchia la capacità di Miguel Bonnefoy di trascinarci nel suo racconto, per restare coinvolti in atmosfere sensuali e piratesche. Sulle tracce della famiglia Otero e del maldestro rabdomante Severo Bracamonte, Zucchero nero è una storia da non perdere.

Amazzonia. Viaggio al centro del mondo, di Eliane Brum.
La scrittura di Eliane Brum è tremendamente corporea, al punto da sembrare di poterla tastare, maneggiare e ingerire. Al punto da sentirla sul proprio corpo e uscirne trasformati.
Un reportage asciutto e diretto, che ci mette di fronte a realtà troppo spesso (volutamente) nascoste con cui occorre fare i conti, senza vacillare di fronte alle responsabilità. Per e con i popoli della Foresta.

Collezione di sabbia, di Italo Calvino.
Un Calvino meno noto ma capace di stupire ancora una volta in positivo. Una raccolta di articoli inviati al quotidiano con cui collaborava che, come sempre, si srotolano in pensieri più o meno elaborati e fantastici. Tra viaggi, piante, mappamondi, tavolette di cera e culture tribali, un’occasione per gustare ancora una volta la scrittura e i pensieri di Calvino.


Prima parte

 

Tempo di pacchetti.

Johnny L. Bertolio

Ripensando come a Betlemme, due e più millenni fa (e ancora oggi), la percentuale di non-bianchi e di non-privilegiati fosse (e sia) non dell’1% ma del 100%, consigliamo, rigorosamente insieme:

– E.W. Said, Cultura e imperialismo: letteratura e consenso nel progetto coloniale dell’Occidente, Feltrinelli, per ricordarci come anche la letteratura apparentemente più progressista dei dominatori vada letta in chiave “contrappuntistica”, con un’analisi attenta a decostruire stereotipi e vacue idealizzazioni;

– I. Scego, La linea del colore, Bompiani, per capire come nazionalismo e colonialismo abbiano formato un nesso inestricabile anche nel neonato Regno d’Italia, a fine Ottocento, e come l’arte abbia offerto vie impensabili per emanciparsi;

– N. Uyangoda, L’unica persona nera nella stanza, 66thand2nd, per riflettere sul vocabolario oltre che sulla cronaca del razzismo sistemico spesso ricondotto a un comodo altrove (gli Stati Uniti, loro sì) e invece ben radicato nel Paese del “Manifesto della razza”, che per questo ha dovuto lasciare quella parola nella propria Costituzione.


Beatrice Bosso

Quaderno proibito di Alba de Céspedes

Scritto negli anni Cinquanta, ma modernissimo. Per iniziare una scrittrice di grande successo in vita, poi un po’ dimenticata e che ora, per fortuna si sta riscoprendo.

Il quaderno di Valeria (la protagonista) è una variazione sul tema della Stanza tutta per sé di Virginia Woolf. Il rapporto tra Valeria e sua figlia Mirella è un rapporto conflittuale, ma interessante da studiare (se fossi un insegnante lo metterei a paragone tra il rapporto madre/figlia delle protagoniste di C’è ancora domani), Valeria non è vittima di violenza fisica, ma il conflitto tra le donne di inizio secolo e le loro figlie ci dice tantissimo della storia italiana e pure della storia del femminismo).

Legami di sangue, di Octavia E. Butler

Per approfondire un pezzo doloroso di storia americana e per avere un esempio di fantascienza senza navicelle spaziali, ma solo con i viaggi nel tempo. Personaggi sfaccettati, storia coinvolgente e storia da non dimenticare.

I giorni di vetro, di Nicoletta Verna

Un romanzone storico. Due donne diversissime, ma che poi si incontreranno e si incastreranno in maniera inaspettata e dolorosa. Un cattivo da odiare senza se e senza ma (Vetro) e un buono, Bruno/Diaz, che ci lascia in dubbio sulla sua natura fino alla fine.


Silvia Capodivacca

Pedro Paramo, Juan Rulfo: prima di guardare la recente riduzione cinematografica sulle piattaforme di streaming, approfittiamo delle vacanze per dedicare un pomeriggio di lettura a questa perla della letteratura cilena, che ci ricorda (1) quanto siamo tutti alla ricerca del padre e (2) che c’è molta più filosofia nei romanzi e nelle opere extraeuropee di quanto possiamo immaginare.

America, Jean Baudrillard: possiamo odiare o amare l’America (degli USA), ma innanzitutto, e ancor più in questo periodo, vale la pena di capirla nel profondo, anche se di profondità forse non si può davvero parlare. Un excursus lucido, divertente e terribilmente vero su una terra che da sempre ci guarda e riguarda.

Odissea, Nikos Kazantzakis: un lavoro esorbitante sulla lingua greca, una solare eco nietzscheana (molto più riuscita qui che in Zorba), una traduzione italiana che è un’opera a sé per l’uso sapiente delle parole e della loro musicalità. Leggere questo libro vuol dire immergersi nell’epica, un’atmosfera culturale che porta benissimo i suoi tremila anni di gesta grandiose e immaginifiche.


Daniele Dell’Agnola

I tre funerali del mio cane di Guillaume Guérard, pubblicato da Bianconero edizioni (Premio Andersen 2021), è la storia di Babino, il cane del protagonista, un ragazzino di nome Nemo. Babino è morto. Attraverso dialoghi profondi e con una leggerezza che dimostra la grande sensibilità dell’autore nel capire la prospettiva dell’infanzia, lettrici e lettori partecipano con empatia al funerale di Babino. Sorrisi e lacrime per capire il tempo e la vita, senza morale. La casa editrice Bianconero è, tra l’altro, molto attenta ai criteri di alta leggibilità: la font “bianconero” è disponibile gratuitamente per chi ne fa un uso non commerciale. L’autore, invece, è una grande penna.

Dello stesso autore, Guillaume Guérard, possiamo leggere Falla finita, pubblicato sempre da Bianconero. Organizzare la rapina del secolo non è proprio un gioco da ragazzi: «Il fatto è che avevamo bisogno di grana, dii soldi. Sembra assurdo: viviamo in Svizzera! Tutti credono che la Svizzera sia un paese pieno di banche e di milionari. Ed è vero. Ma è anche pieno di un sacco di poveraccio. Come noi, per esempio».

Infine, per lettrici e lettori raffinati, un libro per adulti. L’editore Casagrande di Bellinzona (Svizzera) ripubblica un grande romanzo: La disdetta di Anna Felder, uscito nel 1974 presso Einaudi. Il 17 maggio 1973 Calvino inviò una lettera all’autrice: «Mi pare che lei sia una scrittrice con una personalità molto netta. Il suo modo di raccontare attraverso oggetti, quasi nature morte; o comunque organizzazioni visiva dello spazio. O mese in scena dei momenti della vita quotidiana è interessante e compiuto e richiama esperienze della poesia contemporanea». L’io narrante è un gatto.

(continua)

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