Verso una società delle competenze

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Le competenze paiono oggi essere uno dei concetti più attraenti per ripensare l’intero sistema di istruzione e formazione – ovviamente, in una logica e in un’ottica di lifelong e lifewide learning. Chiariamo i termini della questione: c’è ancora molta confusione in giro, e rilevanti attori del sistema dell’istruzione e della formazione hanno espresso la loro contrarietà a una logica per competenze, in nome di una presunta libertà del sapere.

 

Forse occorre fare un po’ di chiarezza. Le competenze così come approdarono nel dibattito italiano negli anni ’80 del secolo scorso mettevano il loro centro nelle organizzazioni, erano cioè le stesse organizzazioni a proporre delle competenze-obiettivo alle quali i sistemi di istruzione e formazione, per rendere i loro allievi più attraenti per il mercato del lavoro, avrebbero dovuto conformarsi.
Quelle competenze soffrivano di un doppio limite:
– il limite di relegare il soggetto a un ruolo gregario, per cui le competenze finivano per essere adattive rispetto alle richieste delle organizzazioni e alla società, in linea con quanto sosteneva Padre Gemelli (nel 1957, però), limitando fortemente i potenziali dei soggetti o rubricandoli in aree pre-determinate;
– il limite della poca aderenza alla realtà: i sistemi d’istruzione sono – per loro natura – orientati al futuro, mentre le organizzazioni possono, nella migliore delle ipotesi, rubricare le competenze di cui hanno bisogno oggi, e non quelle di cui avranno bisogno domani.
Tuttavia il clima è cambiato radicalmente nel nuovo secolo. Le competenze di cui si parla oggi, proprio a partire dai documenti europei usciti nel periodo 2000-2006 (dal noto “Memorandum” sino al documento relativo alle “competenze chiave”) e dai provvedimenti del MIUR, propongono sì le competenze, ma con una logica completamente differente (il percorso italiano inizia nel 2005, segnando tappe fondamentali negli anni successivi a partire dal notissimo decreto ministeriale 139 del 22 agosto 2007, sino al riordino dei Licei, degli Istituti Tecnici e dei Professionali). […]

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Federico Batini

Insegna Metodologia della ricerca educativa, dell’osservazione e della valutazione, Pedagogia sperimentale e Consulenza pedagogica all’Università degli Studi di Perugia. Ha fondato e dirige le associazioni Pratika e Nausika, da cui è data la LaAV. È autore Loescher. federicobatini.wordpress.com

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