Una didattica di collaborazione per le STEM

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L’apprendimento collaborativo in un istituto tecnico per ricominciare la scuola come luogo di relazione e cooperazione. Dal numero 21 de «La ricerca», “STEM. Roba da ragazze”.

 

Ruth Teitelbaum e Marylin Meltzer, due programmatrici dell’ENIAC, il primo computer della storia (foto ARL Technical Library/ Wikicommons).

L’istituto Tecnico Economico e Tecnico Tecnologico di Borgonovo V.T. offre due indirizzi: Amministrazione Finanza Marketing e Meccanica Meccatronica; è una scuola di provincia con classi piccole di 15-20 alunni che opera nella Val Tidone dal 1979. L’indirizzo di Meccanica ha studenti prevalentemente di genere maschile, l’indirizzo Economico invece ha numerosi alunni di genere femminile; il primo forma nelle materie tecniche quali meccanica, sistemi, disegno tecnico, mentre l’indirizzo economico forma futuri professionisti nel mondo amministrativo, contabile, commerciale e informatico.

Le risorse economiche di una scuola, si sa, sono sempre limitate, ma nell’arco degli anni il nostro Istituto è riuscito a investire nell’ampliamento dei laboratori, nell’aggiornamento delle attrezzature e dei software, e fortunatamente sono presenti alcuni docenti appassionati alle nuove tecnologie che hanno saputo implementare attività laboratoriali coinvolgenti, così da permettere agli studenti di applicare le conoscenze teoriche acquisite in aula.

Nel giugno del 2020, al termine di un anno scolastico devastato dall’emergenza sanitaria, portato avanti a fatica e terminato con attività solo online e una didattica per molti improvvisata e non sempre coinvolgente, il Dipartimento per le pari opportunità ha emanato un avviso per il finanziamento di progetti volti a realizzare attività di carattere educativo nelle materie STEM.

L’acronimo STEM (Sciences, Technology, Engineering and Mathematics), usato nel 2001 per indicare le discipline in cui studenti e studentesse americani fornivano scarse prestazioni, è diventato un modello internazionale che individua quella interdisciplinarietà fra materie la cui competenza è attualmente richiesta in un mondo del lavoro in veloce cambiamento, necessarie a favorire l’innovazione e il conseguente sviluppo economico di un Paese. Le competenze nelle materie STEM rivestono un ruolo centrale per il rilancio sociale, culturale ed economico di un Paese, e al fine di incoraggiarne lo studio, in particolar modo da parte delle ragazze, è stata promossa la realizzazione di percorsi di approfondimento di queste discipline.

In piena pandemia e quindi in chiusura per emergenza sanitaria, in una scuola bistrattata, reinventata, con alunni un po’ adattati alle nuove esigenze e un po’ rinunciatari, mi è sembrata un’opportunità importante, uno strumento per coinvolgere e tenere occupati i nostri ragazzi, soprattutto quelli persi anche per mancanza di dispositivi, o per la presenza di qualche docente con una preparazione tecnologica non sempre adatta alle richieste della nuova situazione.

Insegno matematica agli studenti dell’indirizzo economico, e con un collega delle materie tecniche, Angelo Maggi dell’indirizzo meccanica e meccatronica, abbiamo intravisto nel bando STEM2020 una stimolante attività da proporre ai nostri studenti per allargarne gli orizzonti, per ampliarne le competenze, per dare loro una visione delle materie di studio più completa. Il difetto degli istituti tecnici è quello di proporre discipline molto settoriali e di non permettere agli studenti di vedere tutte le altre opzioni offerte dal mondo del lavoro e dell’università. Inoltre, nella zona in cui insegno, gli adolescenti hanno una visione un po’ ridotta del loro futuro lavorativo, pochissimi sono consapevoli delle opportunità di studio, molti sono legati ai mestieri dei genitori, agli uffici, ai negozi e alle aziende della zona e non sempre sono consapevoli delle numerosissime opportunità che può offrire la conoscenza delle discipline STEM: partecipare al progetto avrebbe sicuramente aiutato a confrontarsi con realtà differenti, originali e non sempre note.

Il progetto Mercury 13
Le giovani partecipanti al Progetto Mercury 13 svolto negli stati Uniti all’inzio degli anni Sessanta per selezionare e addestrare i piloti nelle imminenti missioni astronautiche. Si pensava in quegli anni che le donne, a causa della loro minor corporatura e il minor consumo di ossigeno, fossero più adatte dei maschi ai voli spaziali. Ciò nonostante, e pur avendo superato con successo tutte le prove, nessuna di loro è mai stata nello spazio (foto Wikicommons).

Prendere parte al progetto STEM2020 significava avere a disposizione 40 ore di attività pomeridiane: non tanto, ma abbastanza per far capire l’importanza del metodo scientifico, per far vedere alcuni panorami oltre le discipline affrontate nella nostra scuola, per far prendere in considerazione alcune soluzioni alternative all’ufficio contabile o all’officina meccanica. Avremmo avuto l’occasione di proporre ai nostri ragazzi attività laboratoriali per favorire quella socializzazione che sembrava persa e coinvolgerli in esperienze che distraessero dal disagio provocato dall’emergenza sanitaria.

Il bando aveva come obiettivo l’approfondimento della formazione STEM; per il nostro istituto poteva essere interessante approfondire in particolare la parte relativa alla tecnologia e al coding, all’imprenditorialità, all’economia e alla matematica finanziaria. Abbiamo pensato a una collaborazione tra i nostri studenti: le mie ragazze avrebbero insegnato agli studenti di meccanica e meccatronica tutto quanto è utile, sotto l’aspetto contabile e amministrativo, per avviare un’attività imprenditoriale autonoma, mentre i ragazzi del meccanico meccatronico avrebbero insegnato alle mie studentesse a osservare un semplice bisogno, progettare soluzioni, disegnare in 3D piccoli oggetti, a produrli con la stampante e a relazionare riguardo le soluzioni adottate. Inoltre, abbiamo pensato a interviste e incontri con esperti di start up nel campo scientifico-tecnologico. Ad anno scolastico avviato siamo stati informati che il nostro progetto aveva ottenuto un punteggio alto, il finanziamento era stato autorizzato. Abbiamo così contattato enti e aziende per concordare i temi da sviluppare e per programmare gli incontri. In collaborazione con gli studenti interessati a partecipare abbiamo steso una scaletta dettagliata di cosa fare e di chi doveva impegnarsi a tenere le lezioni.

Numerose ragazze dell’indirizzo economico possiedono buone conoscenze di matematica finanziaria, hanno dimostrato elasticità e creatività nel periodo di chiusura e hanno sviluppato velocemente skills digitali che vanno oltre le discipline meramente scolastiche. A loro è stata rivolta l’attività di sviluppo della parte tecnologica e di produzione, dove invece eccellono gli studenti dell’ITT. Questi hanno proposto osservazioni, sperimentazioni, costruzioni, modellizzazioni nei nostri laboratori già in parte strutturati e attrezzati, riscoprendo le attività manuali che nel primo periodo di emergenza sanitaria sono state le uniche subito abbandonate e di cui si è sentita la mancanza.

I temi sviluppati sono stati in particolare: la contabilità analitica con la stesura di un budget economico e finanziario, cosa sono il TAEG e il TAN, come si calcolano le rate, cosa si intende per quota capitale e quota interesse, come si confrontano con criteri matematici due piani di ammortamento di un prestito; come costruire disegni e prototipi semplici in 3D e come si realizza la produzione di pezzi con macchine CNC su larga scala. Gli argomenti affrontati dagli esperti, invece, hanno spaziato dalle esperienze personali ai percorsi di studi, difficoltà e strategie per intraprendere un percorso imprenditoriale, risorse digitali a supporto oggi ed esempi di attività rivoluzionarie. Le finalità principali che ci siamo imposti sono state quelle della interconnessione di competenze tra pari e della promozione di protagonismo e imprenditorialità soprattutto femminile.

Considerate le collaborazioni del nostro istituto con T.G.R. srl, società di Castel San Giovanni, con l’Associazione Women&Tech e con Irecoop Emilia-Romagna, abbiamo programmato seminari, interviste e incontri con esperti con lo scopo di orientare e sollecitare riflessioni personali. TGR è un’azienda fondata nel 1977 specializzata nella produzione di pezzi meccanici di alta qualità; la sede si trova a Castel S. Giovanni, in un distretto con una lunga tradizione meccanica, e si occupa di lavorazioni meccaniche, come tornitura, fresatura e rettifica per la produzione di particolari meccanici secondo i disegni e le specifiche forniti dal cliente. L’associazione W&T tra aziende e persone, nata da un’idea di Gianna Martinengo, mette a disposizione le proprie competenze per realizzarne la mission: valorizzare il talento femminile nella tecnologia, nell’innovazione e nella ricerca scientifica, promuovere progetti e azioni finalizzate alla lotta agli stereotipi e alla discriminazione di genere, contribuire all’orientamento dei giovani ai mestieri del futuro e verso modelli imprenditoriali sostenibili. Infine, l’Istituto Regionale per l’Educazione Cooperativa, nato nel 1979 dall’evoluzione del Centro Studi del mondo cooperativo e creato da Confcooperative Emilia-Romagna, che si occupa di formazione.

Con le risorse finanziarie accreditate abbiamo potuto acquistare la strumentazione per arredare uno spazio per video-conferenze: maxischermo e webcam 4K, materiali di consumo per la stampante 3D, attrezzatura e prodotti per la sanificazione degli ambienti per operare in sicurezza, oltre naturalmente a retribuire gli esperti intervenuti.

Le giovani partecipanti al Progetto Mercury 13, svolto negli stati Uniti all’inzio degli anni Sessanta per selezionare e addestrare i piloti nelle imminenti missioni astronautiche. Si pensava in quegli anni che le donne, a causa della loro minor corporatura e il minor consumo di ossigeno, fossero più adatte dei maschi ai voli spaziali. Ciò nonostante, e pur avendo superato con successo tutte le prove, nessuna di loro è mai stata nello spazio (foto Wikicommons).

Il primo incontro è stato con la dottoressa Mary Franzese, startupper nota per aver lanciato un prodotto medico salvavita in collaborazione con il dottor Enrico Giuliani, un collare basato su un sistema termo-elettrico che consente di raffreddare il collo e, di conseguenza, il sangue che scorre nelle arterie, riducendo così la temperatura del cervello per circa 24/48 ore in attesa del soccorso extra-ospedaliero. Giovanissima, vincitrice di premi tra cui il “Giuliana Bertin Communication Award” come miglior imprenditrice comunicativa, il “Germoglio d’oro” della Fondazione Marisa Bellisario, e da ultimo lo “UK Italy Women in Business Award” del Department for International Trade è associata a “Women&Tech-Associazione Donne e Tecnologie”. Ha saputo catturare, coinvolgere e conquistare gli studenti che hanno partecipato alla conferenza, tanto da trasformarla in breve in una intrigante intervista fatta di numerose domande sia di carattere professionale sia personale: «Come si fa a contattare finanziatori? A chi rivolgersi per compiere i primi passi? Come si è sentita in un ambiente prettamente maschile? Ha mai subito sconfitte?» domande che denotavano paure, dubbi ma anche una sorta di eccitazione e di stupore per strade possibili non ancora conosciute. Ritengo che questo primo incontro sia stato vincente: tutto quello che abbiamo proposto dopo ha acquisito un senso, e siamo così riusciti a coinvolgere, incuriosire e stimolare la partecipazione agli incontri successivi.

Dopo questo primo step abbiamo proposto le attività laboratoriali con alcuni alunni di meccanica meccatronica, che hanno insegnato al gruppo a realizzare piccoli oggetti in 3D con un software gratuito disponibile su internet “tinkercad”; alcune studentesse hanno potuto impostare portachiavi, scatoline, piccoli gadget da stampare con la nostra stampante Delta WASP. La competenza dei compagni di scuola, che si sono messi a disposizione per insegnare e seguire nei primi passi, ha stupito anche noi docenti: mai, in un’interrogazione tradizionale, abbiamo visto in questi ragazzi la passione, l’abilità e le conoscenze del livello dimostrato in questa situazione didattica.

È stato poi il turno della visita guidata all’azienda TGR di Castel San Giovanni, purtroppo solo virtuale, in videoconferenza con alcuni manager della ditta, che comunque hanno saputo raccontare storia, produzione e collaborazioni, alternando video registrati per l’occasione, testimonianze dei dipendenti e spiegazioni tecniche di macchinari e prodotti.

I ragazzi hanno trovato molto interessante l’elenco delle figure professionali impiegate all’interno dell’azienda, il dettaglio dei compiti e delle mansioni assegnate alle stesse e soprattutto l’illustrazione delle conoscenze e delle competenze richieste nei vari reparti.

L’intervento del dottor Bortolotto dell’IRECOOP, esperto di marketing e di business plan, ha incuriosito e ulteriormente elettrizzato il gruppo di lavoro presentando alcune soluzioni sul mercato, giocando con i ragazzi e introducendo la vasta materia che si occupa della promozione e del lancio di un prodotto.

Dopo l’intervento del dottor Bortolotto, le ragazze dell’indirizzo economico hanno proposto la loro lezione pratica-laboratoriale relativa alle fonti di finanziamento e alla redazione di un budget economico guida per simulare il lancio dell’attività; temi come mutuo, leasing, TAN, TAEG sono stati affrontati in modo preciso ma leggero per far approcciare ai futuri diplomati di meccanica e meccatronica il panorama degli istituti finanziari delle fonti di finanziamento.

Alternando teoria e pratica abbiamo inserito la conferenza della dottoressa Elena Sgaravatti, anch’ella associata a W&T, Presidente di Planta rei, azienda di biotecnologie vegetali con particolare focus alla valorizzazione della biodiversità della flora Italiana, vincitrice del premio Premio #GreenBiotech Tecnovisionarie 2020, un riconoscimento al contributo che ha dato e continua a dare al progresso economico e scientifico del Paese. Ha affascinato e calamitato l’attenzione della platea con la sua storia di piante e proprietà farmacologiche, di produzione in vitro e di produzione dei botanical, preparati officinali da utilizzare nell’integrazione alimentare, ma anche nella farmaceutica. Al centro del discorso sempre l’importanza di una preparazione scientifica per lo sviluppo sostenibile ed equo del mondo futuro.

L’ultimo intervento è stato dedicato al social marketing: influencer, Instagram, Facebook e altri canali social hanno scaldato il pubblico gran fruitore di questi strumenti. La dottoressa Ballerini Giuditta, marketing consultant di Wellcomagency ha saputo rispondere a tutte le numerose domande che i nostri futuri diplomati le hanno posto, curiosi e stimolati dalla attualità e parziale conoscenza della materia.

La partecipazione delle studentesse non ha mai evidenziato flessioni, come succede a volte per molte attività extracurricolari, anzi, dopo un virtuoso tam-tam, hanno cominciato a presentarsi anche alunne che difficilmente si facevano coinvolgere in attività pomeridiane; le studentesse che hanno partecipato al progetto, poi impegnate nell’esame di Stato, hanno con nostra grande soddisfazione utilizzato idee e spunti emersi durante le conferenze nei loro elaborati personali con i quali si presentavano al colloquio, ottenendo consensi anche da parte del Presidente di commissione e dei commissari non docenti di STEM. Hanno anche scritto e inviato alla stampa locale articoli per testimoniare l’evento, alcuni pubblicati con loro grande soddisfazione.

In termini di ricaduta, gli studenti e le studentesse, alla conclusione del progetto, hanno acquisito maggiore fiducia nel loro rapporto con gli ambiti scientifico-tecnologici e matematici del sapere, hanno migliorato le loro capacità di esporre e argomentare ad altri ciò che conoscono, hanno collaborato e si sono sentiti parte attiva della comunità scolastica e territoriale anche attraverso la realizzazione di semplici prodotti utili ad altri. Con nostra grande soddisfazione hanno espresso un’ottima valutazione del progetto, auspicando di potersi impegnare in esperienze analoghe anche l’anno prossimo.


Per approfondire:

http://www.pariopportunita.gov.it/news/pubblicato-lavviso-stem2020-percorsi-educativi-nelle-materie-del-futuro/

https://www.womentech.eu/

https://www.irecoop.it/

https://www.wellcomagency.it/

https://www.tinkercad.com/

https://www.piacenzasera.it/2021/04/donne-e-tecnologie-limprenditrice-mary-franzese-incontra-gli-studenti-del-volta-di-borgonovo/377745/

https://www.piacenzasera.it/2021/05/gli-studenti-del-volta-di-borgonovo-a-lezione-di-biodiversita-e-sostenibilita-ambientale/383172/

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Simona Corsini

laureata in Economia Aziendale e Statistica, insegna matematica dal 1990 presso istituti tecnici della provincia di Piacenza; funzione strumentale dal 2006, si occupa del PTOF e della valutazione dell’Istituto in cui insegna. Ha da sempre la passione per le metodologie didattiche innovative.

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