Da qualche mese sulle vetrine di molti negozi di Pavia, città universitaria ma caratterizzata dal rito, tipico della provincia italiana, della passeggiata lenta e dell’occhiata svogliata alle vetrine dei negozi del Corso, fanno bella mostra alcune citazioni letterarie che rimandano alle merci vendute: una disquisizione di Italo Calvino sul rapporto tra formaggi e clienti davanti a una macelleria; Sanguineti e “i suoi nuovi occhiali” sulla vetrina di un ottico; alcuni passi esposti sulla saracinesca di una sarta, tratti da La Signorina Felicita di Guido Gozzano, che ci ricordano quanto possa far bene “non leggere Nietzsche”, e darsi invece a lavori pratici, come “fare le camicie”.
Per non parlare del pane, che pare sia stato molto raccontato nella letteratura: dalle pagnotte “fresche e croccanti” descritte da Ken Follett in Lo scandalo Modigliani, al pane moltiplicato del Vangelo secondo Matteo (14, 15-21). Dal “pan tondo bianchissimo” di Manzoni, che infonde coraggio a uno sperduto Renzo in gita a Milano, al pane che “sembra gigantesco in mano al tuo vicino e piccolo da piangere in mano tua” di Primo Levi (Se questo è un uomo).
L’idea è quella di promuovere la lettura come un’attività che fa parte del vivere quotidiano e come un piacere da condividere. Nelle scuole, nelle librerie, in università, nelle biblioteche ma anche e soprattutto negli spazi non consueti: radio, uffici, negozi, piazze, carceri, sale d’attesa e palazzetto dello sport.
È così nato Leggere Pavia (ve ne avevamo già parlato qua). un progetto sempre in fieri e aperto a idee e suggerimenti frutto della collaborazione di enti, associazioni e liberi cittadini pavesi.
Moltissimi gli eventi pensati per far ritrovare a tutti il piacere della lettura. Menu letterari nei ristoranti, una “catena umana poetica”, poesie lette dai balconi e persino “gruppi di assalto poetico”, ossia gruppetti di volontari che fanno il loro ingresso all’interno di negozi, mercati e uffici e leggono brevi poesie.
Il prossimo appuntamento è fissato per venerdì 31 maggio. Il titolo, Ogni libro è illuminato, è piuttosto indicativo. Al crepuscolo, da diversi luoghi della città, verranno forniti a chi vorrà partecipare libri e luci led. I gruppi di lettori, con i loro libri illuminati, si muoveranno diretti verso la piazza del Duomo. Ciascuno leggerà sottovoce, in silenzio o a voce alta e, giunto nella piazza, poserà a terra il suo libro luminoso. Progressivamente prenderà forma un’installazione che ricoprirà la piazza con una trama di luci e libri.
A ottant’anni dal funesto rogo dei libri, che segnò il punto più buio della cultura occidentale del secolo scorso, un catartico rovesciamento di prospettiva: luci che non distruggono, ma uniscono e indicano un percorso da seguire, un cammino di speranza. Coltivare la conoscenza, condividerla e mostrarla è la via per assicurarsi un futuro migliore. Per l’occasione le più importanti librerie di Pavia garantiranno l’apertura serale e diventeranno ulteriori punti di distribuzione di libri e led.
Chiuderà la performance Massimo Bocchiola, curatore dell’edizione italiana di Ogni cosa è illuminata, capolavoro letterario di Jonathan Safran Foer, che leggerà alcuni passi del libro.