Un viaggio sulle orme di Orazio

Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Segnalo a colleghi, studenti e semplici appassionati il recente volume “Sulle orme di Orazio. Viaggio reale e fantastico”, Schena Editore, Fasano (BR), 2015, scritto da Franca Longo e Angela Villani, entrambe docenti di Liceo.

Il libro, in realtà, è composto da due sezioni che dialogano intimamente l’una con l’altra. La prima parte (In viaggio nell’antico Lazio…), infatti, parla di un viaggio – reale ma anche spirituale – compiuto dalle autrici nei luoghi oraziani, e in particolare in quel Latium vetus che tanto ispirò il poeta di Venosa, orgoglioso proprietario di una villa in Sabinis donatagli dall’amico Mecenate.
Le due “viaggiatrici” ci parlano così, con frequenti rievocazioni oraziane, di Licenza, dei monti Lucretili e di Tivoli con la splendida Villa Adriana e il suggestivo parco Villa Gregoriana, dove natura e archeologia sembrano fondersi magicamente.
Viaggio reale e spirituale, si diceva: d’altronde sono le stesse autrici a scrivere “Sentiamo la Sabina come paesaggio dell’anima” (p. 48).
E se Francesco De Gregori canta “alla fine di un viaggio / c’è sempre un viaggio da ricominciare” (Viaggi e miraggi), Franca Longo e Angela Villani, di ritorno da quella “immersione” nei luoghi oraziani, hanno provato a intraprendere un altro viaggio, e cioè un percorso del tutto letterario tra testi e temi del poeta latino: siamo così arrivati alla seconda parte del volume, intitolata Fantasticherie oraziane.
Il tentativo delle autrici è quello di penetrare tanto a fondo nel mondo dell’arte oraziana da immedesimarsi col poeta stesso, e soprattutto con le sue inquietudini: da quelle dell’adolescenza a Venosa, a quelle per il destino politico di Roma, a quelle di natura etico-filosofica, a quelle d’amore. Alcuni Carmi (ma anche Satire o Epistole) sono dunque commentati in prima persona: è come se Orazio si fosse staccato dai suoi versi e si fosse avvicinato – con tono lieve, voce sussurrata – ai suoi lettori…

  • xTivoli, Parco della Villa Gregoriana
  • xTivoli, Villa Adriana
  • xCascata nel parco dei Monti Lucretili
  • xOrazio in un’incisione seicentesca
  • xLa copertina del libro

L’esito è senza dubbio interessante, anche perché questa sorta di “metamorfosi” che vede l’identità della autrici occultarsi e “dissolversi” nella figura del poeta, ci consegna, a parer mio, un Orazio con una sensibilità (anche…) femminile. Ciò si vede in primis dall’approfondito livello di introspezione psicologica cui sono sottoposte le liriche d’amore, che ci presentano un poeta certamente meno “leggero” di quanto i suoi autentici Carmi non ci propongano.
E che dire della riflessione sull’Ode 1, 11 – quella del celebre carpe diem – nella quale Orazio, rivolto alla giovane Leuconoe, con cui riflette con complicità sulla vita, sul destino, sull’amore, afferma “Avrei voluto avere una figlia come te” (p. 73)? Inoltre, parlando della superba Cleopatra (Ode 1, 37), il “virtuale” poeta pone la domanda “Ma fu lei quella veramente depravata o lo furono i grandi uomini che giacquero con lei?” (p.99).
Cercando una risposta, ecco che il divino Cesare e Antonio ci appaiono come figure un po’ meschine, che non meritano troppa commiserazione: tale sentimento l’Orazio di Longo e Villani lo preserva infatti – con sensibilità del tutto femminile… – per i piccoli figli di Antonio e Cleopatra, cioè Selene, Alessandro Helios e Tolomeo.
Orazio auspicava (Ode 3, 30) che la memoria della sua poesia potesse durare tanto quanto il Tempio di Giove Capitolino, simbolo dell’eternità di Roma. Oggi quel tempio è andato distrutto e – come scrisse Carducci in Dinanzi alle Terme di Caracalla – l’antica Roma è solo una divinità addormentata. Eppure le opere di Orazio si leggono ancora volentieri e su queste su discute e si scrive continuamente: salutiamo dunque con piacere anche questo interessante volume, adatto – come già anticipato – sia a chi già conosca il poeta augusteo sia a chi si voglia approcciare a lui in modo originale e non troppo pedantesco.

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Mauro Reali

Docente di Liceo, Dottore di Ricerca in Storia Antica, è autore di testi Loescher di Letteratura Latina e di Storia. Le sue ricerche scientifiche, realizzate presso l’Università degli Studi di Milano, riguardano l’Epigrafia latina e la Storia romana. È giornalista pubblicista e Direttore responsabile de «La ricerca».

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