1. Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll (Mondadori, 1978, trad. di Masolino d’Amico, illustrazioni di John Tenniel): “Certe parole hanno un caratterino… soprattutto i verbi: sono i più orgogliosi… con gli aggettivi puoi fare quello che vuoi, ma con i verbi…”. Il libro che è all’origine di tutti i libri metalinguistici.
2. Versi del senso perso di Toti Scialoja (Einaudi, 2009): “Topo, topo, / senza scopo, / dopo te cosa vien dopo?”. Un bestiario surreale, fatto di strofe non-sense, in cui si passa da una parola all’altra giocando con il significante.
3. La gnosi delle fànfole di Fosco Maraini (Baldini&Castoldi 1994): “Io t’amo pia cicala e un trillargento / ci spàffera nel cuor la tua canzona. / Canta cicala frìnfera nel vento: / E gnacche alla formica ammucchiarona!”. Poesie fatte di parole inventate, ma costruite secondo le regole grammaticali, in cui il senso si dispiega grazie al potere dell’analogia, della rima e della forma chiusa. Da ascoltare nell’interpretazione di Stefano Bollani.
4. Versi e storie di parole di Gianni Rodari (Einaudi, 1995): “Seguendo le tue parole / come tracce sul sentiero / sono entrato nella tua testa, / ho visto ogni tuo pensiero… / I miei pensieri, e i tuoi / si son stretti la mano: / in due si pensa meglio / e si va più lontano”.
5. Calicanto. La poesia in gioco di Roberto Piumini e Ersilia Zamponi (Einaudi, 1998): “Sebbene persuasa di silenzio sia l’ora / sebbene persa all’uso l’amorosa parola / sebbene rotto il canto su la terra ricada / sebbene un cane roda l’incantevole fiore / e sebbene la rima rischi il pianto / e sola sia la voce, calicanto.” Dall’incontro tra uno dei migliori poeti e autori di libri per ragazzi (suoi anche La gazza rubina, Ridi ridì. Filastrocche di parole difficili, Il libro delle parolacce) e l’insegnante dei Draghi locopei (Einaudi, 1986: il titolo è un anagramma di giochi di parole), un percorso alla scoperta delle rime, del ritmo, delle parole e delle immagini che fanno il senso – i sensi – di una poesia.
6. Le parole magiche di Donatella Bisutti (illustrazioni di Allegra Agliardi, Feltrinelli 2008): “Per vedere se una parola è magica bisogna ascoltarla, guardarla e magari toccarla e annusarla”. Un libro che insegna a vedere nell’aggettivo rotondo tre o che lo fanno rotolare, e che ci lasciano a bocca aperta.
7. Abbecedario (illustrato da Francesca Biasetton, Franco Panini, 2002): una poesia o un racconto per ogni lettera dell’alfabeto. Scritte da Edoardo Sanguineti, Emanuele Luzzati, Guido Quarzo, Roberto Denti, Roberto Piumini, Donatella Ziliotto, Beatrice Solinas Donghi, Bianca Pitzorno, Silvia Roncaglia…
8. Alla signorina Elle con tanto affetto di Marcello Argilli (illustrazioni di Alessandra Cimatoribus, Fatatrac, 1996): racconti dedicati ai bambini che amano leggere e che scrivono con qualche errore.
9. Parlare a vanvera di Bianca Pitzorno (Mondadori 1989): storie per chi ha voglia di ridere, azzardando ipotesi stravaganti e paradossali sull’origine di dieci modi di dire.
10. I topi non avevano nipoti di Anna Vivarelli (Salani, 2007): e poi “i noti piedi dei pitoni”, “i tre poco coperti”… storie fatte di palindromi, da leggere allo specchio.