Top ten #6

Tempo di lettura stimato: 2 minuti
I migliori albi illustrati sul potere delle parole che ho letto ai miei bambini (0-6).

 

1. Scintille e piroette. Un libro sulle parole di Ann e Paul Rand. “Alcune parole sono allegre e brillanti, tutte sfavillanti, come argento e paillette, scintille e piroette, mentre cupo e dirupo o grugnito e ruggito sono buie e oscure come le nostre paure”.
2. Federico di Leo Lionni. A che cosa servono i poeti? Mentre tutti i topi si affannano per fare provviste, Federico raccoglie parole: “Le giornate d’inverno sono tante e lunghe. Rimarremo senza niente da dirci”.
3. La grande domanda di Wolf Erlbruch. Il gatto, l’uccello, il panettiere, il marinaio, la pietra, la morte…: ognuno risponde a suo modo alla grande domanda: “perché siamo qui”? Anche noi, crescendo, troviamo risposte nuove e diverse. Fatte di parole.
4. Che cos’ è un bambino? di Beatrice Alemagna: quante idee ci sono dentro la parola bambino? “un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole”…
5. Prosciutto e uova verdi, del Dr. Seuss (trad. di Anna Sarfatti): una storia in rima, basata sulla ripetizione e sull’accumulo, in cui si arriva dal “no” al “sì, li assaggio” sciorinando una serie nonsense amati e citati anche da Douglas Hofstadter.
6. Tararì tararera di Emanuela Bussolati: storia in lingua piripù per il puro piacere di raccontare storie ai pirirpù bimbi.
7. La storia del leone che non sapeva scrivere di Martin Baltscheit e Marc Boutavant: al leone bastava ruggire e mostrare gli artigli; finché non incontrò una leonessa. E per mandare lettere d’amore bisogna imparare a scrivere e a trovare la propria voce.
8. Gisella pipistrella di Jeanne Willis e Tony Ross: la pipistrella Gisella sembra capire tutto a rovescio: scambia il sopra con il sotto. Perché quando si sta a testa in giù cambia il punto di vista, e di conseguenza l’uso dei deittici.
9. “Adagio, adagio, adagio” dice il bradipo di Eric Carle: il ritmo ternario, modulo ricorrente nella lingua della fiaba, diventa un invito alla lentezza: un monito per bambini troppo occupati.
10. La vera storia dei bonobo con gli occhiali di Adela Turin: I bonobo pensavano: “se anche le bonobo si mettessero a insegnare le parole, chi raccoglierebbe i frutti e le bacche, le noci e i semi, le radici e i boccioli per noi e i bonobini?”. Una storia sulle pari opportunità scritta nel 1976.

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Cristiana De Santis

Ricercatrice di Linguistica italiana presso l’Università di Bologna (sede di Forlì). È coautrice della grammatica Sistema e testo (Loescher, 2011).

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