La società in questione – quella che produce e vende un tablet così diverso dagli altri da non essere considerato più tale, tanto che il suo nome commerciale è assurto per molti a categoria merceologica a se stante – ha lanciato la proposta della Gita Scolastica nei propri Store. I docenti interessati potranno condurre i loro allievi a “creare qualcosa di eccezionale” o a sfruttare un “palco dove condividere il loro lavoro con genitori, insegnanti e amici”. La giornata sarà certamente “divertente” e gli ambienti e i dispositivi per la produzione multimediale si riveleranno “strumenti didattici straordinari”. E quindi via con la realizzazione di album fotografici e di presentazioni, con il montaggio di video, con la composizione di musica.
Il tutto, com’è ovvio, soltanto con i programmi di casa. Il citato, indimenticabile Maestro si era del resto a suo tempo adoperato affinché il proprio hardware utilizzasse per il funzionamento di base solo software di sua produzione e viceversa, giungendo a pretendere viti speciali, su cui fossero abilitati ad agire unicamente i tecnici accreditati della sua azienda perché in possesso di cacciaviti esclusivi.
Qualcuno avrà già colto la sobrietà del lessico impiegato, che contempla anche “entusiasmo”, “progetti incredibili”, “consigli mirati” e così via. Al termine della giornata, ai partecipanti – studenti e insegnanti – sarà consegnata in omaggio una maglietta, in modo che possano testimoniare all’esterno, trasformandosi in pubblicità umane semoventi, il proprio processo di fidelizzazione che, volendo, potrà essere preannunciato mediante il ricorso a “inviti personalizzati da mandare via mail a genitori, insegnanti e amici”.
Sarebbe interessante che qualcuno raccogliesse i dati, per sapere quanti saranno coloro che, superando le pastoie burocratico-amministrative che vincolano ciò che la normativa definisce più correttamente “viaggio di istruzione” o “visita guidata”, prenoteranno rispettivamente le gite “Creazione” (durata prevista fino a 90 minuti) e “Presentazione” (soltanto un’ora; del resto è destinata a coloro che arrivano con i suddetti progetti incredibili). Tanto più che molti commentatori attribuiscono il crollo del turismo scolastico rilevato nel 2012-2013 non solo alla crisi economica, ma anche al fatto che parecchi insegnanti si sono dichiarati indisponibili all’accompagnamento, come forma di protesta contro le condizioni di lavoro e di apprendimento. E che dalla potenziale esperienza di conformismo consumistico è escluso il sempre più imponente target delle classi-pollaio, dal momento che ciascuna singola iniziativa è improvvidamente destinata soltanto a gruppi di 25 studenti della scuola primaria o secondaria.