Addentriamoci nella zona di confine tra letteratura e filosofia: una tassonomia di opere sembra possibile, anche se alcune sfuggono alle etichette. Che fare?
Col paradosso della donazione Derrida ha «fatto scomparire» il dono. La settimana scorsa, ho cercato di «rimettere le cose a posto». Si trattava però di un esito che rischiava l’effimero, in assenza di una definizione di dono capace di offrire un impianto concettuale solido. Oggi è tempo di trovare tale definizione.
La settimana scorsa, con Derrida, abbiamo visto scomparire il dono: a donar per niente non si dona davvero e a donar per qualcosa non si compie un gesto di totale gratuità, quale un atto di donazione dovrebbe essere.
Quando doniamo, si direbbe che avviene qualcosa di strano: compiamo un atto gratuito eppure al contempo non agiamo «per niente». Questa situazione ha portato alla formulazione di un paradosso piuttosto intrigante.