Nato come strumento di recupero, senza alcuna pretesa manualistica, “Ripasso di matematica” colpisce comunque per la varietà degli argomenti trattati: dall’algebra alla trigonometria, fino al calcolo delle probabilità, il sito costituisce un vero e proprio corso di recupero ipertestuale adatto a ogni livello di apprendimento.
«Gli argomenti sono quelli che si trovano sui libri di testo – dice il professor Betti –; vorrei inserire anche geometria delle trasformazioni, matematica finanziaria, statistica». Al momento, il sito contiene solo riferimenti teorici: una volta terminata la parte teorica il professore procederà con l’inserimento di un blocco di esercizi: «Programmo una pagina al giorno, per mantenere in allenamento il cervello» dice Betti, che ha iniziato a sviluppare il sito pochi anni prima della pensione, nel 1998. Il professore ha costruito il sito praticamente da zero, grazie alle competenze di programmazione maturate durante la sua carriera di insegnamento: «Alla fine degli anni ’80 – racconta il professore – il Ministero ci fornì dei computer e ci disse: ‘fate’. È così che ho iniziato a studiare i linguaggi di programmazione: sono partito dal PASCAL e dal Prolog: allora era tutto in DOS».
Fu proprio negli improvvisati laboratori di informatica di allora che Betti realizzò le potenzialità delle nuove tecnologie, per l’apprendimento della matematica. Potenzialità che si espressero soprattutto con gli alunni che mostravano resistenza verso la materia: «Preparavo per loro degli esercizi al computer e funzionavano», racconta il professore.
Alla fine degli anni ’80 il Ministero ci fornì dei computer e ci disse: ‘fate’. È così che ho iniziato a studiare i linguaggi di programmazione.Oggi, l’impiego delle nuove tecnologie nella didattica è sempre più capillare: LIM e tablet stanno progressivamente trasformando l’insegnamento e lo spazio scuola. Il dibattito sul valore educativo di questo cambiamento è sempre più acceso. Di certo, l’utilizzo didattico degli strumenti tecnologici amplifica il fattore esperienziale dello studio, avvicinando lo studente anche alla matematica, materia tradizionalmente percepita astratta, lontana.
Ma le nuove tecnologie rimangono degli strumenti: spetta all’insegnante valorizzarne le potenzialità, guidando il processo di apprendimento, oggi come allora. «Ho sempre insegnato passo dopo passo: ogni passo doveva essere ben definito, per preparare al passo successivo». Schema ben riconoscibile nella struttura del sito, dove gli argomenti, trattati in maniera puntuale e precisa, si susseguono in maniera sequenziale: «L’alunno deve rendersi conto che può farcela», dice Betti, che conosce bene la facilità all’arrendersi tipica dei ragazzi di fronte allo studio della matematica.
«Ho insegnato in tutti i tipi di scuola – racconta il professore – anche in un istituto d’arte». E sono stati proprio i ragazzi di questa scuola a avergli riservato le maggiori soddisfazioni: «Erano gli alunni con più difficoltà ad accettare le idee della matematica, e con loro non potevo andare a fondo come in un liceo scientifico. Allora ho iniziato a spiegare la matematica in maniera elementare, e devo dire che i ragazzi si sono molto aperti».
Ricevo un paio di messaggi al giorno: è come essere in classe senza essere in classe.L’insegnamento finalizzato al recupero sembra essere per il professore una vera e propria missione che continua a coltivare, grazie al suo sito, anche dopo la pensione. I risultati sono significativi: secondo le statistiche Alexa il sito “Ripasso di matematica” è circa al duemillesimo posto in Italia.
Tanti anche i riscontri che arrivano direttamente dagli utenti: «Ricevo un paio di messaggi al giorno: è come essere in classe senza essere in classe – dice il professore – mi scrivono per chiedermi spiegazioni, mi segnalano errori, mi fanno i complimenti». A complimentarsi per il lavoro di Betti sono soprattutto adulti tra i 40 e i 60 anni che, grazie al sito, hanno ripreso lo studio della matematica ricredendosi sulle difficoltà che pensavano avrebbero incontrato dopo tanto tempo.
Il sito, quindi, registra risultati positivi sia quantitativamente che qualitativamente, che possiamo facilmente ricondurre alla varietà e alla cura degli argomenti, nonché alla profonda passione di un professore di matematica in pensione che, da dietro lo schermo del pc, continua a sentirsi al suo posto: in classe.