Surfing #11: La scheda libro diventa social

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Mi piace leggere e stare sui social media: un ossimoro? Assolutamente no. Facebook, Instagram, Twitter, YouTube possono diventare ottimi alleati sul fronte libri: i social media valorizzano la dimensione comunitaria della lettura e la aprono a molteplici opportunità creative. Nella riflessione contenuta nel volume delll’ultima edizione del convegno “Le Storie siamo noi”, ho individuato alcune tendenze social da cui trarre ispirazione per attività da affiancare alla classica scheda libro.

 

 

Booktuber
Youtube pullula di booktuber: giovani lettori e lettrici che raccontano online le proprie letture realizzando video e creando comunità di lettura. Ilenia Zodiaco e Matteo Fumagalli sono booktuber della prima ora, che con i propri video hanno coltivato negli anni un seguito di migliaia di iscrizioni ai loro canali.

Il format dei video prevede solitamente la o il booktuber in primo piano e, sullo sfondo, affollatissime librerie casalinghe. Seguono, quindi, recensioni molto personali di singoli libri o gruppi di libri.

Bookstagrammer

Su Instagram, a metterci la faccia è il libro stesso, che diventa oggetto-feticcio, al centro di composizioni fotografiche. Le composizioni sono costruite con oggetti di uso comune che spesso riproducono il setting di un momento autentico di lettura (come ad esempio l’account di @microcosmi_itineraridilettura_), oppure riprendono il tema trattato dal libro stesso o giocando con la grafica della copertina (come l’account Gatsby Books: https://www.instagram.com/gatsby_books/).

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La parte testuale a corredo della foto può contenere una citazione significativa tratta dal libro o un commento personale sul libro, spesso tradotta anche in inglese. Segue, infine, la catena di hashtag tipica di instagram. Oltre agli hashtag dedicati al libro stesso (titolo, autrice/autore, casa editrice) ci sono hashtag che tendono ad aggregare queste tipologie di post. Tra i più diffusi: #bookpic #bookworm #igbook #bookstagram.

TwLetteratura

Impossibile non citare TwLetteratura, il metodo di social reading per leggere e commentare collettivamente contenuti culturali attraverso Twitter. Inserito dal MIUR nel progetto Generazioni Connesse e riconosciuto dalla Commissione Europea come una delle 15 buone pratiche per la promozione della lettura in ambito digitale, il metodo TwLetteratura si è dotato di un’app ad hoc: Betwyll. Scaricabile gratuitamente su smartphone, l’app consente di applicare il metodo TwLetteratura in un ambiente libero dai rumori di fondo di Twitter. Betwyll permette anche di avviare progetti di social reading riservati a un gruppo chiuso di utenti, come alunne e alunni di una classe.

Digitali, linguistiche, di consapevolezza ed espressione culturali: sono tante le competenze che possono essere stimolate con attività ispirate a queste tendenze social. Attività da svolgere non certo in sostituzione della tradizionale scheda libro e nemmeno per provare ad avvicinarsi al linguaggio delle nuove generazioni – sarebbe un tentativo goffo, sicuramente inutile –, bensì per guidare ragazze e ragazzi verso una maggiore consapevolezza nell’uso dei social. L’invito, quindi, è quello di aprire la scuola al mondo dei social media, con un approccio esplorativo e, perché no, anche ludico.

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Annachiara Scalera

Facebook Manager per Loescher Editore, blogger di Vitadafemmina.it, giornalista freelance. Dovevo dare senso al mondo. L’ho studiato sui libri. Non è stato sufficiente. Allora, nel mondo ci sono entrata, da segretaria, educatrice, operaia, promoter, bidella, organizzatrice eventi. Ma visto dall’interno, il mondo è ancora più incomprensibile. Allora, ho iniziato a tradurlo, scrivendo. Articoli, post, racconti: parola dopo parola, tutto aveva più senso. Non ho più smesso. È stato così che, a quasi tre decadi di esistenza, mi sono ricordata che da grande avrei fatto questo: scrivere.

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