Quando guardi l’orizzonte

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Artista, scrittore, musicista, originario della Papua Nuova Guinea, Matt Ottley ha 56 anni e per molto tempo ha lavorato sia come autore di libri per bambini, sia come compositore in progetti separati, prima di unire le arti nelle sue creazioni, di cui possiamo gustare alcuni stralci sul suo sito.
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Il nostro Daniele Dell’Agnola tra storie possibili vecchie e nuove.

Assieme a Rebecca Young, scrittrice di Sidney cresciuta tra i libri illustrati e le storie, Ottley ha pubblicato nel 2015 Teacup, che ha vinto il Prize for Children’s Literature in the NSW Premier’s Literary Awards 2016 giungendo così alla diffusione internazionale: in italiano è stato pubblicato da Terre di mezzo (2016) con il titolo Un nuovo orizzonte. Matt Ottley offre ai lettori anche una versione musicata, con brani da lui composti ed eseguiti da un’orchestra da camera. Il paesaggio sonoro di Ottley è di estremo interesse per una ricezione diversa della storia e apre alla visualizzazione di scenari (anche didattici) stimolanti.

È la storia di un ragazzo, di cui non si dichiara il nome, che è costretto a lasciare la propria casa. Non conosciamo le cause della sua fuga, ma nella prima pagina lo incontriamo sulla spiaggia, in procinto di prendere il largo a bordo di una piccola barchetta bianca. Porta con sé alcuni oggetti: un libro (conoscenza), una bottiglia (comunicazione), una coperta (protezione) e una tazza da tè (riflessione e riposo) contenente la terra del prato nel quale giocava, quando era un bambino (radici). Le immagini, le parole, l’insieme dell’opera si rivelano essere una potente e tenera allegoria: il viaggio si gioca tra onde gentili e mare grosso, tra giorni scuri e spazi d’acqua tranquilli dove il canto delle balene e le nuvole dei ricordi si fanno strada, con leggerezza.

  • xLa copertina dell’albo
  • xTazze fertili.

Ad un certo punto ci accorgiamo che nella tazza sta germogliando una piantina, un melo (l’albero della conoscenza) sopra il quale il ragazzo potrà arrampicarsi per osservare dall’alto l’orizzonte. Tempo dopo approda in un’isola senza uomini, dove il melo mette radici. Quale sorpresa, per il nostro eroe, quando un giorno si sveglia e scopre sulla spiaggia una ragazza appena sbarcata. Ha un portauovo rotto, e sulla sua barchetta è cresciuto un pero. Nell’immagine finale, le impronte di una mamma, di un papà e di un bimbo. Generazione, speranza, tempo, paesaggio della vita, quella piccola impronta incerta accanto a una mela, una pera e due cocci: una consumata tazza da tè e un pezzo di portauovo. La vita riparte e può sempre germogliare, soprattutto in un luogo silenzioso, con poche parole, perché la civiltà, come la sappiamo oggi, è lontana. Si capisce, allora, il richiamo ai paesaggi sonori di Ottley – che ringraziamo, noi lettori, insegnanti, nonni, genitori, bambini.

  • xMacao et Cosmage
  • xMacao et Cosmage
  • xBimbo, nelle pagine seguenti i colori, ogni oggetto, i più piccoli animali hanno ragione di essere… Tocca a te scoprire. Guarda attentamente… Non ti racconto altro che la storia di Macao e di Cosmage. Sarebbe triste, questa storia, se non fossi persuaso che oggi sono entrambi felici. Il solo mistero della vita è svelato, quando sappiamo dove risiede la felicità. Il tuo amico Edy-Legrand.

In Un nuovo orizzonte non si svelano né i nomi dei personaggi, né il luogo in cui approdano. Immaginiamo una terra selvaggia e una vita primitiva, in cui l’esperienza della bontà e dell’amore si manifestano pienamente. Come non pensare allora a Macao et Cosmage ou l’expérience du bonheur di Edy-Legrand, pubblicato cento anni fa (Nouvelle Revue Française, 1919) e ristampato da Circonflexe nel 2000, con la prefazione di Michel Defourny. Si tratta della prima opera per l’infanzia nella quale si privilegia l’immagine, in un lavoro che risulta essere a pieno titolo l’origine dell’albo illustrato. La storia narra di due giovani, Macao e Cosmage (lui bianco, lei di colore), che vivono un amore profondo su un’isola disabitata. Si tratta di due selvaggi completamente in armonia con la natura. «Chi potrebbe dire come Macao e Cosmage arrivarono su quest’isola? Come accadde che il destino poté unirli? Nessuno lo saprà mai! Ma questo non è importante… è la loro vita straordinaria, che vi interessa» perché i due protagonisti vivono su un’isola lontana da noi, dalle rabbie, dalle violenze civilizzate, «attorniati da animali e fiori meravigliosi».

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Lettres des îles Baladar.

Se nella prima parte le immagini e i testi sono rappresentati in un gioco di armonie, ad un certo punto l’equilibrio si frantuma: un po’ come accade nelle Isole passeggere di Jacques Prévert (Lettre des îles Baladar, 1952), il Gran Continente scopre questa terra e su una nave arrivano i francesi che colonizzano l’isola, promettendo felicità. Nelle pagine, gradualmente, il paesaggio si trasforma, mostrando riferimenti al costruttivismo russo, al Bauhaus, alle figure della modernità (vola un aereo sull’isola). Macao e Cosmage? Li riscopriamo anziani e affranti, disillusi. L’opera parla della nostra civiltà.

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La tartaruga rossa.

Chiudo il libro immaginando Macao e Cosmage rifioriti, coraggiosamente in partenza con una tazza di tè e un portauovo rotto, simili a quelli dei due ragazzi di Teacup. Magari seduti insieme sulla felicità. La lettura di questi due bei libri può essere abbinata alla visione di quel capolavoro dell’animazione intitolato The Red Turtle di Michaël Dudok de Wit (USA, 2017) in cui gli archetipi letterari si fanno strada con potenza e intelligenza: approdo, conoscenza, sfida e conflitti, metamorfosi, scoperta, rinascita, passaggio, addio.

Sono storie possibili e ne abbiamo bisogno, perché dobbiamo essere in grado di cercare isole, osservando l’orizzonte.

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Daniele Dell’Agnola

è autore di narrativa, musicista per la scena teatrale e insegnante. Si è laureato con un master in letteratura italiana e musicologia all’università di Friburgo nel 2000. Si occupa di letteratura per l’infanzia, narrazione, teatro nella formazione per le/gli insegnanti alla SUPSI.

Per il teatro ha pubblicato alcune sperimentazioni: “Millepiedi” (2001), Tentativi ritmici: trilogia per teatro (2003), “Rocco Pieno di Cuore” (racconto, per ragazzi, 2004) e “Mondo fico” (2005).

Per la narrativa, nel 2008 si segnalano i romanzi “Melinda se ne infischia”, con la prefazione di Dario Vergassola, “Lena e il poeta: dalla Svizzera con furore” (2010), “Baciare non è come aprire una scatoletta di tonno”, romanzo e spettacolo teatrale tradotto in francese e tedesco grazie a una borsa SSA e grazie alla collaborazione con la compagnia Masks on stage di Montpellier (Francia), mentre “Anche i bruchi volano” (Gabriele Capelli editore) è pubblicato nel 2016. È autore del racconto “L’amore ti sposta la testa” contenuto nel volume “L’incontro”, dedicato all’educazione sessuale nella scuola media ticinese e distribuito a tutti gli allievi.

Nel 2021 esce il romanzo “La luna nel baule” (Dadò- PGI), tradotto in tedesco da Chasper Pult con il titolo “Der Mond in der Truhe” e in romancio da Anna Alice Dazzi Gross con il titolo “La Glina en l’arcun”. Da questo romanzo, esaurito nella prima edizione in sei settimane, nasce una lettura scenica prodotta dalla compagnia de Gli Incamminati di Milano, con Annig Raimondi e la regia di Paolo Bignamini. Dello stesso testo la RSI cura un adattamento radiofonico, per la regia di Flavio Stroppini.

Nel 2022 esce il volume di racconti “In dentro e in fuori” (ASPGR, Coira), destinato a allieve e allievi delle scuole svizzere, scritto da 18 autrici e autori della Svizzera italiana. Nello stesso anno pubblica il suo primo albo illustrato, “L’orecchio in fuga” (Giraffebianche edizioni) e il libretto “Il mondo è da rifare” (illustrazioni di Sara Sfetanini) per ESG.

Nel teatro ha lavorato come musicista in scena con Ioana Butu in “Imbratisare-abbraccio”, per la regia di Silvana Gargiulo, e in “Natasha ha preso il bus”, regia di Laura Curino. Quest’ultimo lavoro diventerà un radiodramma prodotto da Retedue. Sempre con Retedue partecipa come autore a un omaggio a Goffredo Parise, presentato a Chiassoletteraria 2022. Dell’Agnola ha composto le musiche per la fortunata lettura scenica de “Il fondo del sacco”, in scena con Margherita Saltamacchia.

Ha ideato e condotto, per Teleticino, dal 2015 al 2017, “Il Bidello Ulisse” programma dedicato ai libri per bambini e ragazzi, e ha creato, con Fosca Garattini, Orazio Dotta, Fosca Garattini, il primo festival di letteratura per l’infanzia nella Svizzera italiana, intitolato “Con le ali”, che coinvolge centinaia di insegnanti nella preparazione e nella formazione, e più di mille bambini che incontrano grandi autrici e autori.

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