Piccole scuole, scuole di prossimità. CALL FOR PAPERS

Tempo di lettura stimato: 7 minuti
Il gruppo di ricerca Indire sulle Piccole Scuole lancia una call per un nuovo Quaderno della Ricerca dedicato alle esperienze e alle pratiche delle piccole scuole. Cureranno i lavori Giuseppina Cannella, Giuseppina Rita Jose Mangione, Laura Parigi.

L’idea di un numero monografico su Piccole scuole, scuole di prossimità. Dimensioni, strumenti e percorsi emergenti nasce nell’ambito della ricerca condotta da Indire nei contesti educativi periferici, di montagna e delle isole, dove i processi educativi di qualità necessitano della costruzione di una forte alleanza educativa fra scuola e territorio.

I tempi e gli spazi di una piccola scuola e il suo rapporto con il territorio possono, infatti, offrire delle opportunità uniche per andare verso la scuola del futuro. Classi numerose, edifici insufficienti e senza spazi circostanti rappresentano spesso un ostacolo alla creazione di ambienti di apprendimento innovativi. Nelle scuole di aree interne e insulari, che gestiscono piccoli numeri, si determinano invece delle condizioni di potenziale vantaggio per poter trasformare gli ambienti educativi in luoghi di inclusione e di sperimentazione. Le scuole piccole attivano senza problemi, nella pratica quotidiana, processi di continuità verticale e orizzontale, grazie ai forti legami con le famiglie e con il territorio e le sue espressioni socio culturali. In particolare, il Comune e la Scuola, in queste aree, sono le istituzioni più vicine ai cittadini e ne promuovono la crescita in termini politici e culturali. I loro rapporti sono, per questo, molto stretti e la collaborazione rappresenta un punto di forza che li rende, insieme, presìdi socio-culturali dell’intero territorio e dell’intera comunità che vi vive. (Manifesto delle Piccole Scuole, Indire)

Nel 2020, durante la fase di lockdown che si è resa necessaria per contenere l’epidemia di Covid-19, gli edifici scolastici sono stati chiusi e su indicazione del Ministero dell’Istruzione le scuole si sono organizzate per proseguire a distanza le attività didattiche. Pensando alla riapertura, il dibattito sui modelli educativi possibili ha mobilitato tutti i portatori di interesse (esponenti del mondo politico, pedagogisti, associazioni professionali di insegnanti e del terzo settore, movimenti civici) verso proposte educative che prevedano forme di collaborazione della scuola con gli enti locali, associazioni di volontariato e del terzo settore, società civile. Proposte, che oltre a facilitare l’osservanza delle norme sanitarie, rappresentassero un’occasione per ampliare gli spazi e i contesti educativi (integrando ad esempio la casa così come le piazze, i musei, le biblioteche civiche) arricchendo di “quotidiano” il percorso educativo dello studente.

Indire ha contribuito al dibattito nato intorno al concetto di “scuola aperta al territorio” (De Bartolomeis, 1983; Schafft, 2016; Zinner, 2019) attraverso la valorizzazione di esperienze condotte da Istituti scolastici del Movimento delle Piccole Scuole e realizzate in contesti urbani e metropolitani. Da questa analisi è stato realizzato nel mese di giugno il laboratorio online “A scuola di prossimità”, a cui hanno preso parte espressioni del mondo della scuola, degli istituti di ricerca, delle amministrazioni locali e governative, delle Fondazioni e Associazioni nell’ottica di dare vita, a partire da aspetti che caratterizzano un progetto educativo, al rilancio di nuove alleanze.

I temi affrontati nel laboratorio hanno riguardato gli strumenti e le risorse per la realizzazione di Patti educativi, la definizione del curricolo per una scuola “comprensiva”, l’organizzazione degli spazi e dei tempi, le professionalità. Oltre alle esperienze, il laboratorio ha proposto una prospettiva storiografica e pedagogica su alcuni modelli di scuola per la ripartenza per il I ciclo caratterizzati da piccoli numeri, spazi distribuiti, senso di comunità, sussidiarietà orizzontale, valorizzazione del patrimonio culturale e naturale (Guerra, 2017; Weyland, 2016), integrazione delle tecnologie digitali il cui valore aggiunto sta nell’integrazione del fattore T (Cerini, in Frabboni 2015).

Se il territorio rappresenta una risorsa strategica per la scuola, la scuola non può che giocare un ruolo fondamentale per ogni prospettiva di rilancio territoriale, sia per contrastare le diffuse forme di diseguaglianza legate a fratture territoriali e sociali, sia per immaginare un nuovo progetto locale (Magnaghi 2010) (anche alla luce delle trasformazioni lavorativo/produttive causate dal COVID19) e promuovere uno sviluppo sostenibile dei territori (Cerosimo e Donzelli 2020; De Rossi 2018).

Il tema dell’alleanza educativa tra scuola e territorio afferma la centralità dei “patti educativi di comunità” per la messa a disposizione di spazi ove svolgere le attività didattiche, per sostenere le autonomie scolastiche arricchendo l’offerta educativa e ribadisce l’importanza di un progetto organizzativo, pedagogico e didattico legato anche alle specificità e alle opportunità territoriali.

Articolazione del numero monografico

Il fine di questo lavoro è quello di costruire in modo partecipato e plurale la definizione della scuola di prossimità, dando voce alle esperienze che permettono di esplorare gli aspetti problematici e le opportunità di un modello che richiede di attraversare il curricolo, ambiente di apprendimento, tempi, strumenti e risorse dell’alleanza educativa.
I contributi potranno trattare esperienze e riflessioni relative ai seguenti temi:

  1. L’alleanza come progetto educativo. Come si costruisce un patto educativo di comunità? Quali sono le dimensioni essenziali e le fasi, il ciclo di vita di una progettazione educativa tra scuola e territorio? Quali sono le opportunità e le criticità principali? Quali sono i ruoli delle le figure coinvolte nel processo educativo (insegnanti, educatori, volontari, esperti) e come è possibile sviluppare complementarietà? In che modo l’alleanza tra scuola e territorio può contribuire all’inclusione degli studenti più fragili e al contrasto alla povertà educativa?
  2. Gli spazi dell’esperienza educativa: città, natura, arte, memoria e tecnologia. In che modo l’alleanza tra scuola e territorio può contribuire a ridefinire i contesti dell’esperienza educativa? Quali sono le possibilità offerte dall’ambiente socio culturale (città) e dall’ambiente naturale (il paesaggio)? Qual è la funzione del “terzo spazio” inteso come spazio mediale, di costruzione di significati, realizzato attraverso le tecnologie digitali? In che modo la pluralità di contesti educativi può contribuire alla diversificazione degli approcci didattici o favorire stili di apprendimento differenti?
  3. Il tempo dell’esperienza educativa. In che modo l’alleanza tra scuola e territorio può contribuire all’organizzazione del tempo dell’esperienza educativa? Quali sono le ricadute sulla progettazione del curricolo? Qual è il contributo del territorio per l’estensione del tempo pieno a cinquant’anni dalla sua istituzione? E in che modo l’estensione del tempo dell’esperienza educativa può contribuire alla realizzazione di una scuola inclusiva?
  4. Il curricolo tra scuola e territorio. La definizione del curricolo è uno degli snodi principali di una progettazione che possa dirsi autenticamente educativa dell’alleanza tra scuola e territorio. Quali sono dunque i modelli e i criteri da tenere a riferimento in questa progettazione (curricolo comprensivo, curricolo locale, curricolo a spirale, curricolo essenziale, curricolo per la pluriclasse)? Come è possibile coniugare gli apprendimenti formali, non formali e informali (curricolo emergente)? Quali sono gli strumenti per definire una progettazione comune tra figure educative diverse (insegnanti, educatori, volontari) e come è possibile pensare la valutazione degli apprendimenti?

I termini per la consegna sono scaduti: stiamo lavorando sugli elaborati arrivati, e ringraziamo le e i partecipanti.


Riferimenti bibliografici

D. Cerosimo e C. Donzelli (a cura di), Manifesto per riabitare l’Italia, Donzelli, Roma 2020.

F. De Bartolomeis, Scuola e territorio, La Nuova Italia, Firenze 1983.

A. De Rossi (a cura di), Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste, Donzelli, Roma 2018

P. De Socio, C. Piva, Il museo come scuola. Didattica e patrimonio culturale, Carocci Faber, Roma 2005.

F. Frabboni, La scuola comprensiva: riflessioni su curricolo verticale e continuità educativa, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento 2015.

P. Freire, The Banking Model of Education, in E. F. Provenzo (ed.), Critical Issues in Education: An Anthology of Readings, Sage Publications, Thousand Oaks 2006, pp. 105-17.

A. Furco, The Community as a Resource for Learning: An Analysis of Academic Service-Learning in Primary and Secondary Education, in Dumont, Istance, Benavides 2010, consultabile qui.

M. Guerra, Fuori: Suggestioni nell’incontro tra educazione e natura, FrancoAngeli, Milano 2017.

A. Magnaghi, Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, Torino 2010.

K.A. Schafft, Rural education as rural development: Understanding the rural school–community well-being linkage in a 21st-century policy context, in «Peabody Journal of Education», 91(2), 2016, pp. 137-154.

B. Weyland, Architetture e paesaggi di apprendimento: cambiare le idee attraverso gli spazi, in «Scuola Italiana Moderna IV», Ed. La Scuola, Brescia 2016.

M. Zinner, Un paese che fa scuola. Allocazione temporanea della scuola primaria negli spazi pubblici del paese di Feldkirchen an der Donau, in «Scuola democratica, Learning for Democracy», 2019, pp. 389-396.

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