2. Argomentare
In seguito a questa influenza, l’argomentazione è uno degli aspetti centrali dell’insegnamento della filosofia nel mondo anglosassone. Se abbiamo una discreta conoscenza della lingua inglese possiamo trovare siti molto interessanti, con indicazioni di lavoro utilizzabili, con gli opportuni adattamenti, anche in Italia per l’insegnamento in aula. Per averne un’idea si inizi con il sito Writing Argumentative Essays, curato da Bill Daly, docente australiano. È un piccolo manuale sulla scrittura argomentativa che si apre con la distinzione tra “Debatable e non-debatable statements” per proseguire poi con l’analisi dei connettivi logici e della costruzione dell’argomentazione. L’autore si sofferma sulle caratteristiche logiche dell’argomentazione, senza però ricorrere alla logica formale bensì indicando le caratteristiche formali del linguaggio comune.
Gli Argumentative Essays occupano nel mondo anglosassone il posto che la dissertation ha nella didattica della filosofia in Francia, quindi le risorse disponibili sono moltissime, includendo veri e propri repertori di saggi argomentativi analizzati passo dopo passo. Per trovare risorse aggiornate basterà impostare “Argumentative Essays” come stringa in un motore di ricerca. Per circoscrivere un poco il campo, conviene aggiungere “Philosophy”, o scrivere “philosophical argumentative essays”.
Pur se in posizione più marginale, il saggio argomentativo ha incominciato a fare il proprio ingresso nella didattica anche da noi, in particolare in seguito alla riforma dell’esame di Stato (1999) che ha introdotto nella prima prova il saggio breve, dove l’impostazione argomentativa è esplicitamente ricordata. Anche in Italia, di conseguenza, si trovano molte risorse impostando come stringa di ricerca “saggio argomentativo”, rivolte però per lo più a una didattica generica e non a quella della filosofia in particolare. Relativamente alla nostra disciplina, invece, l’interesse verso l’argomentazione è al centro di due pubblicazioni recenti: Franca D’Agostini, Verità avvelenata. Buoni e cattivi argomenti nel dibattito pubblico (Boringhieri 2010) e Paola Cantù, E qui casca l’asino. Errori di ragionamento nel dibattito pubblico (Boringhieri 2011). In entrambi vengono analizzati documenti, discorsi politici o articoli recenti per mostrare le fallacie in cui incorrono. L’invito esplicito è quello di pretendere dal mondo politico o comunque dal dibattito pubblico delle argomentazioni corrette e non artifici retorici o espedienti per “vendere” le proprie idee con operazioni di marketing invece che di confronto corretto. Come scrive D’Agostini nell’introduzione al volume di Paola Cantù, «la politica, specie quella democratica, è fatta sempre, in concreto, di tesi e argomenti che si confrontano, dunque ha un legame inequivocabile e non rescindibile con la logica intesa in senso ampio, cioè come riflessione tecnica e teorica sui modi in cui funzionano, o dovrebbero funzionare, i ragionamenti e argomenti umani» (p. XV). Imparare ad argomentare (e a distinguere le argomentazioni corrette da quelle che non lo sono) è insieme una delle competenze specifiche dell’insegnamento della filosofia e uno strumento fondamentale di partecipazione democratica, tanto che Franca D’Agostini auspica «una rialfabetizzazione logico-filosofica della nostra cultura» (p. XIV).
(continua)