Possono essere riassunte da quelle sottolineate da Michel Tozzi nel volume Apprendere a filosofare nelle Scuole Superiori di oggi: Concettualizzare, Argomentare, Problematizzare. A queste possono essere ricondotte quelle elencate nelle indicazioni ministeriali, e d’altro lato esse sono specifiche della filosofia, nel senso che, pur riguardando indirettamente anche altre discipline, è la filosofia ad essere chiamata a formarle in modo diretto. Di seguito, proponiamo un breve percorso per analizzare queste competenze alla luce di alcune risorse on line e di pubblicazioni recenti.
1. Concettualizzare
«La filosofia è l’arte di formare, di inventare, di fabbricare concetti»: così Deleuze e Guattari definiscono la filosofia nella loro opera Che cos’è la filosofia? Non è un caso che questa attenzione verso i concetti provenga da filosofi di area francese. In Francia, infatti, l’insegnamento della filosofia è centrato sui concetti, è un “insegnare concetti” come recita il titolo di un interessante lavoro uscito recentemente (Alberto Gaiani, Insegnare concetti, Carocci, Roma, 2012) [di cui La ricerca si è occupata] che però, stranamente, non si sofferma sull’esperienza francese. Il programma di insegnamento della filosofia è basato, in Francia, su un numero di notions variabili da 16 a 23 a seconda del tipo di scuola. L’insegnante costruisce, a partire da esse, la propria programmazione, organizzando l’analisi delle diverse notions intorno ai filosofi che le hanno trattate in modo significativo e alle opere in cui sono applicate alla riflessione e alla ricerca.
La trattazione è di tipo tematico e non storico, poiché non si ripercorre lo sviluppo di ogni concetto nella storia della disciplina, ma si analizzano le posizioni principali, insistendo soprattutto sulle argomentazioni (e sulle possibili obiezioni) sviluppate nelle opere dei filosofi considerati, o in brani particolarmente significativi. La prova conclusiva (e l’esercizio principale nel corso dell’anno) è la dissertation, ossia la trattazione di un problema, legato ai concetti studiati, in cui si dà particolare importanza alla capacità di costruire argomentazioni corrette dal punto di vista logico, discutendo criticamente le diverse posizioni sul tema.
Per chi voglia approfondire le potenzialità di una didattica per concetti, le trattazioni (ovviamente in lingua francese) delle notions costituiscono un campo inesauribile di suggerimenti e di proposte da utilizzare in aula. Soltanto per fare qualche esempio, segnaliamo il sito Philosophie et spiritualité, in cui le diverse notions vengono sviluppate mediante lezioni e materiali didattici, oppure Philocours.
Per una panoramica più ampia è sufficiente l’impiego di un motore di ricerca, impostando come stringa, ad esempio, “cours de philosophie en terminale l”, dove “terminale l” è l’ultimo anno (in Francia la filosofia è insegnata soltanto l’ultimo anno, ma con un numero di ore molto elevato) della serie “L”, cioè Letteraria (l’equivalente del nostro Liceo classico), quella in cui la filosofia ha lo spazio maggiore. (Le altre serie sono ES, Economico-sociale, S, Scientifica e M, “Mercatique”, cioè Marketing).
In Italia l’attenzione verso i concetti, sul piano didattico, è andata aumentando negli ultimi anni, con uno spazio sempre più ampio nei manuali per schede lessicali e mappe concettuali, che collegano in modo ragionato i diversi concetti mostrandone le relazioni. Sono invece rare le trattazioni specifiche su questo tema da un punto di vista didattico: ricordiamo in particolare I concetti. Teorie ed esercizi, di Annalisa Coliva (Carocci, Roma, 2004) adatto prevalentemente a un ambito universitario, e il già citato Insegnare concetti, di Alberto Gaiani, rivolto in modo specifico ai licei e interessante soprattutto per le prospettive che suggerisce, anche se sviluppate poi in modo forse troppo sintetico sul piano didattico.
(continua)