La valutazione degli insegnanti negli Stati Uniti

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Accesso all’insegnamento, certificazioni e valutazioni, scatti di carriera e di stipendio, premi (Il National Teacher of the Year, Global Teacher Prize), e il World Teacher’s Day: una panoramica della situazione oltreoceano, dal Dossier del numero 22 de La ricerca, “Professione prof”.
Julianna Urtubey, maestra elementare, vincitrice del premio National Teacher nel 2001. Foto Getty

Negli Stati Uniti il titolo minimo per accedere all’insegnamento è il bachelor’s degree (laurea di primo livello, equivalente alla nostra laurea triennale). I percorsi master, o biennali secondo il nostro sistema, sono indispensabili solo per gli scatti di carriera e di stipendio.

Per insegnare bisogna essere abilitati dallo stato in cui s’insegna. L’abilitazione è conseguita mediante la frequenza di un Master post-laurea della durata media di diciotto mesi, e la cui validità è limitata allo Stato che la rilascia.

Si possono però conseguire anche altre attestazioni di eccellenza nell’insegnamento, che non sostituiscono l’abilitazione statale, ma che sono molto apprezzate dalle scuole. Il più riconosciuto è il National Board Certification, rilasciato dal National Board for Professional Teaching Standards (NBPTS), un’organizzazione non profit e indipendente (autonoma dai partiti) creata nel 1987 e diretta da un consiglio di amministrazione di 63 membri, la maggioranza dei quali insegnanti, che si prefigge di innalzare gli standard professionali dei docenti e di certificare coloro che li raggiungono.

La certificazione è volontaria, e integra, ma non sostituisce, i sistemi statali di licenza obbligatoria; a differenza degli standard legati all’abilitazione, che variano da Stato a Stato, è uniforme in tutto il paese. La durata va da cinque agli otto anni e il processo per ottenerla si articola in due parti. La prima è rappresentata da un portfolio, ossia da una raccolta documentale costruita dal candidato relativa alla sua pratica professionale, dalla quale si dimostra il raggiungimento di standard sia nel lavoro in classe (attraverso videoregistrazioni, foto, campioni dei lavori fatti ecc.), sia nelle relazioni con le famiglie, i colleghi e la comunità locale (con specifici riscontri e testimonianze). Una seconda parte consiste in quattro prove scritte, predisposte dai centri di valutazione, attraverso le quali i docenti dimostrano conoscenze, competenze, abilità e predisposizione nel proprio campo di certificazione.

La valutazione è fatta da insegnanti che hanno frequentato corsi intensivi di formazione e che sono stati accreditati per svolgere questa attività.

La certificazione può aumentare lo stipendio o rendere un candidato più idoneo a essere assunto. Questo perché gli stipendi degli insegnanti variano non soltanto in base allo Stato, ma anche in base al profilo del docente. La paga aumenta ogni anno e se si frequentano corsi di aggiornamento con crediti universitari: più anni di esperienza e più titoli di studio comportano uno stipendio più alto.

Lo stato dove lo stipendio è maggiore è quello di New York (80 mila dollari annui circa), e in particolare di Long Island e di Westchester, zone molto ricche dove gli abitanti pagano molte tasse per le scuole, che di conseguenza hanno a disposizione abbondanti fondi. Trovare un posto in queste scuole non è facile, perché la concorrenza è alta.

Gli stipendi sono basati su 10 mesi di lavoro, 35 ore alla settimana per 5 giorni. Gli insegnanti sono pagati ogni due settimane da giugno a settembre e non ricevono paga a luglio e ad agosto. In media hanno 15 giorni di malattia l’anno e 3 giorni di permesso. Non sono pagati per malattie a lungo decorso e se si ammalano per molto tempo o hanno un bambino rimangono a casa senza paga. I supplenti sono pagati a giornata senza benefici (per esempio non hanno l’assicurazione sanitaria). Gli incarichi nelle scuole statali sono triennali, annuali in quelle private e sono sempre rinnovabili.

Oltre alle valutazioni volontarie, negli ultimi anni si sono imposte forme di valutazione annuale degli insegnanti, soprattutto in seguito al programma Race to the Top (RTTT), la riforma della scuola voluta da Barack Obama, che fra le altre cose chiedeva agli Stati candidati di sviluppare nuovi rigorosi sistemi di valutazione degli insegnanti.

I sistemi di valutazione variano da Stato a Stato, ma la maggior parte utilizza la misurazione del rendimento degli studenti in test standardizzati somministrati annualmente agli studenti e osservazioni dell’insegnante all’opera (due all’anno, una per ogni semestre) da parte dei presidi o di osservatori esterni. Queste valutazioni influiscono sulla paga degli insegnanti attraverso aumenti dello stipendio base, blocchi salariali per prestazioni basse e bonus. In molti casi, per gli insegnanti che ricevono valutazioni basse è previsto il blocco dello stipendio, e talvolta il licenziamento.


Il National Teacher of the Year

È il più importante premio professionale rivolto agli insegnanti degli Stati Uniti. Esiste dal 1952 ed è promosso dalla Casa Bianca (dal Council of Chief State School Officer) al fine sia di segnalare a livello simbolico l’importanza e la dignità della professione docente, sia di diffondere in tutto il Paese le buone pratiche dell’insegnamento. Ogni anno, la selezione dei candidati avviene partendo dai livelli più bassi: dapprima sono gli studenti, i professori, i presidi o i genitori a segnalare localmente i casi di eccellenza e in base a questi report si eleggono 50 vincitori, Stato per Stato. Su questa rosa avviene poi la selezione di quattro candidati finali, operata da un comitato formato dai rappresentanti delle più importanti istituzioni, organizzazioni e associazioni pedagogiche. Pur non essendo mai stati ufficialmente formalizzati, i parametri riguardano i seguenti punti:
1) la capacità di coinvolgere gli alunni di ogni estrazione sociale e di valorizzare appieno le loro abilità;
2) l’atteggiamento di rispetto esercitato verso i colleghi, gli studenti e i genitori;
3) l’impegno nelle attività sociali e a favore della comunità;
4) lo sforzo nell’adempiere sino in fondo ai doveri connessi alla professione docente.

L’allora presidente USA Barack Obama con la vincitrice nel 2012 del National Teacher of the Year, Rebecca Mieliwocki, insegnante di inglese alla Luther Burbank High School, Burbank, in California, e Arne Duncan, segretario all’istruzione. Foto ufficiale della Casa Bianca, di Pete Souza.

Fra questi quattro candidati avviene poi la selezione finale, basata sia su interviste biografiche sia sull’analisi di progetti da loro presentati, in cui devono illustrare in che modo migliorerebbero l’istituzione scolastica se avessero il potere di farlo. È tradizione che i candidati siano solennemente ricevuti dal Presidente durante la premiazione, nel Giardino delle rose della Casa Bianca. Il vincitore gode di un anno di aspettativa straordinaria, in cui, pur ricevendo un regolare stipendio, è esentato dal lavoro in classe e impegnato a divulgare la sua esperienza e il suo progetto in un ciclo di conferenze nelle scuole di tutti gli Stati. Le spese e la gestione del tour sono sostenute dal Council of Chief State School Officers, un’organizzazione apartitica e senza scopo di lucro di funzionari pubblici e dirigenti dei dipartimenti dell’istruzione elementare e secondaria. I vincitori assumono anche un ruolo politico, perché vengono tradizionalmente consultati, se pure in via informale, nell’elaborazione di progetti istituzionali concernenti il mondo della scuola.


Il Global Teacher Prize (da un milione di dollari)

Keishia Thorpe, vincitrice del Global Teacher Prize nel 2021.

Si chiama Keishia Thorpe, insegna inglese all’International High School nella contea di Prince George’s, in Maryland, e lo scorso anno ha vinto il Global Teacher Prize, l’equivalente Nobel nel campo dell’insegnamento. Il premio le è stato consegnato a Parigi nella sede dell’United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, l’ente che gestisce la selezione dei candidati (nel 2021 ben 8.000 provenienti da 121 Paesi). Nel corso della solenne cerimonia, Keishia Thorpe ha ricevuto la donazione di un milione di dollari, messi a disposizione dalla Varkey Foundation, un ente filantropico con base a Londra che opera in collaborazione con l’UNESCO e con la GEMS (Global Education Management System), una società internazionale pro-profit, fondata nel 2000 e operante nel campo dell’istruzione, che gestisce 80 scuole private, nel ciclo primario e secondario, in ben 12 Paesi, dagli Stati Uniti alla Francia, dall’Egitto agli Emirati Arabi (non in Italia). Sono scuole d’eccellenza che tentano di coniugare le migliori tecnologie e dottrine pedagogiche con uno spirito di apertura verso gli immigrati, i rifugiati e gli svantaggiati sociali.

A questi ideali si ispira il Global Teacher Prize. Giamaicana e immigrata negli Stati Uniti, Keishia Thorpe si è distinta per la capacità di coinvolgere gli studenti di origine ispanica, spesso figli di immigrati irregolari.


Celebrazione del World Teacher Day in un istituto di Mandalay in Myanmar nel 2018.

World Teacher’s Day

Il World Teacher’s Day è una ricorrenza stabilita nel 1994 dall’UNESCO al fine di focalizzare l’attenzione pubblica sulla condizione degli insegnanti e sul loro ruolo sociale, in ogni Paese del mondo. Passata del tutto inosservata in Italia, tale iniziativa ha attecchito con successo in un gran numero di Stati (102 esattamente, riporta Wikipedia), quasi sempre fondendosi con la tradizione locale di rendere omaggio agli insegnanti in un giorno a loro dedicato. Durante questa ricorrenza, in tutte le classi si sospendono le lezioni e gli studenti organizzano giochi e intrattenimenti in onore dei propri maestri e professori. Regalano loro composizioni scritte, disegni o piccoli oggetti, spesso da loro costruiti, che possano servire da ricordo. Alle festicciole partecipano spesso anche i genitori, creando così un’atmosfera informale molto favorevole all’instaurarsi di buoni rapporti con i docenti. L’iniziativa, infatti, non è finalizzata a promuovere un atteggiamento di deferenza verso gli insegnanti; nasce invece dal riconoscimento che quello da loro svolto è (anche) un lavoro di cura, e che quindi, come tutte le professioni che concernono la cura di altri esseri umani, richiede speciali livelli di empatia e di dedizione.

L’Happy Teacher’s Day in una classe indiana, foto pixabay.

Molti governi, inoltre, hanno trasformato il World Teacher’s Day in un’occasione per celebrare personaggi importanti nella storia educativa del Paese, ribadirne e diffonderne il messaggio pedagogico. Di conseguenza le celebrazioni variano grandemente da Paese a Paese sia per le modalità sia per la data. Sebbene l’UNESCO proponga il 5 ottobre, in India si festeggia il 5 settembre, anniversario della nascita di Sarvepalli Radhakrishnan, secondo Presidente dell’India, dal 1962 al 1967, oltre che filosofo e educatore impegnato nel diffondere la tolleranza fra le religioni. In undici nazioni del mondo islamico si celebra il 28 febbraio, e in date variabili in tutto il Sud America, in cui il Dia del Maestro è molto popolare. In Argentina cade il 15 febbraio, il giorno della nascita di Domingo F. Sarmiento (1811-1888), venerato giornalista, politico (fu Presidente della Repubblica) ed educatore. Assumendo una sfumatura religiosa, in Messico coincide con la festa di Sant Isidorro, il 15 maggio, e in Colombia con quella di San Giovanni Battista de la Salle, patrono degli insegnanti.

Negli Stati Uniti la festa degli insegnanti, esistente da più di mezzo secolo, è celebrata attualmente nel giorno in cui il Presidente assegna il premio al National Teacher of the Year.

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