La Summer School del Liceo Banfi di Vimercate in un libro

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“Scienze umane in estate” (a cura di A. Cattorini Cattaneo, Bellavite editore, Missaglia 2018): così si intitola il piccolo volume che raccoglie interventi e immagini inerenti un’interessante esperienza di orientamento post-diploma rivolta a studentesse e studenti degli ultimi anni di scuola superiore.
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La copertina del volume

Nel quinquennio 2011-2015, durante il mese di luglio il Liceo “Antonio Banfi” di Vimercate (MB) – Scuola Amica de «La ricerca» – ha promosso dei seminari della durata di circa 4 giorni e aventi ogni anno un tema diverso, sempre inerente però le Scienze Umane, per indagare il rapporto che varie discipline anche scientifiche hanno instaurato e instaurano con filosofia, storia, letteratura, arte, psicologia, bioetica. Così, su temi quali la criminologia, il rapporto mente e corpo, lo sport, l’alimentazione, i liceali prossimi a importanti scelte di studio e di professione hanno ascoltato da vari relatori (docenti di liceo e università, studiosi ed esperti) la loro peculiare prospettiva su tali argomenti. L’appuntamento è stato ad Alassio, località marina della riviera ligure dove l’ambiente naturale e i diversi siti culturali hanno favorito piacevoli interruzioni al lavoro svolto su banchi non scolastici, con orari non segnati dalla campanella e senza l’incombere di interrogazioni né registro elettronico…

Nel testo ora pubblicato sono riportate in forma originale o riassunte alcune delle relazioni tenutesi nell’Auditorium della bella Biblioteca sul mare, messa a disposizione dall’Amministrazione pubblica. Vi sono anche immagini e resoconti di altri momenti di incontro, come le visite a significativi spazi culturali locali.
È stata infatti Jacqueline, la bibliotecaria della English Library di Alassio (di cui pochi sanno essere la seconda biblioteca di testi in lingua inglese in Italia dopo la Harold Acton Library di Firenze) a raccontare, nella sua lingua madre, la storia di tale istituto. La visita al piccolo ma interessante museo navale di Albenga è stata guidata da un valente storico ligure, mentre è stata una studiosa e parente di Carlo Levi, la professoressa Marcella Marmo, a illustrare i quadri dello scrittore e pittore esposti nella Pinacoteca cittadina a lui dedicata.
Non mancano, nel volume, immagini e testimonianze dei ragazzi (ogni anno pubblicate sul giornalino scolastico Il Banfo) che raccontano anche di incontri sulla spiaggia messa a disposizione dall’Ostello Don Bosco o di passeggiate tra carrugi liguri e ameni paesaggi, spesso allietati da un rinfrescante gelato o da una gustosa focaccia ancora tiepida.

Insomma: un insieme di occasioni per favorire in ciascuno studente e in ciascuna studentessa la riflessione sui propri interessi e sulle scelte possibili, pensando a quel stesso/a spesso dimenticato/a a causa di distrazioni e fraintendimenti. Perché ci sono domande più impegnative di quelle delle singole interrogazioni scolastiche: “Cosa farò da grande?” oppure “Chi sono e chi vorrei essere?”. Forse, in queste giornate, si è dato ai ragazzi qualche piccolo input per rispondervi.

Tornando al libro, alcune relazioni delle conferenze e gli abstract di ogni articolo sono in lingua inglese: quasi d’obbligo per un Liceo come il “Banfi”, che da parecchi anni intrattiene scambi di studio con studenti e insegnanti stranieri, soprattutto europei. È anche così, partendo “dal basso”, che si insegna e si promuove una cultura europea, con la consapevolezza che tali ampi e onerosi sforzi organizzativi per mettere in contatto persone di diversi Paesi possano sensibilizzare i più e meno giovani a vivere relazioni pacifiche e collaborative.

Concludo con il cenno a un’immagine, quella della copertina del libro, pensata da una progettista grafica dell’editore; editore che ha colto e apprezzato fin da subito il valore di un’iniziativa sostenuta dal dirigente, professor Giancarlo Sala, e dal Consiglio d’Istituto del Liceo. Un filo colorato unisce due immagini: quella dello stabile del Liceo e quella di un celebre sito alassino: il Muretto con la statua degli innamorati. Quel filo può significare molte cose; per chi scrive – che ha curato fin dall’origine questa esperienza – è il “filo del pensiero” (questa è per alcuni studiosi anche la traduzione del termine greco mito) capace di tessere straordinari collegamenti tra snodi concettuali, diverse culture, arti ed età della vita.
L’amore – come gli innamorati di sempre insegnano – è poi il collante che lega le molte dimensioni di un’esistenza e che vorremmo sempre presente tra le pagine delle nostre storie, compresa quella che ha a che fare con la scuola.

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Antonella Cattorini Cattaneo

Insegna Storia e Filosofia al Liceo “Antonio Banfi” di Vimercate.

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