La Luna e la conquista dello spazio al cinema

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Nel cinquantesimo anniversario della conquista della Luna, televisione e internet inondano gli schermi di speciali dedicati a quest’indimenticabile traguardo dell’umanità. Erano le 20:17:40 UTC del 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong appoggiava il piede sul suolo lunare. La Missione Apollo 11, partita il 16 luglio con lancio dal Kennedy Space Center, terminò il 24 luglio con ammaraggio nell’Oceano Pacifico: il primo astronauta era tornato dalla Luna. Molti registi ci avevano messo piede prima di lui, e continuarono a farlo anche dopo.

Tutto iniziò alla fine degli anni Cinquanta, nel clima teso della Guerra Fredda e dei tanti fronti del conflitto tra Stati Uniti e Unione Sovietica. I primi successi del programma Sputnik segnarono in modo profondo i rapporti politici, militari e tecnologici tra le due superpotenze. Era il 1961 quando il Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy annunciava pubblicamente l’ambizioso obiettivo di conquistare la Luna: «Prima che finisca questo decennio, dovremo far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra». L’obiettivo, come sappiamo, fu raggiunto, ma come spesso accade, il cinema era arrivato prima della realtà.

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La luna di Méliès.

L’immaginazione fantastica e visionaria del regista francese Georges Méliès aveva già fatto atterrare una navicella spaziale sul nostro satellite nel lontano 1902, con il suo celebre film Le voyage dans la lune: qui l’avventura naïf non solo aveva successo, ma dopo l’incontro con dei bizzarri extraterrestri si concludeva con un avveniristico e profetico ammaraggio e recupero della navicella spaziale da parte di una nave.

Il potere evocativo e affabulante della Luna ha continuato ad affascinare il mondo del cinema. Sia prima che dopo il 20 luglio del 1969, il grande schermo ha puntato l’obiettivo verso il cielo per trarre ispirazione e suggestioni. Sono molti i film che in modo diretto o indiretto trattano l’argomento. Ne abbiamo scelti alcuni tra i più interessanti da rivedere nell’anno del cinquantesimo anniversario della missione Apollo 11.

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Fritz Lang, “Frau im Mond”. Foto Horst von Harbou.

Fritz Lang, uno dei più geniali e innovativi autori della settima arte, che nel 1927 aveva firmato il capolavoro Metropolis, due anni dopo realizza Die Frau im Mond (La donna sulla luna, 1929). Il film racconta di un viaggio sul satellite a bordo di un avveniristico razzo spaziale. La spedizione scopre che il suolo del satellite è ricchissimo di giacimenti d’oro purissimo; il prezioso metallo porterà a galla l’avidità e i peggiori sentimenti umani.

Nel 1950 è il turno del regista americano Irving Pichel di confrontarsi con un argomento che già cominciava ad affacciarsi all’attualità. L’Unione Sovietica aveva dato il via al programma Sputnik nel 1948, nove anni prima del lancio del primo satellite nello spazio;  gli Stati Uniti, dopo una lunga fase preparatoria, lanciarono nel 1958 in Programma Mercury. Il film Destination Moon (Uomini sulla Luna) è il sintomo di un clima di accesa rivalità, e della convinzione che il primo Paese ad arrivare sulla luna dominerà il mondo. L’opera racconta il rocambolesco viaggio e il ritorno sulla Terra di un equipaggio di astronauti americani. tra problemi economici, tecnici e imprevisti vari.

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Il monolito di 2001: Odissea nello spazio.

Un anno prima della missione Apollo 11 esce sugli schermi un film che ha rivoluzionato la storia del cinema. Con 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) Stanley Kubrick ci porta in un futuro in cui l’esplorazione della Luna è già avvenuta, e il ritrovamento di un misterioso monolito nero spinge il desiderio di conoscenza verso Giove. Film visionario, filosofico, apocalittico e immaginifico, più che parlare dell’esplorazione spaziale – e lo fa, con un’accuratezza scientifica impressionante – racconta un grande viaggio dentro l’uomo e il mistero della sua esistenza.

Un altro film da vedere, anche se non tratta specificamente di una missione sulla Luna, è Dark Star (1974) opera prima di John Carpenter. Siamo già nell’epoca della colonizzazione delle galassie e la navicella Dark Star, con il suo bizzarro equipaggio, vaga nello spazio da più di 20 anni, quando improvvisamente una situazione apparentemente tranquilla comincia a prendere una brutta piega. Tra fantascienza e commedia, Carpenter mette in luce il suo giovanile talento, che lo porterà a diventare uno dei protagonisti del cinema americano.

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Negli anni Settanta, il film più interessante e originale sull’argomento è Capricorn One (1978) di Peter Hyams. Prendendo spunto da alcune fantasiose ipotesi negazioniste, racconta i retroscena di un’ipotetica ricostruzione in studio di falso sbarco su Marte, in realtà mai avvenuto. È un’opera matura, figlia di quel disincanto e di quel clima di contestazione che hanno attraversato il cinema americano sul finire di quegli anni, dopo i conflitti sociali per la Guerra del Vietnam e le rivolte giovanili.
Tra gli altri film che trattano l’argomento ricordiamo il sentimentale Tramonto di un eroe (Beyond the Stars, 1989) di David Saperstein e il banale Apollo 13 (1995) di Ron Howard, sulla difficile missione spaziale del 1970.

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Moon (2009) di Duncan Jones a riportare il grande cinema sulla Luna. Un film che rifugge la spettacolarizzazione e il dominio della superficie dell’immagine, per concentrarsi sull’esperienza umana in un’atmosfera desolata, fatta di silenzi e vuoti esistenziali.
Un’opera sottovalutata è Operazione Avalanche (Operation Avalanche, 2015) di Matt Johnson, ambientata nel 1967 in piena corsa alla conquista del primato nello spazio tra USA e URSS. Il film è una sorta di spy story all’interno della NASA, che svela cospirazioni e segreti insospettabili.

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Il “Martian” di Ridley Scott è Matt Damon.
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Il “Firs Man” di Chazelle è Ryan Gosling.

Negli ultimi anni, l’avvicinarsi del 50 anniversario della conquista della Luna ha riportato in auge il filone, con diversi film sul tema più generale dei viaggi spaziali. Tre assolutamente da vedere: Interstellar (2014) di Christopher Nolan, Gravity (2013) di Alfonso Cuaròn e The Martian (2015) di Ridley Scott.
Non poteva mancare un film celebrativo, e alla scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato First Man (2018) di Damien Chazelle, che si concentra soprattutto sulla vicenda personale di Neil Armstrong. Si ritorna cosi dove tutto è cominciato, su quel primo passo sulla Luna: «Un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per il cinema». Più o meno.

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Alessio Turazza

Consulente nel settore cinema e home entertainment, collabora con diverse aziende del settore. Ha lavorato come marketing manager editoriale per Arnoldo Mondadori Editore, Medusa Film e Warner Bros.

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