Ipotesi di fondo: le intelligenze artificiali attuali emulano i risultati di un processo cognitivo umano in termini prestazionali; il ruolo del dispositivo artificiale nell’accomodamento di materiale didattico multimediale è pertanto esecutivo: esso compare nel processo di mediazione come assistente, senza alcuna sottrazione di significatività all’agire professionale degli insegnanti.
Prime raccomandazioni
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- Non bisogna ridurre gli assistenti artificiali a ChatGPT (o qualsiasi altro brand mainstream), ma rendersi conto di numerosità degli applicativi e varietà delle funzioni.
- La base culturale e operativa non è essere “esperti di AI”, ma “esperti di obiettivi e percorsi didattici”, ovvero sapere quale materiale didattico multimediale si vuole ottenere prima di vagliare le potenzialità di impiego degli assistenti artificiali.
- È fondamentale saper valutare di volta in volta la coerenza degli incarichi assegnati agli assistenti artificiali con gli obiettivi e con i paradigmi didattici di riferimento.
- Allo stesso modo, bisogna saper verificare/validare le restituzioni di materiale didattico multimediale da parte degli assistenti ed eventualmente ricorrere a interazioni ri-modellanti, capaci di raffinare i risultati.
- Chiedere a un assistente artificiale un’elaborazione che non si è in grado di valutare in termini professionali (o di far valutare da colleghi esperti di un certo dominio di conoscenza) può avere solo esiti controproducenti.
- Mobilitare in modo competente un assistente artificiale consiste in:
– selezione dell’assistente adatto all’obiettivo;
– elaborazione di un prompt giudicato efficace in rapporto a obiettivi e contesto;
– verifica della qualità dell’output;
– revisione dell’output (o del prompt).
Questo modo di procedere consente di mantenere consapevole la componente umana, conferendole la dignità, l’autorialità e, pertanto, la responsabilità dell’operazione e del prodotto, di cui ha la supervisione. - Va tenuta sempre presente la problematicità della verifica di autorevolezza quando gli assistenti artificiali siano utilizzati come fonti.
- In nessuna occasione vanno impiegati assistenti artificiali con scopo dispensativo, o auto-dispensativo dell’insegnante, in compiti significativi sul piano dell’apprendimento e su quello dello sviluppo professionale, per esempio le “mappe”.
- Gli assistenti artificiali lavorano con modelli dinamici e in progress, ragion per cui le medesime indicazioni possono avere esiti diversi in tempi diversi.
- È necessaria una policy di istituto su scelta degli assistenti artificiali, tipologie e costi di licenze d’uso e abbonamenti.