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La storia di Harry Potter, narrata da film, videogiochi, parchi tematici e da un sito internet, è frutto dell’inventiva della scrittrice Joanne Rowling, che tra il 1993 e il 2007 ha scritto sette romanzi che compongono una grande saga fantasy.
I romanzi, così come i film che da essi sono stati ricavati, narrano la storia di uno strano ragazzo, orfano e occhialuto, che all’età di undici anni riceve una lettera da una scuola di magia di cui neanche conosce l’esistenza. Sette anni di scuola lo aspettano, durante i quali la sua vita cambierà completamente: scoprirà di possedere delle capacità (dei poteri veri e propri) e imparerà a usarle per perseguire i propri obiettivi; si farà degli amici; troverà l’amore della vita; conoscerà dei maestri che lasceranno un segno indelebile nella sua formazione, tanto da volerne lasciare memoria nel nome dei figli.
Aspetto fondamentale della storia è rappresentato dal rapporto che si instaura tra il mondo dei maghi e quello degli umani, che vengono definiti “babbani” (Muggles in inglese). Maghi e babbani (i primi consapevoli dell’esistenza dei secondi; i secondi quasi mai) condividono lo stesso mondo, gli stessi territori, le stesse città e a volte le stesse case: è infatti possibile che maghi e babbani si sposino e abbiano dei figli “mezzosangue”. A tenerli separati è la consapevolezza dei maghi, i quali si sono organizzati per gestire i propri poteri in modo tale da non interferire con i babbani: a questo serve, ad esempio, il Ministero della Magia, una complessa organizzazione il cui scopo principale è tener nascosto il mondo magico. Il Ministero inglese fa parte della Confederazione Internazionale dei Maghi, che nel 1692 avrebbe ratificato l’accordo internazionale per tenere segreto il mondo magico.
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Gli anni di scuola di Harry Potter sono segnati da un conflitto di potere tra le forze del male e le forze del bene: a Harry è assegnato il compito di sconfiggere il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Questi è intenzionato ad assumere il controllo del Ministero e a perseguire l’obiettivo di sottomettere gli uomini e di impedire la “contaminazione” con i maghi e le streghe e, quindi, la generazione di “mezzosangue”. Voldemort è un mago potente, che ha scelto di usare i poteri magici per realizzare il proprio desiderio di distruzione dettato dal razzismo e dall’odio.
Una delle invenzioni più interessanti per noi, lettori e lettrici incantati, consiste nella serie di incantesimi, pozioni e oggetti magici in grado di potenziare alcune capacità della mente umana, come, ad esempio, la capacità di costruire immagini mentali o visualizzazioni, la capacità di decentrarsi, la capacità di proiettare la propria immagine nel futuro, la capacità di scegliere, la capacità di ricordare.
È bene ricordare che gli incantesimi e le pozioni sono oggetto di apprendimento da parte dei giovani maghi. In particolare, gli incantesimi sono dei potenti “mediatori” (composti di bacchetta magica, un movimento del corpo e una formula verbale) capaci di contenere e direzionare quei poteri magici che altrimenti rimarrebbero legati all’emotività del mago o della strega. È attraverso la pratica dell’incantesimo – o, in altri casi, della pozione e dell’oggetto magico – che il giovane apprendista riesce a trovare una soluzione ai suoi problemi, a fare le sue scelte, a comunicare in modo efficace e congruente ai propri bisogni, a vincere le paure e a credere nelle proprie potenzialità.
Nelle prossime puntate, passo dopo passo, proveremo a metterci nei panni di un apprendista alle prime armi con la magia, e a sperimentare con lui alcune esperienze che metteranno in moto le nostre risorse.