Come far innamorare dei libri sin dalla primissima infanzia

Tempo di lettura stimato: 6 minuti
Dal progetto “Leggere: Forte!” un volume di consigli rivolto a educatrici, maestre e maestri e genitori interessati a questa pratica così utile e importante.
Una lettura ad alta voce in un nido.

Leggere ad alta voce è una pratica di democrazia cognitiva per aiutare le bambine e i bambini nel loro percorso di crescita, ma anche per coltivare il senso dell’utopia e immaginare un mondo migliore. Usando le parole di Rodari tratte dal suo capolavoro, La grammatica della Fantasia, potremmo dirla in questo modo: «“Tutti gli usi della parola a tutti”: mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo».

Lo ha compreso la Regione Toscana e tutti gli attori coinvolti nella politica educativa “Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere intelligenza”, che ha lo scopo di diffondere la lettura ad alta voce nelle scuole di ogni ordine e grado.

Serve quindi saper accompagnare le bambine e i bambini a innamorarsi delle storie e dei libri sin dalla primissima infanzia. Mettendo in pratica alcuni strumenti si può riuscire a rendere il momento della lettura ad alta voce piacevole, divertente e appassionante. Per gli adulti che sentissero il desiderio di avere qualche suggerimento, è possibile scaricare gratuitamente il libro a cura di Federico Batini e Simone Giusti Tecniche per la lettura ad alta voce. 27 suggerimenti per la fascia 0-6.

Cosa troverete all’interno?
Sfogliando il libro ci sono molti accorgimenti pratici per rendere la lettura ad alta voce un momento di condivisione di qualità per le bambine e i bambini dagli 0 ai 6 anni. Un ampio spazio viene dedicato a come poter conquistare e sviluppare l’attenzione durante la lettura ad alta voce. Ecco di seguito alcuni esempi di strategie che troverete approfondite nel volume, come l’invito a prepararsi a leggere usando il libro come un copione:

Per fare la tua parte con risultati eccezionali, tenendo chi ascolta ancorato alle tue frasi e parole, leggi ad alta voce un testo che hai preliminarmente studiato e annotato come se fosse un copione teatrale, evidenziando le strategie che vuoi attuare durante il tuo “spettacolo”.

Oppure ancora permettere ai bambini di muoversi liberamente durante la pratica:

Lascia che si muovano. Dai loro qualcosa con cui giocare o falli disegnare durante la lettura. L’obiettivo della lettura ad alta voce è quello di partecipare a un’esperienza piacevole, e questo non sempre significa stare seduti in silenzio al proprio posto.

E ancora, incentivare il dialogo e la partecipazione attiva dei bambini:

Fai domande e sollecita l’intervento di bambine e bambini, trasformando la lettura della storia in un dialogo, in modo che la comprensione sia facilitata e si instauri una connessione tra la storia letta e le esperienze di vita di chi ascolta. Attraverso una lettura dialogica partecipata li aiuterai a sviluppare la capacità di comprensione e ne favorirai l’attenzione.

Nel manuale è poi stata dedicata una sezione su come creare interesse per le storie e favorire la partecipazione per donare alle bambine e bambini strumenti per muoversi nel mondo. Educare sin dalla primissima infanzia alla bellezza delle storie significa trasferire ai bambini e alle bambini «competenze di auto orientamento, con la finalità di scelte (il plurale è d’obbligo) immediate o future, in direzione di una decisione o per una lettura più appropriata di un contesto esistenziale e/o professionale, per progettare un percorso formativo o per migliorare la percezione di sé in direzione di un’efficacia maggiore nell’azione di soddisfacimento dei propri bisogni, di realizzazione dei propri progetti e desideri, in direzione di una maggiore chiarezza su questi stessi». (Batini, Del Sarto, 2007, p. 48).

Si comprende quindi in questa cornice l’importanza, ad esempio, di far collegare le storie lette alle esperienze personali:

Nella scelta dei testi e nel dialogo con le bambine e i bambini, cerca di creare collegamenti con la loro esperienza, in modo da ottenere una maggiore partecipazione emotiva e facilitare la comprensione.

Oppure anche di stimolare collegamenti tra le storie, facendo sì che una storia tiri l’altra:

Incentiva le connessioni e i collegamenti tra personaggi, trame e vicende già lette e conosciute. Fallo prima, durante e al termine della lettura, in modo da mantenere vivo l’interesse delle bambine e dei bambini nei confronti dell’attività.

Ecco perché un altro aspetto sottolineato dagli autori è quello di esporre i bambini e le bambine a letture diverse, favorendo la bibliodiversità e l’amore per le infinite possibilità di raccontare una storia:

Proponi alle bambine e ai bambini generi, tipologie e formati diversi di libri, compiendo una selezione che tenga conto principalmente della qualità, e offri un’ampia varietà di storie che possano ampliare la loro conoscenza del mondo.

Infine, l’ultima parte del manuale è dedicata alla cultura del libro, che si traduce in alcune azioni molto pratiche ma importanti. In questa sezione, ad esempio, si invita a creare una zona apposita dedicata alla lettura ad alta voce:

Creare uno spazio protetto, comodo e riconoscibile è utile a predisporre all’ascolto, a stabilire una routine e a dare importanza all’atto stesso di leggere insieme, perché a un’attività speciale va dedicato uno spazio speciale.

Dedicare uno luogo speciale alla lettura permette di farlo percepire come un momento prezioso dandogli il valore che ha. Educare all’importanza della lettura, infatti, significa non solo promuovere lo sviluppo di un senso critico di fronte alla realtà, ma custodire la democrazia e il pensiero plurale di un paese.
Non a caso una delle azioni messe in atto dalle derive totalitarie è il rogo dei libri.

Infine, un aspetto molto curato nel manuale è quello relativo all’inclusione, al quale vengono dedicati specifici box di approfondimento per garantire che l’esperienza della lettura ad alta voce sia di qualità per tutti, tutelando i diritti di ogni bambina e bambino.
Ecco quindi un esempio tratto dal libro di testo:

I libri tattili

Essere attenti alle esigenze di tutte e di tutti significa anche coinvolgere le bambine e i bambini ipovedenti o non vedenti dalla nascita. Procuratevi dei libri tattili o realizzatene insieme agli stessi bambini e bambine. Il libro tattile, grazie alla sua conformazione specifica, permette di proporre il racconto della storia attraverso una serie di stimoli sensoriali non necessariamente legati alla vista e l’udito, ma principalmente attraverso il tatto. Questo, oltre che ovviamente permettere alla bambina o al bambino in situazione di disabilità di fruire del momento della lettura, attiva e stimola il gruppo a lavorare partendo da un input sensoriale diverso, allargandone così la gamma delle esperienze e proponendo un materiale nuovo che può comunque catturare l’attenzione del gruppo in modo diverso.

Riuscire nella missione di far amare i libri e le storie richiede poi di sperimentarsi e mettersi in gioco, non perdere il contatto con il proprio “Io bambino”, direbbe Berne, il fondatore dell’analisi transazionale, e rimanere con “un orecchio acerbo”, citando Rodari, condendo la lettura ad alta voce di amorevolezza e di stupore. Come un sasso nello stagno attraverso i libri, le storie e l’immaginazione essere umili coltivatori di quel senso dell’utopia capace di garantire alle future generazioni un domani migliore.

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Vanessa Candela

è psicologa esperta in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica. Psicoterapeuta in formazione presso l’Istituto di Psicoterapia della Gestalt Espressiva. Collabora come borsista di ricerca sotto la Cattedra di Pedagogia Sperimentale dell’Università di Perugia. Docente presso i master universitari Vocologia Artistica e Vocologia Clinica (Università degli Studi di Bologna), un master sulla Didattica Musicale Inclusiva e un master sulla Pedagogia Speciale dei gifted (Università LUMSA). Socia ordinaria della SIPSIOL (Società Italiana di Psicologia Online) e della SINP (Società Italiana di Neuropsicologia). Musicista, sta conseguendo il diploma in flauto jazz presso il Conservatorio di Ferrara.

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