Lo scorso maggio si erano dati un nome, Macao, e avevano occupato la Torre Galfa di Milano per sostenere l'idea che la cultura debba essere considerata un bene comune. Da lì erano stati sgomberati. Che fine hanno fatto?
"Se provassi per un solo istante l’intensità del dolore emanato dal luogo ne sarei incenerito, distrutto".
Nessuna mamma vorrebbe vedere il suo piccolo disperarsi. Tranne quelle giapponesi. Per lo meno ogni 5 maggio.
La temporanea riapertura al pubblico (fino al 29 dicembre) di una suggestiva area archeologica nel cuore di Brescia offre lo spunto per alcune riflessioni, e qualche suggerimento.