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Attualità

Da qualche giorno continua a fare sensazione in rete la lettera aperta scritta al proprio nipotino dal più noto semiologo italiano. L’illustrissimo nonno è preoccupato dal fatto che il nipote possa aver contratto una grave "malattia", a suo insindacabile giudizio diffusissima tra i giovani: la "perdita della memoria". 

Il termine thâuma vuol dire ben più che meraviglia. Si tratta di una parola che, dice Severino, nel suo significato originario significa «terrore», «paura». Secondo lui si tratterebbe di paura del dolore, della morte, dell'infelicità.
convergenze fb
La questione è se la musica abbia o meno una funzione positiva nel render intellettualmente più agili e vivaci coloro che la praticano come esecutori o ascoltatori, e se questa sia una ragione forte per inserirla degnamente e ampiamente nella formazione complessiva dei nostri ragazzi e non solo nei licei musicali.
In una ricerca operativa del 2011 sulla scuola secondaria di primo grado, la Fondazione Giovanni Agnelli ha scattato una fotografia poco incoraggiante dello stato di salute di quello che viene definito da più parti “l’anello debole” del sistema educativo italiano.
Poco tempo fa circolava su Facebook un gioco che ha riempito centinaia di bacheche con immagini di opere d’arte, e non solo fra gli addetti ai lavori. È la classica catena di sant’Antonio, ma senza alcun messaggio intimidatorio, anzi.
ANTEPRIMA scienza tech square
E così, mentre scorrono i giorni impropriamente concepiti dall’immaginario professionale e soprattutto dal vituperio sociale diffuso come vacanze natalizie, vengo raggiunto dalla notizia che sono stati prorogati al 31 dicembre 2013 i termini per proporre la propria candidatura a partecipare a un corso sul tema dell’impiego delle tecnologie a scopo di inclusione.
Mentre scopro che in Belgio non si parla più di “vacanze di Natale” o “vacanze di Pasqua” e Ognissanti, ma di “vacanze d’inverno”, “vacanze di primavera” e “congedo d’autunno”, per non urtare la sensibilità di nessuno, trovo nella mia posta gli auguri di Buon Natale da parte di un amico palestinese, musulmano.
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Ho letto il libro di Edgardo Franzosini, Sotto il nome del Cardinale (Adelphi, Milano, 2013) tutto d’un fiato, senza neppure chiedermi se fosse davvero un saggio – come in realtà è – oppure un avvincente racconto storico.
In definitiva, a scuola il lavoro è invisibile. Gli alunni e i loro familiari sono trattati dalla scuola italiana come “clienti” un po' sciocchi, ai quali viene messo davanti il prodotto già fatto, senza che essi abbiano la possibilità di capire come è stato costruito e con quali materiali, chi lo ha prodotto, con quanto sforzo, in quanto tempo, eccetera.
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Mi sento come quell’uomo che, da anni per mare e senza approdo, scorge una rondine che porta un ramoscello, segnale della prossimità della terra ferma. Dopo il rigido inverno di un pensiero teoretico cullato dalla povertà speculativa delle esegesi dei classici e dalle finte battaglie dialettiche tra pensatori che, in fondo, la pensano allo stesso modo, compare una rondine.

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