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Attualità

La quinta puntata delle videopillole di attualità sulle "parole online": dalla WebTv Loescher alla Ricerca.

La quarta puntata delle videopillole di attualità sulle "parole online": dalla WebTv Loescher alla Ricerca.

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La città lombarda si sta preparando adeguatamente a mettersi in mostra per l’EXPO 2015.
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Il bravo Esopo, nella sua favola sulla volpe e l’uva, l’ha rappresentato efficacemente: siamo capaci di ostentare disdegno per ciò che non riteniamo alla nostra portata. Capita così che nel mondo della scuola molti, lamentando una serie di problemi effettivamente reali e oggettivi legati al lavoro sulla tesina per l’esame di Stato, ne invochino l’abolizione.

La terza puntata delle videopillole di attualità sulle "parole online": dalla WebTv Loescher alla Ricerca.

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Nella ricerca di immagini ad alta definizione messe gratuitamente a disposizione dai musei, ci si può imbattere in un’opportunità del tutto particolare, offerta dal Rijksmuseum di Amsterdam. In questo caso, infatti, non solo ci è concesso di scaricare le immagini, ma possiamo addirittura utilizzarle a piacere per decorare i nostri oggetti personali.
Su Wikipedia la definizione è presente in lingua inglese e in lingua portoghese, ma non ancora in italiano. Sto parlando dell’“Evangelista tecnologico”, appena proposto dal ministro dell’istruzione Giannini, nell’ambito dell’immancabile evocazione della necessità assoluta e inderogabile di digitalizzare la scuola.
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Ho parlato in una precedente rubrica di biblioteche digitali. Prendo ora in esame la questione molto più spinosa della consultazione in digitale delle riviste scientifiche negli Stati Uniti, in Europa e in Italia.
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Gli Oxford Dictionaries l’hanno scelta come parola dell’anno 2013. Si tratta di selfie (o selfy; plurale selfies), definita come una fotografia che si fa a se stessi, soprattutto con uno smartphone o una webcam, destinata a essere pubblicata sui social network, Facebook, Twitter, Instagram, Tumblr, Snapchat.
La valorizzazione del lavoro e delle competenze andrebbe promossa nella scuola ove attualmente si lavora molto gratis, un po’ per passione, un po’ per “non perdere classi” e perciò posti di lavoro. Provo a formulare alcune proposte che mancheranno di un impianto complessivo, ma che di per sé potrebbero essere attuate utilmente.

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